Alcuni consigli fondamentali per gestire la tua privacy su Facebook
Se fosse davvero possibile influenzare un’elezione creando un’app per Facebook, come verrebbe il sospetto a leggere del caso Cambridge Analytica, come dovremmo comportarci per evitare che strumenti come Facebook possano essere usati da agenzie di propaganda per influenzarci? E come potremmo evitare di essere noi stessi strumento per manipolare le scelte dei nostri amici? Il punto di partenza, per chi non ha (ancora) intenzione di cancellarsi da Facebook, è dedicare una decina di minuti a controllare la propria privacy e quello che concediamo a Facebook di fare con i nostri dati.
L’origine del problema
Il problema infatti è il cosiddetto microtargeting comportamentale effettuato da aziende in grado di creare inserzioni o sponsorizzare post di pagine per influenzare le nostre emozioni, allo stesso modo in cui le divisioni marketing puntano a suggerirci acquisti influenzando i nostri gusti. Di cosa stiamo parlando? Vediamo nel dettaglio il caso specifico.
L’algoritmo sviluppato da Cambridge Analytica, come spiegato dal suo creatore, sarebbe in grado di comprendere (e prevedere) le reazioni di un individuo esposto a un messaggio dopo aver analizzato i dati raccolti attraverso una settantina di “mi piace”. Con un po’ più di trecento like, l’algoritmo riuscirebbe a saperne di noi più di quanto ne sappiano i nostri partner. È davvero possibile manipolare le nostre menti estraendo da Facebook i dati che gli forniamo con le nostre azioni? Non è chiarissimo, ma nel dubbio mi sono chiesto come evitare ciò, e ho indagato un po’ fra le opzioni di Facebook.
Il fatto è che chiunque, dopo aver estratto dati dai nostri profili usando app, giochi o pagine, può creare inserzioni o sponsorizzare post volti a promuovere un messaggio che ci viene presentato in diverse forme a seconda del nostro profilo psicologico, e che è studiato per stimolare la nostra interazione. Basta infatti un like o un commento a un messaggio per ritrovarsi in un loop di messaggi dentro e fuori dal social network costruiti ad arte per influenzare il nostro atteggiamento nei confronti di qualunque cosa. Non solo. Tramite un nostro “mi piace” o commento, mediamente un post raggiunge altre sei o sette persone.
Come funziona l’algoritmo di Facebook
L’ordine in cui ci vengono proposti i post di Facebook all’interno della nostra timeline è studiato per tenerci all’interno di Facebook. Le storie o le note, così come qualunque altra forma di condivisione dei contenuti studiati dai social network, hanno infatti l’obiettivo di aumentare il più possibile il tempo speso dall’utente al proprio interno. Sarebbe infatti assurdo il contrario, perché più tempo spendiamo all’interno di un social network, più attenzione lo stesso può vendere ai propri inserzionisti.
Ecco come Facebook stesso spiega il modo in cui viene costruita la nostra timeline:
I post che vedi per primi sono determinati dalle tue connessioni e attività su Facebook. Il numero di commenti, “Mi piace” e reazioni che un post riceve e il tipo di notizia che contiene (ad esempio, foto, video, aggiornamento di stato) possono anche aumentare le probabilità che il post venga visualizzato più in alto nella tua sezione Notizie.
I post che potrebbero essere mostrati per primi includono:
I “Mi piace” o i commenti di amici o familiari su foto o aggiornamenti di stato di altri amici.
La reazione di una persona a un post di un editore condiviso da un amico.
Le risposte di più persone ai rispettivi commenti su un video che hanno guardato o su un articolo che hanno letto nella sezione Notizie.
È quello che vogliamo? Facebook ci propone prima di tutto quello che genera discussione per coinvolgerci nella discussione stessa. Abbiamo però la possibilità di gestire la timeline di Facebook, per renderla un po’ più simile a quello che vorremmo, se le nostre intenzioni non fossero allineate.
Come farlo? In due modi:
- mettere mano alle informazioni che condividiamo tramite il nostro profilo, vale a dire la nostra privacy;
- impostare la nostra timeline per vedere solo quello che vogliamo, nei limiti del possibile.
Come proteggere la nostra privacy su Facebook
La prima cosa da fare per controllare la nostra privacy è aggiornare i dati nella sezione informazioni del nostro profilo, eliminando quello che non vogliamo condividere o rendendolo visibile solo a noi o solo alle persone che desideriamo.
La penultima voce del menu a tendina che si trova nell’angolino in alto a destra sotto a una freccia, prima di esci, ci porta nel menu impostazioni. A sinistra, alla voce Privacy, possiamo impostare dei limiti a chi può vedere cosa di quanto pubblicato da noi (o altri, amici o app) sul nostro profilo.
Innanzitutto, possiamo rimuovere le app in cui abbiamo fatto login. E d’ora in poi evitare di iscriverci ad alcunché con Facebook, o quantomeno decidere quello che l’app può fare con i nostri dati prima di confermare l’accesso (sì, è possibile da qualche anno, ma quasi mai ci pensiamo perché il processo allungherebbe il tempo richiesto per la creazione dell’account, mentre il motivo per cui abbiamo scelto di fare sign up con Facebook è appunto ridurlo). Certo, i dati condivisi oramai sono persi e sfido chiunque a richiederli indietro, ma almeno ci si può proteggere per il futuro (qui il link per scoprire se sei stato coinvolto nel caso Cambridge Analytica).
Facebook ci ammonirà che rimuovere il login tramite Facebook alle app o giochi potrebbe causare la cancellazione del nostro profilo da quelle app o giochi, e potremmo perdere i nostri contenuti. Possibile, ma siccome sarebbe controproducente per i creatori di queste app e giochi, più che per noi, ho motivo di credere che non lo farebbero. Nel caso, uno può chiedere, come suggerito da Facebook. Io ho cancellato 277 app senza pensarci.
Sempre in questa pagina, possiamo anche disattivare l’iscrizione tramite Facebook. Non potremo più fare quei giochi per cui è richiesta l’iscrizione tramite Facebook, ma non è una perdita così grave, no? In fondo, quei giochi non farebbero altro che consumare il nostro tempo, introdurci in un loop di notifiche che forse non desideriamo, e soprattutto esporci al rischio di condividere dati con persone che non conosciamo (come hanno fatto quelli che hanno usato l’app This Is Your Digital Life divenuta nota per il caso Cambridge Analytica).
Ed eccoci finalmente alla voce Inserzioni. Ecco quello che possiamo fare:
- Nella sezione interessi, rimuovere tutto quello che non ci interessa (e scoprire perché Facebook continua a mettercelo nella nostra timeline). Più cose togliamo, più difficile sarà per gli inserzionisti di Facebook targetizzarci. Fate attenzione alla voce altro. Qui troverete i profili di persone a cui avete dato l’amicizia consapevolmente o per sbaglio, e che vi hanno successivamente profilato per targetizzarvi con messaggi di ogni tipo (anche se non è detto che l’abbiano poi fatto).
- Inserzionisti con i quali hai interagito: ve li ricordate? Io non clicco mai sulle pubblicità né ci interagisco, eppure ero pieno di questo tipo di interazioni. La gente purtroppo non fa quello che dice o pensa, senza alcuna eccezione. Ahimè, la voce rimuovi tutti non esiste.
- Le tue informazioni: qui è più facile, basta togliere delle flag.
- Impostazioni delle inserzioni: qui persino la traduzione in italiano è fatta male, ma di base per non essere influenzati è bene rimuovere tutto. Anche perché, come spiega Facebook stesso ([…]mostriamo le inserzioni ai tuoi amici in base alle azioni che esegui, come mettere “Mi piace” a una Pagina o condividere un post.) diversamente ogni azione che compiamo nel nostro interesse finirà con l’alimentare il meccanismo al quale abbiamo scelto di sottrarci.
- Nascondi argomenti delle inserzioni: qui possiamo scegliere se vogliamo vedere o meno inserzioni sui temi per cui siamo stati profilati.
Ancora, ci sarebbe da dare un’occhiata alla voce Applicazioni e giochi nel menu Altro del nostro profilo. Scorrendo verso il basso potrebbe capitarvi come a me di trovare tante cose che avremmo giurato, se interrogati, che non ci fossero, come le pagine di personaggi politici a noi ignoti, ristoranti, blog, aziende… Procedete con attenzione: consultare questa sezione mi ha insegnato molto sul mio comportamento online.
Come rendere più personale la propria timeline
A questo punto possiamo tornare alla nostra timeline e vedere com’è cambiata. In alto a sinistra, sotto al nostro nome, possiamo scegliere dal menu a tendina a fianco alla voce notizie cosa vogliamo vedere. Lo sapevi? E qui anche modificare le nostre preferenze:
- Decidi chi vedere prima di tutti: ci puoi mettere amici, familiari, contatti di lavoro, quello che vuoi. I post di queste persone verranno prima di quelle di tutti gli altri;
- Non seguire più le persone per nascondere i loro post: questo lo puoi fare direttamente dalla tua timeline, cliccando sulle impostazioni del singolo post. Qui lo puoi fare tutti insieme;
- Le altre opzioni non sono rilevanti circa l’obiettivo che ci siamo posti.
Attraverso le liste, che puoi creare dal menu Liste Amici, sotto la voce Esplora del menu principale, puoi creare gruppi di persone in base ai tuoi interessi: famiglia, amici veri, lavoro… Queste possono essere usate al posto della timeline per esplorare i post delle persone che ci interessano.
Un’ottima idea è utilizzare le liste predefinite ogni volta che aggiungiamo un “amico”. Queste sono:
- amici, impostazione predefinita;
- amici più stretti, quelli di cui vuoi vedere più notizie all’interno della tua timeline;
- conoscenti, quelli di cui vuoi ricevere meno notizie.
Per il futuro
D’ora innanzi, ogni volta che condividi qualcosa, metti un like o un commento, ricordati che ogni azione da te compiuta su un social network influirà sulla tua interazione con esso e i suoi utenti, e potrebbe essere usata per influenzare te o i tuoi amici. Attenzione: potrebbe, non è detto che lo sarà. In fondo, se lasciamo la porta di casa aperta non è detto che ce la svaligino. Ora il mio Facebook è molto diverso da come l’hanno pensato i suoi creatori, ma a me piace di più così.