#CentodieciTip: Apprezza i piccoli “piaceri proibiti”, ti fanno sentire meglio
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Sentirci in colpa per amare ciò che ci fa divertire e ci distrae dalle preoccupazioni quotidiane è assolutamente sbagliato. E poco importa se si tratta dei libri di Inga Lindstrom che finiscono sempre con il matrimonio tra la proprietaria di un maneggio di cavalli della Baviera e un ricco avvocato vedovo con gli occhi azzurri, a dei reality show trasmessi in seconda serata. Sono i guilty pleasure, i piaceri colpevoli, che ci permettono di “staccare la spina” a fine giornata.
È fondamentale scollegare il pensiero e provare per qualche ora a non riflettere o ragionare grazie a quelle piccole passioni in grado di farci bene, purché godute con moderazione.
«Quando riposiamo, pensiamo comunque di dover usare quel tempo in modo necessariamente produttivo», ha spiegato Kristin Neff, professoressa del dipartimento di Psicologia dell’Educazione all’Università del Texas, ad Austin. «E invece, dedicarci a qualcosa che ci distragga da tutto è l’ideale per la nostra sopravvivenza». Si tratta di fare una pausa mentale, occupando il nostro tempo con qualcosa che non richiede una concentrazione intensa ed eccessiva, uscendo così dal ruolo quotidiano e faticoso di risolutori di problemi e liberandoci per qualche ora da quell’insieme di aspettative che la società ripone su di noi. Prima il dovere e poi il piacere, insomma.
Le ricerche confermano dunque una sostanziale difesa dei guilty pleasure, proprio quelli che per anni abbiamo ritenuto motivo di vergogna. È un errore infatti ritenerli motivo di stupidità, ma in maniera superficiale invece succede spesso che chi leggeo o vede o fa determinate cose venga etichettato come poco interessante o addirittura da evitare. Come riporta Fast Company invece, questo genere di piaceri «fornisce anche importanti indizi circa la nostra identità, aiutandoci a comprendere quanto sia multidimensionale, complessa e in continua evoluzione». Non è tutto: quando insistiamo nel guardare quel reality show, nel leggere quel libro giudicato pessimo e insulso, mettiamo inconsapevolmente noi stessi davanti alla società, usciamo dalla nostra comfort zone. Mettiamo il nostro volere davanti a ciò che ci viene imposto.
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