Guardati dentro, supera i blocchi psicologici e libera la tua energia
Cosa genera il movimento? Cosa muove l’essere umano, cosa lo spinge ad agire, prendere iniziativa, ricercare, esprimere la propria energia? Sicuramente la finalità, l’obiettivo, la visione di sé proiettata nel futuro o il desiderio di un contesto differente attorno (suggerisco a tal proposito la lettura di “Fine – Realizza la tua visione” di Daniele Salomoni). La visione, la finalità, l’obiettivo sono calamite che ci attirano, sono sirene che con il proprio canto ci inducono agitazione, inquietudine, desiderio di azione. Tale canto ci risveglia una forza atavica, probabilmente la forza stessa che ci ha consentito di essere qui oggi, vivi: la pulsione di vita. È naturale, ne siamo pervasi, è connaturata con la nostra stessa essenza, la abbiamo incisa nel nostro DNA, è il carburante che alimenta il motore delle nostre passioni.
Infatti è la domanda iniziale a essere sbagliata. Il movimento non si genera; il movimento già c’è, è connaturato in noi. L’essere umano per natura è in movimento, seguendo quella pulsione di vita che gli ha consentito di nascere, crescere, esplorare il mondo e imparare. Ma allora come mai le persone non sono costantemente in movimento, piene di vita nel ricercare la propria felicità? Perché il libero fluire della nostra energia vitale è costantemente minato da blocchi, ostacoli autogenerati che spesso ci portano a rallentare fino all’immobilismo. Sono le persone immobili, incastrate nelle proprie paure, ansie, piccole e misere certezze, quelle più insoddisfatte e cupe.
I blocchi sono ovunque, si annidano subdoli nei percorsi di vita, si instillano timidamente dopo una frase detta, una delusione, un rifiuto e piano piano diventano grandi come macigni, si cingono alla nostra caviglia e correre diventa impossibile. Spesso la nostra forza vitale è talmente grande che li rompe, superandoli e lasciandone solo un pallido ricordo; ma purtroppo molti rimangono con noi, ci conviviamo e li teniamo come compagni di vita, accettando di non andare oltre, di non osare mai l’inosabile. Eppure basterebbe così poco, basterebbe sapere che i blocchi si possono superare, che in realtà sono frutto di nostre convinzioni errate, che ci limitano nel perseguire i nostri desideri. Una parola detta può generare un blocco, ma allo stesso modo può consentire di superarlo; basta una parola, un esempio di una persona vicina a noi, un consiglio di un amico e improvvisamente si accende la scintilla in noi, vediamo la strada che pensavamo chiusa.
Per correre non serve la spinta, basta solo iniziare e, uno a uno, a togliere i blocchi e gli ostacoli che si frappongono tra noi e il nostro obiettivo, qualunque esso sia. In psicologia questo concetto è ben conosciuto, si chiama ‘autoefficacia’ e lavorare su questo tema è il modo migliore per consentire alle persone di agire, muoversi, esprimere la propria energia vitale, realizzare i propri obiettivi. C’è davvero tanta energia sprecata nel mondo, un’energia potenziale che non trova libero sbocco, ma che purtroppo implode in ansie, nervosismo, rassegnazione. Se solo riuscissimo a rimuovere i blocchi, o almeno alcuni di essi, consentiremmo all’energia vitale di esprimersi, generando risultati impensabili.
Quando ciò accade a livello sociale, per una comunità di persone, il risultato è incredibile: penso alla Polis dei filosofi greci, alla Firenze del rinascimento, all’imprenditorialità illuminata di Adriano Olivetti, così come alla Silicon Valley di oggi. Ciò che lega questi momenti incredibili della storia è la concezione che i sogni si possono realizzare, che le grandi idee possono prendere forma e cambiare la società. Per lasciare il segno, dunque, la miglior cosa che possiamo fare non è cercare di risolvere rompicapi impossibili ma iniziare a guardare dentro di noi per superare le paure e liberare la nostra energia.