Egidio, l’uomo che inventò la Brugola
Ingvar Kamprad ed Egidio Brugola, lontani e vicini
In che rapporto sono due uomini appartenenti a mondi lontani e diversi come Ingvar Kamprad ed Egidio Brugola? La domanda potrebbe sembrare oziosa se non precisassimo che il primo è il fondatore di IKEA, mentre il secondo è il brianzolo che inventando la vite che ha preso il suo nome ha reso tra le altre cose infinitamente più facile l’assemblaggio dei mobili svedesi. Pleonastico affermare che entrambi rappresentano un esempio da manuale di volontà imprenditoriale e di tensione assoluta verso l’obiettivo.
Come in un racconto di Borges
La storia del rapporto che lega il mobile alla vite sembra trarre ispirazione da “il giardino dei sentieri che si biforcano”, magistrale invenzione narrativa di Jorge Luis Borges. Il racconto affronta i temi tipici dello scrittore argentino: il labirinto, il tempo e i libri. Nella finzione narrativa “il giardino dei sentieri che si biforcano” è un libro attribuito a un antico autore cinese in cui si descrivono tutti i possibili risultati di un evento, ognuno dei quali conduce a un’ulteriore moltiplicazione di conseguenze, in una continua ramificazione dei possibili futuri. A chi è ferrato in fisica ricorderà l’interpretazione dei molti mondi della meccanica quantistica. Il labirinto a cui allude Borges non è quindi un (banale) labirinto “fisico”, bensì un labirinto temporale, uno spazio simbolico di possibilità e di relazioni.
Una relazione culturale
Si saranno mai incontrati Egidio Brugola e Ingvar Kamprad? Confesso di non averne la più pallida idea; diciamo però che, come nel giardino dei sentieri che si biforcano, la relazione che li lega è di natura simbolica e culturale: le loro sono classiche storie di empowerment. Della tenacia maniacale, e potremmo dire pure ossessiva, per il commercio del fondatore dell’Ikea sappiamo quasi tutto; meno nota anche se assai simile è invece la vicenda umana e imprenditoriale di Brugola. Come Ingvar Kamprad anche Brugola inizia dal nulla. Come lo svedese anche l’italiano è un autodidatta dotato di grandi capacità progettuali. Dopo un breve periodo di lavoro in una piccola impresa meccanica a 25 anni molla tutto e si mette in proprio. L’idea consiste nell’occupare il segmento nobile della produzione di viti e bulloni, quello che nel mondo della meccanica viene definito “critico”, per capirci i serraggi che uniscono la testata dei motori a scoppio. Produzioni a cui è richiesto un alto se non altissimo livello di precisione e tenuta. Spoileriamo dicendo che l’azienda fondata da Egidio Brugola – OEB, Officine Egidio Brugola – è tuttora governata dalla famiglia Brugola giunta alla terza generazione, ed è oggi leader nella produzione di questi componenti.
Il nome dell’inventore è diventato sinonimo
Ma non sono le viti critiche la ragione del legame che unisce Brugola a Ikea. Bensì il fatto che il fondatore di OEB con la vite a testa con incavo esagonale e con gambo a torciglione attuò un’invenzione clamorosa al punto da identificare il nome del prodotto con quello dell’inventore. Esattamente ciò che è accaduto alle penne Bic prodotte dal barone Marcel Bich. Quanti sono i nomi di prodotto divenuti universalmente sinonimo di categoria merceologica? A memoria citiamo… Simmenthal, Gilette, Aspirina, Borotalco, Kleenex e Jacuzzi, brand entrati a far parte della vita di milioni di persone. Non solo: brugola è divenuto un lemma riconosciuto al punto di essere citato nei dizionari.
Le Officine Egidio Brugola continuano ad innovare
Mentre l’inventore di Ikea morì ricchissimo a 92 anni (secondo Forbes è stato uno degli uomini più facoltosi al mondo) Egidio Brugola si spense a soli 58 anni. Il suo talento non è andato perduto: il figlio Giannantonio con la vite “Polydrive” ha migliorato l’invenzione paterna. Polydrive è una vite brevettata con la testa a forma poliedrica che offre il vantaggio di essere serrata con minore sforzo. Mentre IKEA prosegue la missione originaria del visionario fondatore, le Officine Egidio Brugola hanno smesso di produrre semplici brugole, mercato a bassi margini di profitto. Come accade alle imprese che vogliono continuare a crescere e mantenere la primazia, l’azienda si è concentrata nel segmento a più alto valore aggiunto, quello delle viti ad alta qualità per motori termodinamici. Tuttavia, quando imprecando cerchiamo di interpretare le istruzioni di montaggio IKEA chiedendoci a cosa mai servirà l’esorbitante numero di brugole, ricordiamoci che la “colpa” è comunque di Egidio, il geniale meccanico di Lissone. Alla fine di ogni gioco i sentieri che si biforcano finiscono sempre con l’incontrarsi.