In Danimarca l’empatia si impara a scuola
Secondo il rapporto di Mackinsey del 2019 “Soft skill for a hard world” (www.mckinsey.com) il bisogno di soft skill emozionali e sociali crescerà rapidamente nei prossimi anni. Questo andrà di pari passo con l’adozione di tecnologie sempre più avanzate e sofisticate che comunque saranno sempre lontane dalle capacità umane. In più tra il 2016 e il 2030 la domanda di soft skills crescerà in tutte le industrie del 26 per cento negli Stati Uniti e del 22 per cento in Europa. In particolare alcune skills come la comunicazione avanzata potranno essere gestite e insegnate. Ma anche la domanda di entrerpreneuship e la capacità di iniziativa avranno una crescita molto veloce con un aumento di richiesta del 33 per cento negli Stati Uniti e del 32 per cento in Europa. Il bisogno di leadership e la capacità di gestire gli altri cresceranno fortemente.
Ma a che punto siamo oggi in termini di education rispetto a queste skills strategiche per il futuro. In un recente intervista di Marta Casadei ad Andrea Schleicher direttore del dipartimento education dell’OCSE sul Sole 24ore, egli afferma che “Oggi è diventato molti semplice digitalizzare e automatizzare. I computer possono memorizzare informazioni, risolvere problemi di routine. Ma chi lavora nell’istruzione deve tener presente una cosa: non dobbiamo educare robot di seconda classe, ma esseri umani di prima classe e l’impiego sempre maggiore dell’intelligenza artificiale dovrebbe spingerci a coltivare di più il nostro lato umano”. Ma quali saranno secondo Schleicher le skills del futuro? “Sicuramente skills trasversali. A fare la differenza sarà una combinazione di capacità cognitive, sociali, emotive. Le abilità più importanti saranno in primis la immaginazione e la creatività, ma anche la capacità di accettare le ambiguità e viverle, gestire dilemmi e risolvere conflitti: tutti amano vivere nelle certezze e prevedere le cose, ma è sempre meno facile. Terzo la capacità di tradurre ciò che si è pensato in azione”. (https://scuola24.ilsole24ore.com/art/universita-e-ricerca/2020-02-07/la-digitalizzazione-non-basta-skill-futuro-sono-umane-153919.php?uuid=ACIvFwHB)
Ma come si imparano queste skills. Alcune possono essere insegnate, come la comunicazione avanzata, altre dice il rapporto Mackinsey sono invece naturali e non possono essere insegnate.
Ma su questo punto discorda la Danimarca che sostiene che l’empatia si impara a scuola . “È infatti materia obbligatoria di studio e viene insegnata un’ora alla settimana nella ‘Klassens tid’ dove gli alunni imparano ad aiutare i compagni e a competere solo con se stessi.” Il fatto che l’insegnamento dell’empatia sia obbligatorio dal 1993 all’interno delle scuole in Danimarca è un fattore che contribuisce alla felicità del Paese. L’empatia infatti aiuta a costruire relazioni, a prevenire il bullismo e ad avere successo nel lavoro. Promuove la crescita di leader , imprenditori e manager. I ‘teenager empatici tendono ad avere più successo perché sono più orientati agli obiettivi dei loro coetanei narcisisti. L’ora di empatia ha la stessa importanza dell’ora, per esempio, di inglese o matematica. Durante la Klassens tid gli studenti parlano dei loro problemi, legati alla scuola o meno e tutta la classe insieme all’insegnante cerca di trovare una soluzione sulla base di un ascolto e una comprensione reali. Non si insegna ad eccellere sugli altri, ma ad avere una responsabilità nell’aiutare chi non è altrettanto dotato. Per questo motivo la Danimarca viene considerata anche uno dei posti migliori in cui lavorare in Europa.
(https://www.morningfuture.com/it/article/2019/04/26/empatia-felicita-scuola-danimarca/592/)
Come dice il grande psicologo americano l’empatia è la capacità di sintonizzarsi e comprendere gli stati emotivi e cognitivi dell’altro. L’empatia è strettamente connessa alla sospensione del giudizio e di ogni forma di interpretazione. Comunicare l’empatia è molto importante perché genera quel particolare senso di riconoscimento della propria esperienza che fa sentire l’altro alleviato dalla solitudine esistenziale. L’empatia produce dei cambiamenti e porta ad una maggiore autoaccettazione ed aiuta il nostro interlocutore a diventare più consapevole delle proprie emozioni.
(https://www.sociocounseling.it/carl-rogers-e-lapproccio-centrato-sulla-persona/)