L’importanza di tenere un diario durante la pandemia
Proprio a inizio quarantena, lo scorso marzo, è capitato che in molti cominciassero a tenere un diario, senza alcuna strategia nè desiderio volontario. Nelle lunghe giornate di lockdown, confinati tra le mura di casa, quel diario si è rivelato per molti una vera ancora di salvezza, che fosse un quadernino su cui appuntare “tutte le cose belle capitate oggi”, magari aver visto un film, fatto una torta, oppure un’agenda relativa alle cose rimandate all’estate e poi a gennaio, con l’arrivo della zona rossa. I benefici del tenere un diario in un simile momento sono moltissimi: su tutti svetta quello di ricreare una routine, una normalità nella non normalità. Mettere nero su bianco le nostre paure, sia concrete (meno soldi, mutuo da pagare, etc), sia irrazionali (cosa ne sarà di noi, esisteranno ancora i cinema, andremo al ristorante) può essere fondamentale.
Da un lato, infatti, tenere un diario permette di affrontare le preoccupazioni, dall’altro invece consente di ottenere una potente valvola di sfogo con pochissimi mezzi (pc, tablet, biro e carta). E in effetti, dopo aver scritto, magari in maniera disordinata e impulsiva à la stream of consciousness, avviene una sorta di magia, per cui improvvisamente potremmo sentirci più leggeri, sgravati da pesi insostenibili. Delle ragioni dietro questo senso di leggerezza e di sollievo che segue alla stesura del diario ci sono, e hanno molto a che vedere con la nostra psiche poiché il diario è una particolare forma di autoanalisi e auto nota, sin dall’antichità.
L’atto di scrivere è di per sé terapeutico: ci serve per rendere concreto qualcosa che prima esisteva solo a livello mentale e di memoria, materializzando le emozioni e le sensazioni del momento e, spesso, aiutandoci a giungere a delle risposte importanti, esistenziali. Inoltre, scrivere permette di rileggere in maniera più obiettiva e distaccata quello che accade fuori e dentro di noi, e soprattutto il nostro modo di vivere una certa situazione.
Ma i benefici non finiscono qui! Tenere un diario potrebbe anche rivelarsi utile per quanti erano abituati a pianificare gli impegni quando ancora il mondo non si era fermato. Le persone metodiche, organizzate, che non riescono a lasciarsi andare facilmente alle emozioni in un periodo in cui sono saltati tutti i paletti auto impostici nella giornata, potrebbero usare questa scrittura terapeutica per mantenere la loro lucidità, evitando di lasciarsi andare allo sconforto, programmando le uscite anche quelle più piccole ed imparare a non perdersi.
Tenere un diario in quarantena vuol dire permettere alle tensioni di allentarsi, tanto che spesso, ritornando sul diario a distanza di tempo, potremmo capire le nostre evoluzioni, i nostri punti deboli, la nostra personalità e le nostre relazioni, i meccanismi di causa ed effetto dei vari comportamenti soprattutto in un periodo così delicato.