Siamo la somma delle esperienze delle persone della nostra famiglia
Qualche giorno fa ero alle gare sportive della scuola delle mie figlie e una delle competizioni era la staffetta.
Mentre osservavo ognuno dei ragazzi che correvano al massimo delle loro possibilità per raggiungere il compagno e consegnargli il testimone, ho proprio avuto davanti a me l’immagine del passaggio dei valori da padre/madre a figlio, da una generazione all’altra.
La corsa che ha fatto il tuo compagno prima di te ti ha permesso di iniziare la tua corsa non dal punto di partenza ma un po’ più avanti e il testimone che lui ti consegna è tua responsabilità portarlo alla stazione successiva dove ci sarà qualcun altro ad aspettarti e a proseguire col testimone che tu gli porgerai.
Non puoi quindi fingere di essere isolato, di correre una corsa da solo senza compagni. Devi stare attento a ricevere prontamente il testimone, ad afferrarlo bene, a custodirlo mentre fai la tua corsa e devi essere pronto a lasciarlo nelle mani del compagno nel punto stabilito. La tua corsa, la tua performance è quindi legata a quella della squadra, non sei mai solo.
Ognuno di noi quindi non può fingere di essere nato in un’altra famiglia.
Io in quanto Doris non posso fare finta di essere nata altrove, e la storia dei miei genitori, dei miei nonni, eccetera, è parte di me e io sono parte di loro. Ciò che sono è merito di quei valori che ho avuto la fortuna di ricevere che sono la somma delle esperienze di tutte le persone del mio albero genealogico che sono venute prima di me.
Mio padre per esempio è una persona molto generosa e altruista sotto tutti i punti di vista, e così erano i miei nonni che ho conosciuto, e chissà loro da chi hanno ereditato questo valore, quale sarà stato l’antenato che più di altri avrà incarnato questo valore per primo. E io nel riceverlo oggi nel 21esimo secolo avrò dato un senso alla corsa che quel mio antenato fece per consegnare al suo successore il testimone dell’altruismo. Perché ognuno corre a suo modo.
Esattamente come nella staffetta che ho visto correre l’altro giorno, ognuno ha il suo modo di vivere la propria corsa. Alcuni bambini erano più impacciati, altri più sicuri, alcuni erano fieri di prendere il testimone, altri correvano il più possibile per portare a termine il compito, altri iniziavano piano e poi davano tutto sul finale.
E allora che cosa vuol dire essere la nuova generazione? Vuol dire essere la continuazione di una lunga staffetta.