Empowerment
Vita da ufficio: 6 comportamenti che potrebbero offendere gli altri
Di
Redazione Centodieci
Raccontare esperienze reali che possano aiutarci a percorrere strade nuove e sostenere un diverso approccio al lavoro, alla vita e alla società basato su valori quali condivisione, empatia, crescita e libertà. Questo è la strada che la redazione di Centodieci percorre insieme ai suoi autori, tutti uniti nello scovare e proporre a voi idee vincenti, eventi e personaggi di valore che con il loro coraggio hanno cambiato le regole del gioco. Ma la nostra piattaforma è aperta anche al vostro contributo: se avete pubblicato contenuti online che ritenete in linea o avete visto e apprezzato quelli di altri nei [...]
Andare ogni mattina in ufficio vuol dire confrontarsi quotidianamente con i capi e i colleghi, e dover prestare attenzione a come ci si comporta per evitare di generare una cattiva atmosfera. Pestare i piedi a chi ci circonda è piuttosto facile quando si passano tante ore assieme, ma qualche accorgimento consente di mantenere positivo e costruttivo il clima lavorativo. Ecco, dunque, 5 comportamenti dannosi da lasciar perdere, se non combattere attivamente, sul lavoro.
- Non ascoltare durante le riunioni
Sei seduto nella stessa stanza con molte altre persone, ma la tua mente vaga così come le tue dita sullo schermo del telefono. Chatti, mandi mail, non contribuisci minimamente allo scambio del meeting. Occhio, perché qualcuno potrebbe reputare offensivo il tuo disinteresse. - Fare pettegolezzi sui colleghi
Non fare agli altri quel che non vorresti fosse fatto a te: come ti sentiresti se qualcuno dicesse peste e corna di te, o commentasse i tuoi atteggiamenti, mentre sei letteralmente seduto alla tua scrivania a pochi metri? Le voci maligne in ambienti così piccole non rimangono segrete a lungo, è garantito. Non essere complice di questa cattiva modalità relazionale. - Non rispondere alle mail
Le mail saranno anche fastidiose e richiederanno molto tempo, non di meno restano un canale privilegiato di comunicazione per le informazioni ufficiali e meno ufficiali. Non rispondere vuol dire di fatto costringere gli altri a cercarti via whatsapp, al telefono, sui social per ottenere quello di cui hanno bisogno, e il risultato sarà un inferno di comunicazioni spezzate sia per te che per loro. - Criticare pubblicamente
Cosa c’è di buono, proficuo o costruttivo nel rimproverare qualcuno davanti a tutti? Nulla. Quale differenza fa? Nessuna. L’unico intento possibile di chi critica pubblicamente l’operato di capi e colleghi è l’umiliazione, che è per sua natura molto controproducente in un contesto professionale. Quel che hai da dire puoi dirlo – sempre – in privato al diretto interessato. - Costringere la gente ad aspettare
Non sempre si può essere assolutamente puntuali. Capita di tardare per qualsiasi motivo, e va benissimo se si tratta fino a un massimo di quindici minuti. Oltre questo tempo sii cosciente di una cosa: stai facendo attendere le persone che hanno tanto poco tempo quanto te, stai creando un intoppo in una situazione fluida e ti stai comportando (un po’, forse) da protagonista. Attenzione a non tirare la corda. - Prendersi meriti che non ci appartengono
La generosità è un grande valore sul lavoro, e c’è poco da fidarsi da chi tende ad accentrare e sostenere il contrario. Lasciare che gli altri prendano parte al nostro successo se hanno contribuito è nulla meno che fondamentale e anche – garantito – una maniera per solidificare contatti e rapporti che potrebbero provarsi utili in futuro.