Empowerment
L'arte del rimprovero sul lavoro: 4 consigli per essere efficaci senza «ferire» nessuno
Di
Redazione Centodieci
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Se aveste a disposizione un’ascia cosa fareste? La fareste ruotare nell’aria senza controllo rischiando di far male a chiunque capiti sotto tiro, o la direzionereste appropriatamente colpendo dove volete e con la giusta intensità? La seconda opzione è ovviamente quella sensata ed ecco la metafora: rimproverare «correttamente» qualcuno è perfettamente possibile ma, certo, bisogna imparare a farlo con tatto, rispetto e intelligenza. Dosando energia e veemenza. Ecco 4 consigli semplici che potranno essere d’aiuto nella vita professionale di tutti i giorni.
- Valuta chi hai di fronte
Nelle slide in alto si immaginano quattro possibili categorie di esseri umani in ogni ambiente lavorativo: le star, i potenziali, gli stacanovisti e i lavativi, quelli che tengono lo sforzo costantemente al minimo. Una soluzione è iniziare a capire con chi si ha a che fare. Una star è necessaria, ma si può evitare di colpirne l’autostima; un potenziale va spronato con pazienza; uno stacanovista sarà orribilmente mortificato di suo se ha commesso un errore; un lavativo andrà forse smascherato, e aiutato a performare meglio. - Prepara un discorso
Non andare a braccio: cosa dirai, come lo dirai? Cosa è fondamentale ricordare, cosa non è fondamentale dire perché magari è frutto di rabbia o polemica più o meno gratuita? Non bisogna scrivere, addirittura, ma avere un’idea sì. - Sii trasparente
È difficile essere trasparenti perché molte volte si pensa che se i problemi fossero superati senza fare troppo rumore sarebbe meglio. Invece è sempre bene navigare in acque limpide, essere chiari anche quando c’è da affermare qualcosa di scomodo. - Sii empatico
Non lasciare la sensibilità a casa quando devi rimproverare qualcuno; guardalo negli occhi e usa la tua umanità senza dimenticare la fermezza. È l’unico modo. Non bisogna essere brutali o crudeli per