Migliora la tua intelligenza emotiva evitando queste 6 espressioni
Trascorriamo tantissimo tempo in compagnia dei nostri colleghi di lavoro e avere con questi un bel rapporto è fondamentale sia se vogliamo lavorare in un ambiente sereno, sia se vogliamo avere successo. Per vivere meglio in comunità è utile adoperare la propria intelligenza emotiva, ed evitare di esprimere certe emozioni negative come la noia e la rabbia, questo perché spesso le nostre emozioni si riflettono su chi abbiamo intorno. Vuoi generare un ambiente lavorativo sano e un rapporto costruttivo e positivo con i colleghi?
Ecco le 6 espressioni da evitare
1. Sono stanco
Siamo tutti stanchi, resistere alla tentazione di dirlo agli altri è fondamentale, anche all’apice della stanchezza. È importante ricordarsi che siamo tutti nella stessa barca.
2. Sono arrabbiato
L’intelligenza emotiva ci aiuta a prendere le emozioni negative e trasformale in positive, ma è importante non concentrarsi solamente su quello che non va. La rabbia è poi spesso fautrice di stress, e per questo va contenuta il più possibile.
3. Non ne posso più di…
Ci sono situazioni che ci portano al limite della sopportazione, ma affermarlo ad alta voce mette gli altri in preallarme, potremmo iniziare a essere percepiti come una bomba pronta a esplodere, con conseguenze negative sui rapporti e sul lavoro.
4. Sono preoccupato
Tutti temiamo qualcosa, che sia una deadline o il risultato di un progetto o un presentazione. Condividere paure e ansie con i colleghi potrebbe minare la nostra credibilità, gli altri potrebbero iniziare a dubitare della nostra capacità di gestire le emozioni. Se abbiamo qualche perplessità chiediamo aiuto con trasparenza, portiamo alla luce i problemi, senza caricarli con emozioni negative.
5. Non mi interessa
Il nostro disinteresse potrebbe avere effetto sulle persone che ci circondano e quindi dare il via a una spirale negativa. Senza contare poi che il disinteresse è il primo segnale del tormento emotivo, che potrebbe far preoccupare ancora di più i nostri collaboratori.
6. Non ci penso proprio
È vero dobbiamo imparare a dire “no”, ma ci sono modi e modi per farlo. Il no categorico, senza spiegazioni di sorta, è violento e pericoloso,