È solo il nuovo anno, caricarlo di aspettative è sbagliato
Incertezza e frammentazione, e poi speranza, tentativi di autoconvincimento sul fatto che quanto ci aspetta non potrà mai essere peggiore di quanto capitatoci (però abbiamo visto Frankenstein Junior, «potrebbe andare molto peggio, potrebbe piovere!», e poi pioveva, quindi non lo diciamo ad alta voce). Sono tutti questi i sentimenti che descrivono il momento storico che stiamo vivendo, e soprattutto il modo in cui ci siamo approcciati al nuovo anno che abbiamo caricato di tante, forse troppe, aspettative. Incertezza, perché fino a che non avremo dei punti fermi anche dal punto di vista sanitario, con un vaccino approvato, senza problemi e che vada bene per tutti, è difficile immaginare un baricentro solido per l’economia e la società. Frammentazione perché la crisi ci sta colpendo in modo diseguale, in termini di tempo e di modalità, nei settori produttivi, nel lavoro, nelle amicizie.
Per ripartire, la prima cosa da fare potrebbe essere quella di avere meno aspettative, soprattutto su noi stessi. Abbiamo rimandato qualsiasi cosa al 2021 il che potrebbe essere un problema. Per questo potremmo scrivere una nuova lista dei propositi per il nuovo anno, ancora più semplice, facendo un diario o un grafico in cui segnare (senza date o limiti di tempo) quanto vorremmo fare. Cose che dipendano da noi magari, e non da un dpcm – quando potremo tornare a viaggiare serenamente ancora non lo sappiamo per esempio.
Per avviare i nostri progetti avremo bisogno di un po’ di pianificazione, suddividendo gli obiettivi in lungo e breve termine, per assicurarci di non rallentare la nostra forza di volontà.
Poi: rilassiamoci. Potremmo passare un po’ di tempo sfogliando libri o dedicandoci a film e serie tv, trovare il momento per una passeggiata all’aria aperta tutti i giorni, anche in queste prime settimane del 2021. Anche allestire il nostro luogo di studio e lavoro, cambiare qualcosa, anche solo la semplice disposizione delle cose, ovviamente per quanti lavorano a casa da marzo con visite saltuarie all’ufficio, renderlo ancora più bello con fiori, eliminando carte, fogli, tutto ciò che ci sembra superfluo. Perché potrebbe essere questo uno dei migliori modi per accogliere l’anno nuovo: buttare tutto ciò che non ci serve e consideriamo accessorio, visto che abbiamo avuto modo – dovendo passare più tempo in casa e con noi stessi – di capire cosa valga la pena occupi il nostro spazio e cosa invece no.
Ricordando infine che sarebbe bene non biasimarci se siamo in una brutta situazione, poche cose nel 2020 sono ascrivibili a una nostra colpa, e quindi “lasciamo andare”. Biasimarci più e più volte rende tutto solo peggiore e consuma tempo, energia e risorse che potrebbero essere usate per risolvere un problema. Preoccuparsi per quello che succederà durante l’anno può portare all’inazione. Per questo forse la cosa migliore sarebbe solo provare a goderci il momento.