Intelligenze multiple
Come ci insegna lo psicologo statunitense Howard Gardner l’intelligenza non è una sola ma sono molte. Non è neanche semplice dire quante siano, a titolo esemplificativo riporto le principali: intelligenza logico-matematica, verbale, spaziale, musicale, interpersonale, intrapersonale, cinestesica, naturalistica, filosofico-esistenziale (e in lavori più recenti emergono anche le sfumature dell’intelligenza creativa, tecnologica, mercantile, democratica, etica ecc…).
Insomma, un ginepraio.
Ognuno di noi è un poliedro unico e irripetibile di queste intelligenze. Alcuni di noi hanno dei vertici sviluppati, magari sviluppatissimi, che consentono di arrivare a picchi molto elevati di capacità, e sono convessi in altri angoli, trovando quindi maggiori difficoltà. Altri invece sono più equilibrati in cui il punto di forza è l’armonia complessiva.
Inoltre tale poliedro non è statico, ma varia. Con l’impegno, lo studio, l’applicazione possiamo smussare angoli, potenziare qualità, consolidare forme.
La questione diviene ancora più complessa.
Però è una questione importante, che ci riguarda molto da vicino; da essa dipenderà l’adattamento all’ambiente circostante, la nostra capacità di esprimerci nel lavoro e nella vita, i risultati che riusciremo a raggiungere e la felicità che ne consegue. Al contrario non trovare un buon adattamento tra chi siamo e il contesto attorno a noi non solo è portatore di insoddisfazione e infelicità, ma spesso fa detonare problemi di salute psichica (soprattutto) e talvolta anche fisica.
L’allineamento tra il nostro poliedro (chi siamo) e il nostro posto nel mondo (rappresentato in buona parte dal lavoro che svolgiamo) è determinante. Lo è anche a livello economico e sociale: se più persone trovano la propria condizione lavorativa ottimale riescono a esprimere più valore per la collettività. Ne avevo già parlato in questo articolo sul rapporto tra psicologia ed economia.
In molti casi, anzi moltissimi, caratteristiche psicologiche penalizzanti nella maggior parte dei contesti diventano fattori di successo in altri. Elon Musk e Greta Thunberg hanno dichiarato di avere la sindrome di Asperger, in cui una certa dose di ossessione può portare a risultati sorprendenti.
Proviamo a pensare alla narrazione dell’imprenditore o startupper di successo, che riesce a fare presto, bene e a scalare (replicare il modello su vasta scala). Anche qui è evidente come una certa dose di ossessione non sia percepita come negativa (forse dovrebbe esserlo?) ma assolutamente positiva.
Oppure senza i melanconici cosa sarebbero l’arte, la musica e la poesia? Non toccherebbe mai gli abissi dell’animo umano e non ne trarrebbe spessore e vita.
Senza gli istrionici cosa sarebbero il teatro e lo spettacolo? Solo una piatta rappresentazione della realtà. L’elenco delle caratteristiche limite che possono essere funzionali è davvero lungo.
A mio avviso dobbiamo avere due stelle polari per organizzare e gestire tale complessità.
Quando pensiamo a come organizzare la scuola, l’educazione, la gestione delle persone in azienda o a livello politico, dobbiamo essere guidati da:
- Benessere (un adattamento che ci fa stare bene)
- Creazione di valore (per sé e per la collettività)
Tutto questo è assolutamente possibile, basta volerlo. Gli strumenti si chiamano orientamento scolastico e professionale, gestione del personale centrata sulla persona, politica volta al bene comune (non al consenso o all’interesse di parte).
I benefici per chiunque e per l’intera collettività sarebbero incalcolabili.