Comunicare non è mai stato così divertente. Non importa (solo) cosa fai, ma in che modo ti racconti
Un’isola che si promuove tramite un film fantasy e un coworking che si racconta sotto forma di ricette… follia? No, “È lo storytelling, bellezza. Lo storytelling. E tu non puoi farci niente! Niente!”, per dirla con Humphrey Bogart. In qualsiasi settore, infatti, ormai è tutto un gran parlare di storytelling che, come scrive Wikipedia, “è una metodologia che usa la narrazione come mezzo creato dalla mente per inquadrare gli eventi dalla realtà e spiegarli secondo una logica di senso”. Lo scopo è suscitare interesse nel lettore e coinvolgerlo in modo tale che sia portato a raccontare ad altri la storia che gli è stata narrata.
I modi di raccontarsi oggi sono i più disparati, così come sempre diversi sono gli attori e diverso è il modo di coinvolgere il pubblico. È quello che accade, per esempio, in Elba movie- L’eredità di Napoleone, un modo originale di promuovere il territorio. Già, ma come? Basta prendere la Storia, quella con la s maiuscola, che all’Elba ruota intorno all’esilio di Bonaparte (avvenuto 200 anni fa), e coinvolgere l’intera isola. Niente pubblicità in vecchio stile, né volantini con claim accattivanti: la promozione qui si fa racconto, con un fantasy creato ad hoc, una miniserie web di quattro puntate dalla durata di otto minuti visibile sul sito Elbamovie.
Lo spettatore/turista si appassiona alla storia delle guide turistiche Sara Mazzei e Leonardo Puccini che, tramite la loro cerchia di amici e il loro “incontro” con Napoleone, raccontano l’Elba in modo diretto. Realtà e fiction online e offline si sposano alla perfezione, ma non finisce qui: tutto il progetto è raccontato sul sito tramite il making of. Basta un clic per perdervi in un dietro le quinte fatto di interviste agli attori, racconti dei personaggi, foto di scena, backstage e tanto altro ancora in un progetto in continuo divenire seguibile anche su Twitter.
Non c’è solo l’Elba, infatti se vivete a Torino o ci state per andare non potete perdervi Torino Storytelling: il capoluogo piemontese è raccontato dal giornalista Alessandro Dattilo grazie al primo social media magazine dedicato alla città che, tramite il Twitter @TorinoStorytell, Facebook e soprattutto Instagram e Tumblr, mette insieme caratteri storie e persone incontrate per strada.
Da Torino a Milano la distanza non è molta e anche il capoluogo meneghino presenta tanti modi originali di raccontarsi, come quello di Impact Hub, spazio coworking ma anche community italiana e internazionale. Potete scoprire il loro racconto originale su Milano Kitchen Stories: partendo dall’idea che la cucina è il cuore del coworking, il racconto si realizza prendendo a prestito ciò che è tipico di questo mondo. Gli ingredienti, allora, sono gli hubbers (ossia chi fa parte del coworking), gli utensili sono il team, le portate le kitchen stories e la dispensa è la community.
Nel team c’è chi si descrive come una forchetta, chi come un cavatappi, chi come un cucchiaio, mettendo in evidenza le caratteristiche personali e il ruolo all’interno dello spazio: scaricare il pdf Kitchen stories per farvi ispirare. Perché il modo in cui ci si racconta è oggi sempre più importante: serve a rafforzare la propria reputazione, a capire e mettere in luce i propri punti di forza, le competenze e abilità, e alla fine aiuta a farsi scegliere. E questo vale per chiunque: azienda, ente o freelance che sia.