La rete offre grandi opportunità per imparare, non usiamo lo smartphone solo per selfie e giochetti
Facciamo ancora fatica a comprendere quali siano davvero le opportunità offerte dal nuovo mondo digitale in cui siamo immersi. Anche i suoi rischi ci sono ancora pressoché ignoti, perché i tempi non sono ancora maturi per mostrarci le conseguenze dei nostri comportamenti, dei nostri errori, delle scelte fatte e delle strade intraprese, in rete e fuori. Certo, già oggi ce ne accorgiamo in tempo reale che la rete non è tutta rose e fiori; ad esempio quando il nostro navigatore ci porta in mezzo alla campagna e poi ci continua a ripetere compulsivamente “fare inversione, appena possibile”, in qualsiasi direzione proviamo ad andare. Ma non è sempre così semplice, purtroppo.
In compenso le opportunità offerte dal web ripagano abbondantemente le delusioni. In rete c’è davvero tutto, nel bene e nel male. Ma soprattutto ci sono strumenti che rendono possibile molto di ciò che fino a pochissimi anni fa non potevamo nemmeno sognare.
La rete ci rende più liberi, anche se in molti sostengono il contrario. È vero, utilizzando il web lasciamo tracce di tutto ciò che facciamo, siamo facilmente controllabili, diventiamo libri aperti alla mercé di chiunque debba o voglia di leggerci dentro per spiarci, ma il Grande Fratello era tra di noi anche prima di internet e la rivoluzione digitale ha semplicemente portato tutto questo a un livello incommensurabilmente più alto, esponendoci tutti, in ogni momento della nostra esistenza.
Se i rischi se ne stanno ben nascosti tra le pieghe del web, tuttavia, nemmeno le opportunità sembrano a molti così evidenti o semplici da individuare. Oggi con uno smartphone in mano potremmo risolvere in pochi istanti molti dei nostri problemi, ma spesso ci dimentichiamo delle sue molte capacità e ci limitiamo a usarlo poco più e poco meglio di quanto non facessimo con i vecchi e “stupidi” cellulari, per telefonare e inviare messaggi.
Certe cose non le sappiamo ancora fare, è più forte di noi, e spesso di telefonare una volta in più al solito amico smanettone proprio non ci va, così ce ne stiamo buoni in un angolo, in attesa che le cose si risolvano da sole. Eppure tutte le informazioni che ci servono per utilizzare bene il nostro smartphone sono proprio lì, nascoste “dentro” al terminale e a portata di click.
Tra le tante opportunità della rete, infatti, quella di imparare è di sicuro una delle più ghiotte e la cosa sorprendente è che non sempre serve tirar fuori dei soldi per farlo. Anzi, se non ci servono attestati, certificazioni o carte di qualche genere, formarsi online è per lo più gratuito e alla portata di tutti. Non esiste praticamente ambito o tema che non possa essere approfondito o studiato in rete, con l’unico limite (non da poco e da non sottovalutare) di doversi ogni volta accertare che le fonti delle informazioni che troviamo siano attendibili e che quanto andiamo a leggere, ascoltare o guardare sia qualcosa che ci arricchisce davvero, piuttosto che portarci fuori strada.
Oltre che una miniera di informazioni preziose, la rete è infatti anche il santuario delle bufale, delle fake news, delle opinioni spacciate per dogmi e della disinformazione. “Internet siamo tutti noi, connessi” (leggi) e questo dovrebbe farci riflettere su quanto apprendiamo in rete, perché mai prima d’ora abbiamo ritenuto che fosse cosa saggia prendere lezioni di filosofia da un idraulico, né tantomeno farci spiegare come si ripara un lavandino da un filosofo. Già prima di Internet, tuttavia, ci capitava di accorgerci che, in alcuni rarissimi casi, il nostro idraulico di fiducia fosse un appassionato o che avesse addirittura una laurea in filosofia, o che il nostro vicino professore di filosofia sapesse riparare gli scarichi meglio di un vero stagnino. Magari addirittura gratis, o in cambio di un caffè. Questo capita anche oggi, ma succede troppo di rado per fare di un’eccezione la regola, men che meno in rete, dove però ci sono fior di scuole, di accademie, di centri di formazione e di università che mettono a disposizione enormi quantitativi di documenti, di testi, di video e di materiali che si possono consultare liberamente, in qualunque momento e senza alcuna difficoltà.
Non c’è praticamente nulla che non si possa imparare online, seguendo dei veri e propri corsi o progettando da soli il proprio percorso formativo, in un mondo che sta andando sempre più veloce e che impone a tutti un paradigma nuovo, quello del lifelong learning.
Già oggi ci accorgiamo di quanto poco senso abbia una vita in cui solamente i primi 20 o 30 anni sono dedicati allo studio, per poi limitarsi a lavorare senza imparare più altro che il modo d’impiego dei nuovi strumenti messi a disposizione dall’azienda in cui operiamo.
Imparare lavorando non basta più, in un mondo in cui solamente pochissimi potranno permettersi di fare lo stesso lavoro per tutta la vita. Ammesso che esista o che potrà esistere ancora un lavoro che per qualche decina di anni non subisca cambiamenti radicali e profondi, come già oggi accade per la maggior parte delle professioni.
Impariamo dunque a sfruttare la rete per qualcosa in più che farci selfie o giocare online, perché questa opportunità, quella di imparare qualsiasi cosa vogliamo, non l’ha avuta nessuno prima di noi, nella storia e questo farà la differenza tra un mondo in cui l’uomo potrebbe diventare un burattino nelle mani delle macchine e delle intelligenze artificiali, se non comprenderà in fretta cosa significhi essere parte attiva di una rete in grado di collegare tutta l’umanità, persona dopo persona, nodo dopo nodo, competenza dopo competenza.