Impariamo anche a dire no, per diventare professionisti migliori
Esiste un libro molto famoso tra educatori e genitori che si intitola I no che aiutano a crescere, della psicoterapeuta infantile Asha Phillips. Sono mamma e confermo che con i bambini saper dire un no al momento giusto è fondamentale e necessario, per la tua “sopravvivenza” e soprattutto per la loro crescita. Ma sono anche una libera professionista, da diversi anni, e ho capito ormai bene che i no aiutano a far crescere non solo i bambini ma anche i business.
Iniziamo con una semplice domanda: da quando sei un professionista quanti no hai detto? Di sicuro ricordi bene il numero perché, nella maggior parte dei casi, è molto basso, vicino allo zero. Sì, dire di no è difficile. Lo è per un genitore rivolto a un figlio, lo è per un professionista verso un’opportunità di lavoro.
Rifiutare qualcosa, in ambito personale come professionale, non è mai facile, e se sei un libero professionista, un freelance o un imprenditore e stai cercando di far crescere il tuo progetto lo è persino di più.
Ma perché dovresti dire di no? A volte è indispensabile e anzi, dicendolo più spesso scoprirai che il tuo business ne trarrà vantaggio. Provo a elencare cinque ragioni per cui saper dire no è importante:
- La fretta è una pessima consigliera
Il segreto del tuo successo risiede nella calma, nell’analisi delle opportunità che si presentano e nella capacità di valutarle. Quando l’opportunità che si presenta ha carattere di urgenza e viene a mancare il tempo necessario per una attenta valutazione, si deve dire di no. Urgente spesso fa rima con Superficialmente, e non è mai positivo. - Analisi di fattibilità, il tuo mai-più-senza
Di fronte a una nuova occasione professionale, qualsiasi essa sia, serve dedicare tempo all’analisi di fattibilità che ne evidenzi pro e contro, opportunità e criticità. Ogni occasione che si presenta non deve essere accolta e accettata senza valutazione, sopraffatti dall’ansia che «a questa proposta non posso dire di no». Questa non è garanzia di successo, più spesso porta a un sovraccarico di lavoro e un dispendio di energie mal incanalate. - Rispetta le tue competenze
Può capitare di trovarsi di fronte a opportunità di business non particolarmente adatte al proprio percorso professionale. Alcune volte il nostro profilo sarà troppo junior, altre volte – il più – la nostra seniority sarà ben al di sopra di quanto effettivamente proposto. In questi casi, rispettiamo le nostre competenze e impariamo a dire di no, per umiltà o per amor proprio. A te la scelta. - Il tuo lavoro ha un costo, non svenderlo
Accettare un lavoro mal pagato innesca un circolo vizioso dal quale è difficile uscire. Alla frustrazione personale si aggiunge la necessità di trovare altri clienti/opportunità per arrivare a far quadrare i conti, con il conseguente sovraccarico lavorativo e diminuzione della qualità del lavoro svolto. Sicuro di voler lavorare per pochi soldi e tanti clienti? - Sii onesto con te stesso
Non ti piace, non ti stimola. Semplicemente, l’opportunità offerta non fa per te. Può capitare e le ragioni sono infinite. Accettare nonostante sia evidente il nostro poco interesse vuol dire partire con il piede sbagliato. E il risultato non potrà che essere deludente, sia qualitativamente che personalmente.
Ma la domanda nasce spontanea: come si fa a dire di no senza limitare opportunità future o bruciare contatti?
- Sii onesto (sì, di nuovo)
Poco fa ti ho consigliato di essere onesto con te stesso nella valutazione di una proposta professionale. Ora ti dico che la stessa onestà devi rivolgerla anche a chi ti offre l’opportunità che stai rifiutando. Sii professionale nel motivare la tua decisione ma sincero. - Fai una controproposta
Dopo un’attenta analisi ti sei trovato a declinare una proposta di lavoro, ma non è detto che quella occasione sia del tutto sprecata. Prova a proporre tu una diversa forma di collaborazione, un preventivo più in linea con i tuoi standard, un’evoluzione al progetto che non era stata finora valutata, una nuova idea da sviluppare. Essere proattivi è un’altra chiave per il tuo successo.
E ora, la curiosità prevale: tu quando hai detto di no ad una opportunità professionale? E perché?