Inner work: per migliorare il tuo benessere devi partire dal lavoro interiore
Per stare bene dobbiamo fare anche quello che viene chiamato “inner work” o lavoro interno. Prendersi cioè cura anche degli aspetti emotivi, psicologici e spirituali.
Cosa puoi fare per migliorare il tuo benessere?
Esercizio fisico costante, alimentazione corretta, sonno di qualità. Forse queste sono le prime attività che ti sono venute in mente per capire quale stile di vita può aiutarti a stare meglio.
Fanno parte di quello che viene definito “outer work”: lavoro esteriore. E sono estremamente utili per il nostro benessere generale. Anche se, da sole, non funzionano del tutto. Per stare bene, infatti, è necessario fare anche quello che viene chiamato “inner work” o lavoro interno. Prendersi cioè cura anche degli aspetti emotivi, psicologici e spirituali.
Quando è stata l’ultima volta che ti sei impegnato in un “lavoro interiore”?
Inner work e outer work
Lavoro interiore ed esteriore non sono in contrapposizione: raggiungiamo il benessere se li integriamo e godiamo della loro sinergia. Ma è vero che, molto spesso, l’inner work scoraggia le persone, perché evoca immagini new age che per alcuni è difficile accettare. Fare un “lavoro” sulla propria mente – oltre che sul proprio corpo – non è sempre facile, e molto spesso si predilige l’outer work proprio perché sembra più semplice da affrontare e da “misurare”. Valutare risultati fisici è sicuramente più immediato rispetto ai progressi emotivi e psicologici…
Il lavoro interiore dal canto suo può portare a intuizioni, ispirazione e crescita personale. È un processo di conoscenza di se stessi, una forma di cura introspettiva di sé in cui ci si può aiutare a lasciare andare gli attaccamenti, le abitudini, le persone e i pensieri dannosi.
L’Inner work è la pratica di guardare all’interno di noi stessi e delle nostre esperienze, e di dedicare tempo alle cose che accendono la nostra passione, creatività e innovazione.
Guardarsi “dentro” può causare sentimenti contrastanti e difficili da affrontare. È molto più facile puntare il dito contro qualcosa di esterno a noi o rimanere concentrati solo su ciò che sentiamo di poter in qualche modo governare. Ma se non ci rivolgiamo al nostro interno e non sviluppiamo la forza di affrontare ciò che non funziona, è davvero complicato riuscire a raggiungere un benessere globale e soprattutto duraturo.
Rivolgere l’attenzione verso l’interno ci risveglia, ci aiuta nei processi di trasformazione e cambiamento, ci permette di sviluppare la nostra creatività e la nostra capacità di innovazione, per trovare le soluzioni più giuste ai problemi che non ci fanno dormire la notte.
I 4 pilastri del lavoro interiore
Ecco i 4 pilastri del lavoro interiore:
- La Consapevolezza di sé – cioè la capacità di accorgersi di se stessi, di conoscersi profondamente, di essere presenti e soprattutto chiari su ciò di cui abbiamo bisogno per sentirci come ci vogliamo sentire.
- La Cura di sé – attraverso la capacità di fare scelte mirate a far sì che il nostro benessere sia globale. Scelte che siano concentrate sulla totalità di noi stessi (corpo, mente, spirito, energia) grazie alla capacità di praticare l’autocompassione e di dare priorità ai nostri bisogni profondi.
- L’Autoregolazione – la capacità di mantenere l’equilibrio, di calmarsi e risollevarsi.
- L’Autocreazione – la capacità di ri-immaginare il nostro futuro, di cambiare e di evolvere e trasformare, realizzando quelli che sono i nostri desideri.
Sviluppare queste competenze permette di far lavorare testa e cuore insieme, in un equilibrio che alimenta il nostro benessere e ci rende più felici.
“Testa o cuore” è il titolo di un corto della Pixar uscito nel 2016 (“Inner Workings” è il titolo originale).
Il protagonista, Paul, è un impiegato molto metodico, che cerca di controllare il suo impulso a godersi la vita per evitare di correre pericoli inutili. Il suo cervello e il suo cuore sono in continua lotta, ma il primo finisce sempre con l’averla vinta… Fino a che Paul non si rende conto che non correre alcun rischio per paura equivale a non vivere affatto.
Inner Workings ci invita a riflettere sulla qualità della vita che conduciamo. Concentrarci solo sull’esterno è una soluzione che può funzionare sul breve termine, ma se vogliamo davvero stare bene dobbiamo avere il coraggio di fare anche il “lavoro interiore”.
Il lavoro interiore ci permette di modellare le emozioni, le convinzioni e gli atteggiamenti per creare una versione più sana e felice di noi stessi. Regola e corregge il nostro mindset, in modo che ci aiuti a raggiungere i nostri obiettivi.
Attivare un dialogo interiore salutare
È piuttosto comune che le persone credano cose su di sé che non sono vere. Si chiamano pensieri limitanti o credenze disfunzionali: sono convinzioni radicate nella nostra mente che possono distorcere la nostra percezione della realtà. Se non controllati, possono creare seri problemi di autostima e di umore.
Le nostre emozioni sembrano incontrollabili per la rapidità e la forza con cui si manifestano. In realtà sviluppare la nostra Intelligenza Emotiva ci permette di fare quel “lavoro interiore” così importante per il nostro benessere.
Facendo “inner work” e modellando i nostri atteggiamenti e le nostre convinzioni, possiamo cambiare la nostra vita in meglio e superare alcune credenze disfunzionali che non ci permettono di vivere come vorremmo.
Un esempio di queste convinzioni nocive è dato dall’idea che dovremmo cercare di “ottimizzare la migliore versione possibile di noi stessi”. Si tratta di un pensiero negativo che ci impedisce di essere appagati, perché implica che esista una sola versione migliore di noi stessi, e che la vita sia una progressione lineare verso di essa. In realtà – come spiegano Bill Burnett e Dave Evans nel loro best seller “Design your life” – “non c’è alcuna prova che ci sia una sola versione migliore di te; noi crediamo che ci siano molte versioni di te e che ognuna di esse può risultare in una vita ben progettata. La nostra esperienza è che la vita è tutt’altro che lineare”.
Come praticare il lavoro interiore
Una volta identificato l’obiettivo che vuoi raggiungere, prova a valutare il tuo dialogo interiore, per capire quali sono le convinzioni limitanti che non ti permettono di cambiare e avere la vita che desideri.
Inizia poi a riformulare i tuoi pensieri: mettili in discussione domandandoti se sono ostacoli reali al raggiungimento del tuo obiettivo, o se invece sono solo “storie” che ti racconti. Riformulare le convinzioni negative in convinzioni positive ha a che fare con la nostra capacità di esercitare l’ottimismo, e cioè di vedere alternative possibili. Una pratica che – come confermato da diversi studi – ci permette anche di vivere più a lungo.
Infine lavora con costanza per integrare outer e inner work, facendo in modo che entrambi contribuiscano al tuo benessere. Può essere più semplice di quello che pensi.
Ecco alcuni suggerimenti per fare del “lavoro interiore” secondo le modalità che trovi più congeniali:
- Respira – puoi utilizzare diverse tecniche di rilassamento per tenere sotto controllo lo stress e le preoccupazioni. Un esercizio semplice consiste nell’inspirare per 8 secondi, poi trattenere il fiato per altri 8 secondi, e infine espirare per 8 secondi. Prova a ripeterlo per quattro volte e ti sentirai più concentrato e rilassato.
- Visita il tuo “porto sicuro” – ognuno di noi ha un rifugio, un luogo in cui si sente a proprio agio. Se non puoi visitarlo “fisicamente” tutte le volte che vuoi, puoi immaginarti di essere lì. Se è la spiaggia, ad esempio, e vivi lontano dal mare, prova a visualizzare la distesa d’acqua, senti la sabbia tra le dita dei piedi e il sole sulla pelle.
- Pratica la mindfulness
- Scrivi – fare journaling (tenere un diario) ti permette di riversare su carta i pensieri stressanti e le preoccupazioni che ti tengono in ostaggio. Liberarli fa perdere loro intensità, aiutandoti a rilassarti. Bastano soli 10 minuti al giorno per alleviare lo stress e sentirsi più riposati.
Come vedi l’inner work non prevede soltanto pratiche spirituali “strane” e sfidanti. Ci sono molti modi per connettersi in modo profondo con i propri bisogni e desideri, per raggiungere la consapevolezza necessaria per realizzarli. Puoi trovare anche tu il tuo: il segreto è però la pratica costante.