Centrarsi per non stressarsi. Ritroviamo la concentrazione con semplicità
Alzate la mano se vi è mai successo di essere sotto stress. Se la risposta è affermativa, potete esserne contenti: siete umani. E forse vi sarà anche capitato, come tutti quanti noi quando ci sentiamo sotto pressione, di sentirvi anche un po’ fuori controllo, con la mente che inizia a spostarsi freneticamente da una cosa all’altra, al punto che iniziate a chiedervi se davvero riuscirete a portare a termine ciò che vi sta a cuore. Vorreste essere calmi, sereni e concentrati, ma vi sentite invece agitati, irritabili e con l’attenzione frammentata. L’equilibrio che tanto vi servirebbe in quel momento, diventa qualcosa che temete di perdere o che vi sembra di non avere affatto. Potreste persino sentirvi come se foste sull’orlo di una crisi di nervi.
Lo stato che ho appena descritto è chiamato, da alcuni, mancanza di centratura. Centra… che?
Ok. Ricominciamo da qui. Dicesi centratura quello stato dinamico in cui sentiamo di avere, anche nel bel mezzo di una tempesta, un punto di riferimento. Un posto tranquillo dove tornare quando la vita ci agita e sconquassa e, comprensibilmente, ci sentiamo un po’ provati. Essere centrati non vuol dire che siamo in uno stato di negazione della realtà e ci raccontiamo che le pressioni esterne non esistono, o che ci imponiamo di sentirci in un particolare modo. Piuttosto, un po’ come le navi che trovano riparo nei porti, anche noi possiamo avere un luogo in cui fare ritorno quando ci sentiamo strattonati dagli eventi, prima di ripartire per nuove avventure.
Oggi voglio condividere con voi una pratica per coltivare centratura, che può aiutarci a ritrovare o mantenere l’equilibrio. Potete sperimentarla nei periodi stressanti, come in quelli più tranquilli.
Funziona così: prendete un timer e programmatelo ogni ora, o scegliete voi l’intervallo più adatto alla vostra agenda. Ogni volta che lo sentite suonare, fate una scelta rivoluzionaria: fermatevi e sedetevi con la schiena dritta e i piedi ben appoggiati a terra. Chiudete gli occhi oppure posate lo sguardo su un punto neutro, lontano dal computer. Rilassate la pancia, il petto, le spalle e il volto. Portate l’attenzione alle sensazioni del respiro, là dove vi sembra di percepirle meglio… notate che siete vivi, siete interi, e potete esserne consapevoli. Ogni volta che vi accorgete che l’attenzione è andata altrove e state pensando a situazioni che non vi piacciono, problemi da risolvere, obiettivi da raggiungere, colleghi, capi, clienti, figli, partner, suoceri e missioni di vario genere… tornate a sentire il respiro.
State così, per qualche secondo o un paio di minuti, a seconda del tempo che avete a disposizione. Vi aiuterà a calmare la mente ammorbidendo la presa dei pensieri ripetitivi, a ricominciare le vostre attività con una visione più chiara di ciò che è importante, e a fare scelte più sagge a beneficio di tutti, invece che dire, o fare, cose di cui poi potreste pentirvi.
Se poi avete una decina di minuti a disposizione, potete anche cimentarvi con la meditazione sul respiro, la trovate fra le tracce audio di Mente Calma Cuore Aperto.
Buona pratica!