Essere ottimista allunga la vita? La risposta della Scienza
Sei ottimista? Non solo vivrai meglio, ma vivrai anche più a lungo.
Lo afferma uno studio pubblicato sul Journal of the American Geriatrics Society secondo il quale gli ottimisti hanno più probabilità di vivere oltre i 90 anni rispetto ai pessimisti.
Il nostro atteggiamento mentale determina la qualità delle nostre giornate, ma questa ricerca, condotta da un team multidisciplinare di diversi università, tra cui anche Harvard, aggiunge un ulteriore vantaggio alla capacità di avere una visione ottimistica delle cose, che sembra appunto determinare un’aspettativa di vita maggiore.
Cosa significa essere ottimisti
Ma cosa significa essere ottimisti? Molto spesso questo concetto viene banalizzato e limitato al classico “vedere il bicchiere mezzo pieno”. Ma in realtà l’ottimismo non ci chiude gli occhi su ciò che non va, e non ci fa vivere in un mondo dove è tutto “rose e fiori”. Ci rende più consapevoli delle opportunità di cui disponiamo.
A questo proposito qualche anno fa Paolo Coelho raccontava un’interessante storia. Nel Sud Est Asiatico (e in generale nei paesi dove questa pratica era o è ancora diffusa) si inizia l’addestramento degli elefanti quando sono cuccioli. Li si lega a un palo con una catena e dopo che il piccolo elefantino ha provato a liberarsi senza successo, alla fine si ferma conscio che non ci sono speranze. Quando però l’elefante cresce e invecchia, gli addestratori lo tengono comunque legato a un palo, ma con una corda invece che con una catena. L’animale raggiunge dimensioni che gli renderebbero facilissimo liberarsi, ma quello che succede è che rimane legato al palo convinto di non poter fare altrimenti. In pratica ha dimenticato di avere un’altra opzione.
Esercitare l’ottimismo significa fondamentalmente sapere che abbiamo delle opzioni, che esistono delle alternative, e che possiamo trovare soluzioni differenti ai nostri problemi. Anche se in questo momento non abbiamo chiaro quali siano. Il nostro pessimismo è alimentato da espressioni come “Non posso…”, “Non ce la farò mai…” o “Non mi merito…” e finisce con il tenerci incatenati.
L’ottimista, invece, come diceva saggiamente Winston Churchill “vede opportunità in ogni pericolo, mentre il pessimista vede pericolo in ogni opportunità.”
Essere ottimisti significa avere aspettative positive sul futuro: ed è questo atteggiamento che poi ci spinge all’azione, aiutandoci a raggiungere i nostri obiettivi anche quando sembra troppo difficile o impossibile.
Ottimismo e salute
Martin Seligman – padre della cosiddetta psicologia positiva – ha scritto che: “L’ottimista tende ad interpretare i propri problemi come transitori, controllabili e circoscritti a un’unica situazione. I pessimisti invece, ritengono che i loro problemi siano permanenti, incontrollabili e inficino tutta la loro vita”.
Numerose ricerche hanno dimostrato che un livello alto di ottimismo influisce positivamente sulla longevità delle persone e sulla guarigione da malattie gravi e che, anche a seguito di eventi particolarmente negativi, gli ottimisti riescono a resistere alla depressione.
La ricerca citata all’inizio di questo articolo ha coinvolto oltre 150 mila persone in 26 anni, e ha dimostrato che per essere ottimisti non bisogna essere ricchi o privilegiati, o appartenere a una certa etnia. L’ottimismo è una capacità innata, ma anche qualcosa che si può allenare.
Lo studio ha dimostrato che chi riesce a gestire i propri problemi senza farsi sopraffare dagli eventi e guarda al futuro in modo positivo, subisce molto meno gli effetti dello stress. Stress che porta a produrre maggiori quantità di cortisolo, che alla lunga porta a infiammazioni croniche e può determinare l’insorgere di malattie cardiovascolari.
Ma l’ottimismo ha effetti positivi non solo sulla salute.
Ottimismo al lavoro
Uno studio condotto dalla Wharton School ha rilevato che tra gli agenti di vendita delle assicurazioni, gli ottimisti vendevano il 35% in più e i pessimisti avevano il doppio delle probabilità di abbandonare il lavoro nel primo anno. Esercitare l’ottimismo fa parte delle competenze di Intelligenza Emotiva che possono essere allenate, e rappresenta uno dei fattori che possono portare a migliori prestazioni nel business.
Ma come fare, in pratica, a imparare a essere più ottimisti? Ecco un esercizio che può tornare utile.
Immagina una situazione che ti fa sentire bloccato e frustrato, un problema che pensi non abbia soluzione e che ti fa soffrire. Ora prova a osservarlo ragionando in questo modo:
- è una situazione permanente o temporanea? Il problema è temporaneo, prima o poi passerà; riesci a immaginarti come sarà la tua vita e come ti sentirai quando tutto questo sarà passato?
- Ricorda che questo è un evento isolato, che rappresenta solo una parte della tua vita. Quale altra parte della tua vita sta andando bene?
- Che tipo di sforzo puoi mettere in campo? Prova a pensare quale parte di questa situazione è sotto il tuo controllo: c’è qualcosa che puoi fare a riguardo? Quali sono le opzioni che hai a disposizione?
Questo processo serve ad esercitare i muscoli dell’ottimismo, imparando a sbloccarsi e a uscire dalle sabbie mobili del pessimismo, che ci tengono in ostaggio e non ci permettono di vedere alternative possibili.