Ecco quando è giusto rinunciare a un obiettivo
Abbiamo iniziato l’anno carichi di buoni propositi e obiettivi da raggiungere, abbiamo fatto progressi in questi due mesi? È importante chiederselo perché spesso tendiamo a dimenticare una cosa fondamentale: siamo esseri umani, e come tali abbiamo dei limiti che è giusto riconoscere proprio se vogliamo raggiungere ciò che ci siamo prefissati. Proprio per questo, può essere importante imparare a lasciar perdere, piuttosto che continuare a tentare. Come farlo? Basta capire che è il momento di mollare, riconoscendo gli indizi. Questi
1. Riconoscere la differenza tra ambizione e delirio
Se ci conoscessimo davvero non punteremmo mai a obiettivi irraggiungibili, eppure capita. Spesso richiediamo a noi stessi troppe energie, troppi successi, troppo lavoro, e finiamo con l’essere schiacciati lungo il percorso per raggiungere lo scopo. Meglio evitare di farsi prendere dal panico e procedere per piccoli passi.
2. Gli obiettivi che ci prefissiamo non servono allo scopo
Il goal è raggiungere le vette aziendali? Siamo sicuri che gli obiettivi intermedi che ci siamo posti ci aiutino a far sì che questo accada? A volte la volontà di raggiungere un particolare obiettivo è data da dei desideri reconditi intrecciati a doppio filo con qualche problematica della nostra storia personale. Doppiamo prenderci del tempo per chiederci perché vogliamo certe cose, e se sono davvero utili a farci stare meglio.
3. I nostri obiettivi dovrebbero migliorarci la vita, non peggiorarla
Puntiamo a qualcosa che dovrebbe farci stare bene, migliorare le nostre condizioni attuali, se ci rendiamo conto che il tentativo di raggiungerla peggiora invece la nostra situazione è il momento di chiederci se ne vale davvero la pena. Spesso la risposta è no.