Tre modi per migliorare la propria produttività
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Ogni giorno, in quasi ogni lavoro, siamo stimolati da decine o centinaia di input su diverse piattaforme: il computer, i programmi dentro il computer, i social network, gli smartphone, e naturalmente i colleghi e le altre persone che abitano il nostro spazio lavorativo. Migliorare la produttività non è soltanto un obiettivo per completare più compiti nel minor tempo possibile, ma innanzitutto il metodo migliore per mantenere e aumentare il proprio benessere. Si può partire da questi tre consigli, applicabili a diversi campi del lavoro e della vita.
1 Regola della produttività — Guarda lontano
Per chi lavora molte ore davanti a uno schermo, la salute degli occhi è fondamentale, e non solo per un importante eppure, in un certo senso, scontato, motivo medico, ma anche per lavorare meglio. Avere occhi riposati aiuta a lavorare meglio e più concentrati, evita fastidiosi mal di testa e allena una buona vista. Si chiama “regola 20-20-20”, e la prima cosa da fare è distogliere lo sguardo dallo schermo: ogni venti minuti, appunto, è opportuno guardare un punto distante almeno venti metri, e fissarlo per almeno venti secondi. In questo modo non solo si evita la luminosità del computer, ma si tiene allenato l’occhio a distanze maggiori da quei pochi centimetri a cui lo costringiamo per ore e ore.
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2 Regola della produttività — La regola dei due minuti
L’ha teorizzata David Allen nel suo bestseller Detto, fatto! (Getting Things Done nell’edizione originale) ed è diventata famosa in tutto il mondo. È semplicissima: se ci sono, all’inizio della giornata, compiti che è possibile svolgere in due minuti, svolgili subito. Allen si riferisce soprattutto alle email a cui rispondere, ma la “regola dei due minuti” è applicabile in ogni campo lavorativo e anche a casa: fare il letto, ordinare i piatti dopo una colazione o una cena, sgomberare un tavolo, e così via. Centrare obiettivi semplici ma in poco tempo funziona come un boost di produttività e di fiducia in se stessi.
3 Regola della produttività — No al multitasking
C’è multitasking e multitasking: passare da un’attività all’altra di minuto in minuto non è certamente il miglior metodo per raggiungere più obiettivi in meno tempo, anzi. È scientificamente dimostrato che un eccessivo multitasking, o meglio, un multitasking “sbagliato” e frenetico – ovvero cercare di fare più compiti contemporaneamente – diminuisce la produttività di circa il quaranta per cento. Il motivo è semplice: passando in rapida successione da un lavoro a un altro, il cervello necessita di resettarsi e riconfigurarsi, e questo richiede naturalmente del tempo. La soluzione: il monotasking, ovvero restare concentrati a lungo su un obiettivo alla volta, completarlo, e passare al successivo.
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