Empowerment
9 accorgimenti per costruire un curriculum vitae (davvero) efficace
Di
Redazione Centodieci
Raccontare esperienze reali che possano aiutarci a percorrere strade nuove e sostenere un diverso approccio al lavoro, alla vita e alla società basato su valori quali condivisione, empatia, crescita e libertà. Questo è la strada che la redazione di Centodieci percorre insieme ai suoi autori, tutti uniti nello scovare e proporre a voi idee vincenti, eventi e personaggi di valore che con il loro coraggio hanno cambiato le regole del gioco. Ma la nostra piattaforma è aperta anche al vostro contributo: se avete pubblicato contenuti online che ritenete in linea o avete visto e apprezzato quelli di altri nei [...]
Un curriculum ordinato e presentabile è semplicemente una necessità per chiunque si affacci o riaffacci al mondo del lavoro; e anche una volta impiegato, ciascuno di noi dovrebbe conservare il suo documento per ogni evenienza, aggiornandolo con cura e costanza.
Un curriculum, del resto, può fare la differenza?
Naturalmente sì.
Ecco alcuni accorgimenti e voci da includere per costruire il resumé perfetto.
- Layout e lunghezza
Un buon curriculum non dovrebbe essere più lungo di due pagine e dovrebbe essere estremamente leggibile. Sta a voi decidere se adottare un’impaginazione originale o puntare sul solo testo, l’importante è che le voci vi rispecchino. - Dati personali
Si può pensare che non sia utile includere la propria data di nascita o il proprio indirizzo di residenza, ma qualunque datore di lavoro percepirà una mancanza di informazioni salienti dove dovrebbero esserci. Cerchiamo di essere completi, sotto questo punto di vista. - USP
Si chiama “unique sale proposition” ed è una breve voce che può essere inserita a parte, in una lettera motivazionale/di presentazione, o nel curriculum vero e proprio (meglio se sotto l’intestazione). È essenziale che vada modificata – customizzata – per ciascun interlocutore cui ci presentiamo. Vale la regola d’oro: non chiederti cosa può fare per te l’azienda, chiediti cosa tu puoi fare per l’azienda. - Punti di forza
Cosa sai fare? In cosa sei brava o bravo? In cosa ti riconosci davvero efficiente? È una buona idea elencare in una breve sezione apposita le proprie skill migliori. - Esperienze rilevanti
Al tuo datore di lavoro importa davvero di quando facevi il dj ai matrimoni dei tuoi amici? Gli interessa del periodo in cui sistemavi i tavoli al bar sotto casa per arrotondare lo stipendio? La verità è che nell’elencare le proprie esperienze pregresse non tutto fa brodo. Occorre selezionare i proprio trascorsi e ordinarli in un percorso univoco senza buchi temporali. Qualcosa che dia l’idea della propria crescita professionale. - Successi
Ricordi la sensazione di quando hai vinto? Di quando hai ottenuto qualcosa di importante, per cui hai lavorato a lungo? Non dimenticare di fare una lista dei reali traguardi che hai tagliato. - Educazione e training
È importante, ma non così importante. Questa è una voce che andrebbe inserita dopo le altre che abbiamo passato in rassegna. Al tuo interlocutore potrebbero interessare i tuoi 8 in italiano, ma altre informazioni potrebbero essere percepite come più salienti. - Interessi
Ecco una voce importante. Mettiamo che sia necessaria, per il lavoro che vorresti, una competenza musicale e si dà il caso che tu abbia una collezione di ottomila vinili. È solo un esempio, naturalmente. Ma prova a immaginare quale delle tue passioni potrebbe essere utile a ricevere un riscontro immediato. - Referenze
Non dimenticare di aggiungere il numero di telefono (previa autorizzazione, ovviamente!) di uno o più ex datori di lavoro che potrebbero offrire lumi ulteriori sulla tua affidabilità e talento.