Ti senti motivato? Chiediti se sei felice e lo scoprirai
“Non è perché le cose sono difficili che non osiamo farle, è perché non osiamo farle che diventano difficili”.
Seneca
Molte e troppe volte ci siamo ritrovati a corto di energia e con poca se non addirittura nessuna motivazione. Nel lavoro e nella vita quotidiana l’energia è quel fluido che ci permette di vivere e realizzare le cose, dalle più semplici alle più articolate e complesse. Una delle componenti fondamentali è la comprensione del proprio ruolo all’interno della società e all’interno di una struttura lavorativa. Il ruolo determina le nostre responsabilità, per far fronte alle responsabilità dobbiamo aver molto chiara la motivazione, letteralmente l’azione che ci motiva a fare e restare in quel ruolo.
La motivazione è il risultato di un processo di autovalutazione e comprensione di ciò che siamo veramente, è un viaggio che ognuno compie a suo modo dentro di sé per scoprire ciò che è veramente, ciò che lo appassiona e quali sono i talenti che lo abitano, che donano energia anziché prosciugarla. Proseguendo nel ragionamento di solito ciò che rende felici energizza, rende proattivi e quando siamo ben connessi abbiamo entusiasmo e voglia di fare le cose, siamo in una parola instancabili. In questo stato ci rendiamo conto che il nostro ruolo genera un vantaggio per l’insieme, non c’è separazione tra me e noi e il successo non è un obiettivo ma il risultato di un processo che ci migliora facendoci sentire bene e migliora l’ambiente in cui operiamo.
Partendo da queste basi possiamo così formulare un assioma: Io sono felice e ho successo se facendo ciò che mi rende intimamente felice sono strumento di miglioramento del mio ambiente lavorativo, personale e sociale.
Ancora però non abbiamo espresso concretamente cosa significhi motivazione. Se non ci è chiaro, se non siamo convinti profondamente, se non lo abbiamo compreso, non siamo in grado di attivarci e soprattutto di riprodurre lo stato di grazia sopracitato e tutto risulta frutto del caso, mentre ora stiamo parlando di essere capaci di motivare e motivarci, divenire perciò causali e non casuali.
La motivazione è uno stato impalpabile, non è collegata alle parole, anche se delle parole ben dette possono innescare un meccanismo virtuoso e muoverci verso un’azione, è invece collegata ad un’altra qualità di pensiero, che per la mia esperienza, avendo a che fare molto spesso con professionisti eccellenti in diversi campi, è una un’energia dentro ad ognuno, è un flusso armonioso che unisce i puntini svelando un disegno, un’immagine più ampia, un insieme che ci contiene e nel quale abbiamo appunto un ruolo, un compito. Questa energia di cui siamo tutti portatori sani è l’Amore.
Dunque per vivere ogni giorno ed essere felici ci vuole amore, passione, coraggio, un po’ di pazienza e tanta consapevolezza del ruolo, costringendoci così a superare barriere linguistiche, culturali, caratteriali, per spostare l’asticella più in alto, al di sopra di una possibile disputa o discussione personale, per accedere al mondo delle idee, perché l’amore è fluido e si insinua dappertutto, permea ogni cosa se lo desideriamo, assomiglia all’acqua se lo lasciamo scorrere liberamente senza timori o barriere è in grado in un istante di trasformare ogni cosa, un ambiente, un luogo di lavoro, una situazione critica rendendola armoniosa e motivante.
Mi piace pensare che vivere sia semplice e superando noi stessi possiamo divenire rappresentanti di un avamposto di un mondo nuovo abitato dall’amore, dal rispetto, dalla condivisone, dal dialogo, con la conseguente consapevolezza che conoscendoci intimamente possiamo incontrarci e motivarci a fare bene le cose.
Questa non è un’utopia, fare bene le cose significa rendere concretamente il mondo un posto migliore e sono certo che questa è l’intenzione di ognuno di noi partendo proprio dalla nostra sfera di influenza.