La formula per competere di Elon Musk
Dovremmo imparare a competere da Elon Musk.
E per farlo potremmo cercare la formula con cui si immerge in un’attività e trova il modo di migliorarla.
UN VECCHIO MERCATO
Il fondatore di Tesla è già uno degli uomini più ricchi del mondo e promette di portare l’uomo su Marte, ma la maggior curiosità per ciò che fa viene forse dall’ampiezza del suo raggio d’attività.
È la stessa curiosità che provavamo da piccoli per quel compagno o quella compagna che eccellevano in qualsiasi sport, per cui ci facevamo ogni volta la stessa domanda: qual è il suo segreto?
Sono almeno otto – e chissà quanti altri saranno in futuro – i settori in cui Musk ha portato scompiglio ed insieme innovazione, diventandone l’imprenditore da battere.
Il primo e più conosciuto è l’automotive, un mercato che prima del suo arrivo era considerato ultra-maturo, quasi vecchio, in cui Tesla ha registrato un boom recente.
E quale informazione dovremmo trarne? Forse la sua stellare valorizzazione di borsa?
No, piuttosto l’idea di realizzare il miglior veicolo elettrico al prezzo più basso.
Il secondo, altrettanto conosciuto è il business spaziale, affidato all’impresa Space X. E quale sarebbe, in questa avventura, l’altra informazione degna di nota? Forse l’idea di realizzare viaggi commerciali nello spazio?
Anche qui potremmo guardare oltre, perché il modello di business è pensato per ridurre nettamente i costi del trasporto spaziale.
C’è un altro mercato – tra i tanti che Musk sta esplorando – da cui trarre quale esempio intelligente, ed è quello dei trasporti in galleria, il tunnelling, di cui Hyperloop è il progetto più conosciuto.
Anche qui, la sua notorietà arriva dalla velocità e dalle distanze raggiunte da questo sistema di trasporto innovativo, ma dietro c’è sempre un’idea differente: la riduzione dei costi di trasporto e soprattutto quelli di scavo per il tunnel.
A questi si potrebbero poi aggiungere il settore dell’intelligenza artificiale con il progetto OpenAI, e Neuralink che prospetta innovazioni nel campo dell’interazione uomo-macchina.
PENSARE IN GRANDE
La capacità di Musk di competere in questi mercati, pur essendo un outsider, arriva certamente dalla sua voglia di innovare, spinta soprattutto dal desiderio di pensare in grande.
Tutte queste idee di business, infatti, partono da obiettivi avveniristici – quasi inarrivabili – come quello di portare i clienti nello spazio.
Questo approccio, però, prima di condurre a risultati grandiosi in uno specifico comparto, che poi andranno pesati con la prova del tempo in forma di ricavi e utili, sta portando ottimi risultati tutto intorno.
L’idea di stravolgere un mercato sta infatti portando, e altrettante ne promette, ricadute positive su altri settori limitrofi.
Le innovazioni di Tesla, per esempio, possono portare vantaggi anche nel settore dell’energia, dal solare al risparmio nei combustibili fossili.
Così come Space X prospetta innovazioni nel campo dei satelliti, di Internet e delle telecomunicazioni.
COSTRUIRE UN VANTAGGIO COMPETITIVO
Musk fa quindi la parte del fondatore, dell’inventore o del consulente di molte delle imprese più di frontiera, ma la sua tipicità non è di rompere le regole del mercato, come spesso fanno i modelli d’impresa a cui ci siamo abituati negli ultimi anni.
Il suo modo di fare concorrenza a questi settori, che sono ben presidiati da chi li guida da tempo, è trovare un vantaggio competitivo per completare l’offerta altrui.
Come spiegato anche in una lunghissima analisi di CbInsights, nei percorsi innovativi che Musk applica alle sue avventure d’impresa si può trovare una traccia comune.
Come primo passo, individua un settore già conosciuto, il cui modello di business non sia particolarmente innovativo.
Più spesso, la ragione per cui questo settore non è esploso è per qualche carenza di tipo tecnologico.
Ed ecco che interviene con una iniezione tecnica o tecnologica, come l’apporto, per esempio, dei migliori ingegneri in circolazione.
Non sembra una ricetta particolarmente geniale, se si pensa poi alla dotazione economica indispensabile a trasformarla in partica.
VASI COMUNICANTI
Il risultato che vediamo in superficie, la maggior parte delle volte, non è uno stravolgimento totale del modello di business, quanto l’azzardo nel suo approccio, con cui manifesta la voglia matta di superare i limiti esistenti.
Se invece andiamo oltre, vi troviamo elementi innovativi che hanno intenzioni “semplici” come il risparmio, oppure la volontà di aprire il mercato a più clienti.
Se c’è un ingrediente segreto in tutto questo, è forse la capacità di considerare i business come vasi comunicanti, che non vivono di filiere separate o silos distanti, anzi.
Per questo, una soluzione ricercata in un campo può e deve, nella strategia di Musk, trovare punti di attacco e interazioni positive anche con altri.
Tutto ciò, sotto un profilo narrativo, può essere ridotto a una banale serendipity, per cui stavamo cercando l’oro, ma abbiamo finito per scoprire un modo efficace di trivellazione del suolo.
Invece, può esserci dietro la convinzione – corretta e più sofisticata – che la creatività possa anche scaturire dall’applicazione di un modello ad un settore per cui non era stato pensato.