Hacking Talents, il team al femminile che ispira percorsi e carriere
Avviare una startup, costruire un business possono essere sfide apparentemente invalicabili, ma fortunatamente c’è chi si adopera per renderle più semplici. È il modello proposto da Hacking Talents, società benefit che vuole stimolare l’empowerment nelle nuove generazioni e non solo.
Il progetto, al 100% femminile, nasce da una chat Whatsapp: l’idea è partita da Federica Pasini, esperta in marketing digitale, contraddistinta da una specifica attenzione per la parità di genere. Durante il lockdown aveva creato un gruppo, dove confrontarsi sulle tematiche attinenti alla pandemia, che in breve tempo è decollato. Così si è pensato di creare vari team, uno dei quali ha dato origine ad Hacking Talents, realtà di cui è CEO e Chairman.
Selezionata da Forbes nel 2021 tra i migliori 100 talenti under 30, è affiancata da Teresa Baldini, laureata in Management che ricopre il ruolo di AD, e Nabila Lorini, che segue la parte relativa alla comunicazione con un particolare occhio alle tematiche di Diversity & Inclusion. In fase di lancio è stato determinante l’apporto di Eugenia Forte, oggi parte del consiglio d’amministrazione.
L’attività consiste nell’offrire consulenza e risorse utili tra podcast, bibliografie e account da seguire su Instagram. Dal sito è possibile prenotare un colloquio gratuito, con oltre 80 mentors a disposizione per chiarire dubbi su come comportarsi, ad esempio, in un momento di riassetto. Si va dal coaching, per liberare il potenziale nascosto, alla cura del personal branding, attraverso strategie da usare per la scrittura del curriculum o del profilo Linkedin.
Interessante il risvolto sociale, strettamente legato al superamento del gender gap, poiché l’utente ha la possibilità di fare una donazione ad una sartoria che promuove l’autonomia economica di donne vittime di violenza. “Anche dal digitale possono nascere accoglienza e colore – spiegano da Hacking Talents – e tra noi c’è sempre scambio e confronto. A richiedere i servizi sono persone di varia formazione ma anche aziende che hanno a cuore l’impatto sociale e vogliono adottare la piattaforma”.
Gentilezza, ascolto sono concetti spesso lontani dall’ambito lavorativo, scalzati dalla voglia di competizione, da un pressante spirito di sacrificio e da un marcato individualismo. Con l’approccio dell’empatia e dello scambio la volontà è di spazzare via “logiche giudicanti ed elitarie” che impediscono a ciascun individuo di sprigionare quello che ha dentro.
“Siamo convinte – aggiungono le fondatrici – che si possano raggiungere determinati obiettivi quando si è in grado di visualizzare e imprimere una direzione alla strada da intraprendere. In un panorama spesso caratterizzato da asimmetrie informative e lontano dall’offrire pari opportunità vogliamo essere un ecosistema che riduce il mismatch tra singoli e imprese, fornendo una sorta di cassetta degli attrezzi per ottenere il meglio, in una miscela innovativa di capacità e desideri”.
Il target di riferimento si compone di profili junior e senior, ma anche di chi ha appena concluso, o sta per ultimare, il percorso di laurea e vuole capire a quali dinamiche va incontro. “Empowerment – concludono – significa per noi consolidare l’alleanza inossidabile tra le grandi donne, che hanno lottato per diventare ciò che sono, e chi si affaccia al mondo professionale, per un futuro in cui non esista un unico approccio al lavoro, così come alla vita”.