Come gestire un fallimento per imparare dai propri errori
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Accettare un fallimento e imparare da esso; quante volte ce lo siamo detti o sentiti dire? Eppure non è mai così semplice, soprattutto perché le prime reazioni che un fallimento porta con sé non sono i complimenti per aver imparato la lezione, ma le occhiatacce, i malumori, per non parlare dei provvedimenti e le ramanzine. Eppure va ricordato che imparare la lezione da un errore, da qualcosa che abbiamo sbagliato e che è andato storto, è un processo nel quale possiamo impratichirci, a partire da questi 3 piccoli passi.
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1. Gestiamo le nostre emozioni
Uno dei più grossi problemi, quando si tratta di fallimento, è che volenti o nolenti abbiamo delle reazioni emotive immediate. Dobbiamo quindi prendere atto di tutto quel che di negativo si è mosso dentro di noi, abbracciare queste emozioni, e evitare di reagire subito. Concediamoci del tempo per sentirci in imbarazzo, arrabbiati, umiliati, per accettare i commenti negativi. Solo così potremo superare il tutto più in fretta.
2. Cosa abbiamo sbagliato
Iniziamo a pensare a cosa è andato storto. Abbiamo dimenticato qualcosa? Ci siamo persi qualche dettaglio? Abbiamo iniziato un progetto che era più grande di noi? A volte può essere utile ripercorrere i vari step per iscritto: potranno tornarci utili anche in futuro, per evitare di ricadere nello stesso errore.
3. Creiamo una rete di sicurezza
A tutti può capitare di sbagliare, ma possiamo provare a limitare gli errori costruendo una sorta di protocollo preventivo, una serie di norme, regole e buone pratiche da tenere a mente quando gestiamo compiti complessi.
4. Condividiamo la lezione
Alla fine del processo fin qui descritto è utile confrontarci con gli altri, colleghi o superiori. Questo dimostrerà che hai reagito attivamente alla situazione, e che hai davvero imparato da essa.
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