I social fanno bene o male alle nostre relazioni sociali?
Da Facebook a Tinder, da WhatsApp a TikTok oggi pare che non ne possiamo più fare a meno. Queste app hanno un impatto sul modo in cui conosciamo altre persone, sia per motivi amicali che sentimentali. C’è chi li vede come un ostacolo a relazioni significative e chi invece li supporta per ampliare la propria rete di conoscenze. In questo articolo riflettiamo sull’impatto della tecnologia nei nostri rapporti sociali.
Da quando la tecnologia è entrata nelle nostre relazioni?
ELIZA: questo era il nome del primo software di analisi del linguaggio umano. Era il 1966 e fu un passo importante della tecnologia che entrava nel territorio delle relazioni. Il programma riusciva a decodificare, grazie a una serie di algoritmi, il linguaggio della persona che scriveva al computer e il passo successivo era la risposta che il software dava in modo da costruire una conversazione. Il progetto nacque come un’idea modesta, ma ben presto ricevette parecchie attenzioni anche all’esterno del MIT. Il ricercatore che portò avanti il progetto, Weizenbaum, era esso stesso stupito di quanto chi utilizzasse ELIZA si lasciasse coinvolgere emotivamente dal computer.
Facciamo un balzo in avanti, a novembre 2022, quando è stato rilasciato chat GPT, un software di intelligenza artificiale che, oltre a fornire risposte su qualsiasi argomento, viene usato anche come supporto emotivo.
Ecco, quindi, che quando si parla di relazioni mediate dalla tecnologia o con una tecnologia, le domande sono molte e le risposte non così semplici. Un incontro online vale tanto quanto un incontro nel mondo fisico? Quale è più significativo? Più vero? Più sincero?
Le relazioni nate online durano di più, pare
Il settore degli incontri online è in continua espansione, negli USA un matrimonio su tre inizia online e nel 2022 le persone iscritte ad app di dating erano 366 milioni. La crescita esponenziale di servizi di dating online è evidente e ci sono anche ricerche che supportano l’ipotesi per cui un matrimonio iniziato da un incontro online sia più soddisfacente rispetto a quelli iniziati nel tradizionale mondo fisico. Su questo è stata pubblicata una ricerca dal titolo “Marital satisfaction and break-ups differ across on-line and off-line meeting venues”.
In ogni caso c’è da dire che gli incontri online hanno permesso a persone di appartenenze socio-culturali differenti di incontrarsi, cosa assai più difficile nell’era in cui si trovava marito/moglie tra la cerchia delle proprie conoscenze e quindi, in questo senso, possiamo considerare le app di dating come dei facilitatori nei processi di integrazione sociale.
Nel 2018 è avvenuto il primo matrimonio in realtà virtuale del mondo. Si tratta di REC ROOM e loro sono due persone che, conosciutesi nella piattaforma hanno deciso di incontrarsi nel mondo fisico. Da lì ognuno è tornato a casa propria, ma l’amore ha continuato a fiorire e di lì a poco il matrimonio, sia nel mondo reale che virtuale, ma poi ognuno rigorosamente nel mondo fisico, è tornato nella propria città (entrambe su suolo americano) e gli incontri sono proseguiti in REC ROOM. A questo punto la domanda è lecita: l’interazione fisica dove si colloca in questo amore?
La relazione con un bot è più facile
Le relazioni umane richiedono fatica, quelle con bot invece non deludono, in quanto risponderanno perfettamente alle nostre esigenze, come nessun umano potrà fare per certi versi. Il bot possiamo lasciarlo lì se siamo impegnati in altro e lui non si offenderà e quando torniamo sarà pronto a darci tutto ciò che ha o per lo meno a riprendere la messa in atto di quella relazione affettiva che noi cerchiamo. Se il nostro innamorato fosse robotico avremmo la certezza di essere sempre al centro del suo universo. E così stiamo andando in una direzione di sempre maggior fiducia nei confronti delle macchine e dei loro software.
In conclusione, il punto importante è essere consapevoli di come, nel bene e nel male, la tecnologia influenzi la nostra vita relazionale oggi. E soprattutto chiediamoci, quando conosciamo o chattiamo con qualcuno online (bot o umano che sia), quanto quello scambio relazionale sia positivo per noi, abbia valore o quanto invece sentiamo che ci stia impoverendo da un punto di vista emotivo. Perché se è vero che la tendenza è che la tecnologia faccia sempre più parte del nostro mondo di relazioni, ricordiamoci che l’umanità si è evoluta anche attraverso delle relazioni analogiche, in tutta la loro difficoltà e imperfezione.