Riscopri la Forza, valore vitale per il nostro successo e la nostra umanità
Ne sono assolutamente certo: noi dobbiamo tornare a valorizzare l’idea della forza. Noi dobbiamo – è davvero un dovere vitale, antropologico, evolutivo – tornare a familiarizzare con l’idea della forza, tornare a insegnarla, a raccontarla. Perché oggi nella nostra cultura si tende ad avere un pregiudizio negativo verso la forza, e chi invece elogia la forza lo fa spesso per i motivi più sbagliati.
Fate un esperimento: provate a parlare di forza a una cena o in una qualunque conversazione informale e vedrete che attirerete – a me capita di continuo – tante occhiate dubbiose se non sospettose, come se la forza fosse qualcosa di sconveniente. Qualcuno la identificherà con la violenza o con la sopraffazione, altri penseranno all’autoritario uomo solo al comando, altri ancora vi diranno che è cosa da arrampicatori pronti a farsi strada con tutti i mezzi. Ecco, davanti a queste interpretazioni si dovrebbe rispondere: bravi a preoccuparvi, ma cosa c’entra la forza con quello di cui state parlando? Perché la forza non é – non ci sarebbe nemmeno bisogno di dirlo – aggressività né sopruso, non è bombardare, e non sta certo nelle sparate verbali. La forza sta nei propri valori e nei propri sentimenti, nella dedizione con cui li coltiviamo e li proteggiamo.
La forza è senso di responsabilità, capacità di scegliere e di decidere sotto pressione. La forza appartiene al nostro patrimonio biologico, vitale: anzi, la forza è l’espressione stessa del nostro patrimonio biologico e vitale. Nel mondo in cui stiamo vivendo, oggi la forza sta nella fondamentale propensione ad affrontare il mutamento dalla parte dell’opportunità e non da quella dell’ansia e della deriva. È per questo che un certo razzismo – sì, perché è di un vero e proprio razzismo che si tratta – contro la forza è un vero disastro antropologico.
Questa renitenza a considerare la forza come più che naturale espressione umana ha evidenti motivazioni storiche: avere nella nostra civiltà affidato allo stato l’esercizio della forza è stato ovviamente necessario. ma ci ha progressivamente allontanato dall’idea stessa di pensarci capaci di forza. È così che abbiamo man mano indebolito la confidenza in noi stessi e ci siamo sempre più affidati all’esercizio del dubbio e del pensiero critico, cose ovviamente più che necessarie, ma che se messe al posto di comando sono diserbante che distrugge i semi del senso di sé. In questo modo abbiamo finito per mettere in discussione non l’uso deplorevole della forza, ma la forza stessa. Ma se vogliamo – nei progetti, nel lavoro, in qualunque nostra attività e nella nostra stessa esistenza personale – costruire, migliorarci, proteggere chi amiamo, non è con l’esercizio del dubbio, con la spossatezza o con la sola intelligenza e cultura che potremo mai farlo.
Ogni evoluzione umana in ogni campo e situazione è sempre stata generata da una qualche forma di forza.
È questo che dovremmo oggi più che mai raccontare, innanzitutto ai bambini: la necessità e la bellezza di allenarsi – mentalmente, psicologicamente, anche fisicamente – a prendersi responsabilità invece che puntare il dito contro gli altri, a scegliere anche quando ci sono prezzi da pagare, a comprendere che è più facile ottenere la pace se non sei debole, a tentare di costruire invece di seguire formule preconfezionate, a non cercare scuse e a essere anche duri con se stessi. È così che possiamo accrescere il senso di noi stessi, è questa la forza di cui abbiamo un immenso bisogno personale, culturale, psicologico, sociale, antropologico, vitale.