L'eccellenza nelle lingue straniere? Si può raggiungere anche online. Abbiamo provato 5 servizi per voi
Un’esigenza fondamentale per tutti noi: saper parlare, e magari anche scrivere, una lingua straniera. Inglese e non solo. Realizzando che non potevo seguire corsi sia per motivi economici che soprattutto di tempo, la mia ricerca si è focalizzata ancora una volta sulla Rete, dopo aver già fatto l’esperienza positiva di Coursera. Ecco cinque servizi (più uno) che ho provato tra le infinite piattaforme web, molte con app create apposta per sfruttare la cosiddetta tecnologia “indossabile”. Ad onor di cronaca, ho provato due idiomi, l’inglese, dato che l’esercizio non è mai abbastanza, e il francese, studiato molti anni fa.
1. Verbling
Basta registrarsi con email, Facebook o Google+ e Verbling ci offrirà un apprendimento costante, grazie a un sistema di videochat e chat attivo 24 ore su 24. Le modalità per imparare sono sostanzialmente tre:
- corsi di gruppo cui possono partecipare massimo nove studenti, tenuti da madrelingua
- lezioni private con insegnanti sempre madrelingua (se cercate Verbling su Facebook li trovate anche lì, si registrano infatti come Francesca Verbling o Carla Verbling)
- community dove si scambiano informazioni, totalmente su base gratuita
I corsi di gruppo sono solo per l’inglese o lo spagnolo e c’è di tutto: dal Traveling in English al Money Vocabulary passando per lo Small Talk, insomma sia per principianti che per chi l’inglese lo sa, ma mai abbastanza. Per ogni corso è indicato se bisognerà parlare (sai mai che lo fai mentre sei in ufficio) o leggere, oltre all’orario in cui dobbiamo collegarci. Indispensabile infatti avere Hangouts di Google con cui funziona il sistema. Ci sono due tipi di abbonamento: Serious learner o Regular learner, il primo costa 35 euro al mese e ha tutte le opzioni illimitate tra cui il supporto tecnico prioritario, l’altro 19 e ha dei limiti. Le lezioni si possono anche comprare singolarmente.
Verbling offre la possibilità di provare gratis i servizi per una settimana ma poi potete fare come con Dropbox, che vi regala spazio extra se fate iscrivere gli amici, solo che qui si guadagnano crediti da spendere per le lingue. Per il francese dovevo trovare un insegnante che parlasse anche italiano. Così è stato: a farmi la lezione di prova, assolutamente soddisfacente, è stata Fulvia, 4 stelle di gradimento, insegnante dal 2013 e 779 follower!
2. Fluentify
Simile, ma anche differente, è Fluentify, creata da quattro giovani torinesi. Anche in questo caso si impara con videoconferenze e chat, ma il prezzo è scelto da ogni tutor e può arrivare massimo a 12 euro a lezione. Bello il motto “Speaking, everything change”, facile da usare la piattaforma. Cosa che ho apprezzato molto: si può scegliere l’argomento di conversazione. Vuoi mettere chiacchierare in inglese di serie tv? Fatto, anzi, well done!
3. Duolingo
Duolingo mi ha invece sedotta per l’interfaccia carina, semplice e per una cosa che, per me che rimando spesso e a volte cedo alla stanchezza cronica, è fondamentale: l’aspetto ludico e divertente dell’apprendimento. O per dirla con termini più tecnici, la gamification. Unica nota: qui si insegna solo l’inglese, anche se esiste un incubator che prevede che altri corsi nascano a breve, in base alle esigenze degli utenti.
Dicevo: il gioco, aggiungo: la sfida. Si sceglie un traguardo giornaliero in base al profilo nel quale ci si rispecchia e di volta in volta si vede come sta andando. Duolingo tiene conto dei giorni di lezione e se rispondo bene mi premia con tacche e cuoricini. Inoltre le esercitazioni sono in modalità “snackable”, in modo che mentre sono alla Posta in coda, con l’app posso andare avanti. Se poi si ha un Windows Phone non c’è più scampo: esiste una funzionalità che fa apparire Duolingo sulle Live Tile per invogliarti a riprendere la lezione. Ah, nota importantissima: Duolingo è totalmente gratuita.
4. Tandem Exchange
È gratis anche Tandem Exchange. Ed è bello perché, come sulla famosa bici, qui si pedala insieme. Ci si iscrive, si inseriscono le lingue che possiamo offrire e quelle che cerchiamo. Ognuno impara contemporaneamente: a Mark e Melanie ho spiegato qualcosa di essenziale per venire a Milano per l’Expo, lui mi ha fatto ascoltare l’accento di Oxford, lei respirare l’aria di Lione. Abbiamo conversato via chat e Skype, ci siamo dati appuntamento via mail, sms, WhatsApp.
Perché inizi su una piattaforma e finisci per fare scambio di contatti. Peccato che poi Mark abbia boicottato i sabati quindi ci siamo persi, ma di gente se ne trova tanta e quando non accade no problem: arriverà una mail quando sarà arrivato il partner giusto. Fosse così anche nella vita…
Molto simile a Tandem Exchange è Busuu, che però è più un social network con un’ottima versione mobile e con una busuu kids app per conquistare nipoti e figli. Ah, per la cronaca: busuu è una lingua del Cameron a rischio di estinzione.
https://www.youtube.com/watch?v=s_RWb2a4kRk
5. Lingua.ly
L’ultima piattaforma che ho provato è Lingua.ly che, per chi come me naviga con chrome, è veramente di grande aiuto. Differisce dalle altre infatti perché è un’estensione del famoso browser, nonché un’app per iOS e Android, che permette di creare dei vocabolari. Come? Ogni giorno mi capita di leggere articoli in lingua e, dopo avere impostato la lingua che mi interessa, evidenzio con un clic le parole che non conosco, che vengono raccolte nel mio dizionario personale. La piattaforma mi dà di ognuna esatta pronuncia oltre che significato. Meglio della rubrica in inglese che mi faceva compilare la prof delle medie e che dimenticavo di aggiornare, e comodissima: impari leggendo. E chi di noi non legge online almeno un articolo al giorno?