Come comunicare meglio con il tuo partner
Spesso, soprattutto quando una relazione di coppia prosegue da tanti anni, si instaurano dei meccanismi di abitudine, routine, familiarità che portano a sottovalutare la portata della comunicazione e della condivisione tra i partner. Si tende a dare molte cose per scontate, ci si illude di credere che il partner sappia già o debba intuire quello che desideriamo, vogliamo, ci aspettiamo. Pensiamo che comunicare qualcosa una, cento, mille volte sia sufficiente per fare capire quanto ci sta a cuore. Arriviamo a volte persino a pensare che l’altro ci possa leggere nel pensiero, perché tanto ormai ci conosce.
Al tempo stesso, di tanto in tanto, noi stessi, magari mossi dalle migliori intenzioni ci illudiamo di conoscere il nostro partner, le sue preferenze, i suoi desideri, le sue aspettative e magari ci comportiamo di conseguenza, senza magari mai porci il dubbio non solo di sapere come la pensa veramente, ma anche il fatto che nel tempo tutti noi possiamo cambiare.
Dare troppe cose per scontate, alla lunga, finisce con l’allontanare i partner, che possono trovarsi semplicemente a convivere uno accanto all’altro quasi come perfetti estranei.
Come fare per rinvigorire il rapporto, rifondarlo su rinnovate basi, e vivere una migliore armonia? Senza dubbio migliorare la qualità e la quantità della propria comunicazione reciproca può essere un valido modo.
Come migliorare la comunicazione all’interno della coppia? A seguire 8 strategie utili per comunicare meglio col tuo partner:
- Stabilire dei momenti di dialogo a calendario: spesso la vita frenetica, i molteplici impegni finiscono col sottrarre tutto il tempo e l’attenzione e il rapporto di coppia finisce col pagarne le conseguenze. Comunicare richiede tempo, a volte tanto tempo. E poi necessita di calma, attenzione, concentrazione, silenzio, capacità di ascolto, non giudizio, accoglienza incondizionata, compassione, empatia. Sono doti e abilità che, volendo, nel tempo si possono apprendere e coltivare. Come? Prima di tutto e soprattutto tramite l’esercizio costante e puntuale. Stabilire delle pause con calma e tranquillità in cui ci si possa confrontare col partner, inserendole come impegno in agenda, in un luogo tranquillo, al riparo da forme di disturbo e interruzione (es. senza televisione, radio, smartphone, figli, ecc.), silenzioso, con la dovuta calma interiore, priva di emozioni forti e destabilizzanti può essere un ottimo modo per iniziare un processo che dovrebbe diventare una prassi continua e comune nell’arco di una intera vita di coppia
- Praticare una tecnica di rilassamento o Meditazione: prepararsi interiormente all’ascolto e al dialogo, mettendo da parte, per quanto possibile, le proprie ansie, preoccupazioni, stress, urgenze è fondamentale per poter ascoltare al meglio l’altro. Non possiamo ascoltare l’altro con tutto noi stessi se non creiamo un profondo silenzio interiore, non ci sarebbe spazio. Inoltre, rilassandoci e meglio ancora tramite la Meditazione, svuotiamo la mente, ci concentriamo sul corpo, ritroviamo il nostro baricentro, diventiamo più accoglienti, empatici, compassionevoli, doti imprescindibili per un buon ascolto
- Affrontare le piccole questioni quotidiane: il dialogo, specie se non siamo molto avvezzi ad esso, nasce intorno alle piccole cose, per poi gradualmente arrivare a toccare i temi più profondi, delicati che possono riguardare ciascuna coppia. Al pari dell’andare in palestra, se non si è abituati all’esercizio fisico, si inizia sempre con con piccoli e semplici esercizi per poi intensificare la durata e la complessità dell’allenamento
- Imparare a condividere: l’ascolto attivo, partecipato, sentito, empatico è la base imprescindibile della condivisione. Trovare elementi comuni è ciò che contribuisce ad avvicinare le persone. Vivere esperienze insieme, coltivare il loro ricordo è ciò che non solo esalta i momenti condivisi nell’immediato, ma li imprime nella memoria e contribuisce a creare una storia unica che può offrire la linfa vitale utile per avvicinarsi e quando necessario superare insieme i momenti di difficoltà
- Comunicare non solo con le parole, ma anche con i gesti, i comportamenti, i fatti: le parole possono contribuire ad avvicinare, unire, ma a volte, invece, possono creare una distanza. Talvolta le parole possono dare adito a incomprensioni, o semplicemente non sono in grado di cogliere la reale entità del momento presente. In questo senso, al limite, le parole possono creare distanza e separazione. Porre l’attenzione non solo sulle parole, ma anche e soprattutto sui silenzi, i piccoli gesti quotidiani, percepire l’effetto che questi suscitano a livello emotivo e corporeo può aiutare a creare una sottile, ma preziosa sintonia che trascende il livello verbale
- Prima di parlare, imparare ad ascoltare: per ascoltare l’altro occorre imparare ad ascoltare se stessi. Per ascoltare se stessi, al pari dell’altro, occorre creare un profondo silenzio interiore. E’ necessario lasciare che la mente si acquieti, che che non giudichi, che non cerchi le risposte o formuli nuove domande mentre ancora l’altro sta parlando, E’ fondamentale per questo ritrovare la propria centratura nel corpo, nel respiro, nelle piccole e grandi percezioni che ogni pensiero ed emozione fa sedimentare fisicamente. L’ascolto di sé, così come dell’altro, aiuta a creare anche una chiarezza di fondo che talvolta manca nel proprio modo di esporre i propri contenuti
- Essere disposti ad ammettere di non sapere: molto spesso la familiarità e la lunga condivisione col partner creano l’illusione che l’altro sia una persona già nota, prevedibile, controllabile. In realtà l’altro, così come noi stessi, nel profondo è inconoscibile una volta per tutte. Tutti cambiamo continuamente, per questo non si può mai sapere esattamente cosa c’è nel cuore dell’altro, che spesso è sconosciuto anche di fronte a se stesso. Evitare, quindi, pregiudizi, supposizioni, ma limitarsi a porre domande e ascoltare le risposte sono basilari per un dialogo aperto e costruttivo
- Rendersi conto che il partner non è uno psicologo (né coach, né motivatore): talvolta le aspettative che abbiamo nei confronti del partner sono eccessive e ingiustificate. Ogni persona che abita la nostra vita ha un suo ruolo: un partner può essere un compagno, amico, marito/moglie, padre/madre, ma non può essere anche uno psicologo per noi, né il proprio psicologo può diventare anche il proprio partner. Aspettarsi che il partner ci ascolti, ci curi, ci accompagni nella risoluzione dei nostri problemi può creare tensioni e speranze che alla lunga finiscono con l’essere disattese allontanando i partner.
Non esiste una formula magica, perfetta per migliorare la comunicazione in un rapporto di coppia. Ogni coppia costruisce il suo linguaggio, le sue modalità, i suoi tempi, luoghi in modo del tutto peculiare ed unico, negli anni e con l’esperienza. Le strategie sopra indicate possono rappresentare un aiuto, un modo per iniziare a confrontarsi in modo più sereno, equilibrato, costruttivo. Sta poi a ciascuna coppia declinarle nel modo che è a lei può congeniale.