Combattere la solitudine con la lentezza
La solitudine è uno dei problemi principali che affligge gli anziani di tutto il mondo. Ma non solo. Durante la pandemia Covid 19 l’isolamento ha avuto effetti pesanti anche sui più giovani.
Cosa si può fare, di concreto, per far sentire le persone meno sole? Una soluzione che può sembrare curiosa, ma che ha dimostrato estrema efficacia, è quella messa a punto dalla catena di supermercati olandesi Jumbo. Che ha introdotto nei suoi punti vendita la Kletskassa, una corsia speciale per i clienti che non hanno fretta e hanno bisogno di parlare un po’ con il o la cassier*.
I clienti che lo desiderano (non solo anziani) possono pagare la loro spesa in queste “casse lente” e perdere un po’ di tempo chiacchierando con calma con la persona alla cassa.
La solitudine ha anche dei lati positivi: è quello stato che ci permette, ad esempio, di concentrarci su noi stessi e di fare “inner work”, cioè lavorare su di noi per migliorare la nostra autoconsapevolezza e prenderci cura di noi. Ma la cronicizzazione di questa sensazione va in qualche modo gestita, affinché non crei danni, come rilevato da una ricerca condotta dal dipartimento di Psicologia dell’Università Sapienza di Roma in collaborazione con l’Università di Bournemouth.
Un alto livello di solitudine può infatti indurre bias a livello cognitivo e distorcere il nostro processo di giudizio, facendoci isolare ancora di più.
Elogio della lentezza
Si può combattere la solitudine con la lentezza, quindi, riprendendoci il nostro tempo e smettendo di voler correre per emulare le macchine che abbiamo creato. Viviamo in un mondo digitale, in cui tutto corre più in fretta possibile. Ma così facendo rischiamo di mandare in tilt il nostro cervello, che come ci ricorda il professor Lamberto Maffei, ex direttore dell’Istituto di Neuroscienza del Cnr, nel suo libro “Elogio della lentezza”, “è una macchina lenta”.
“La netta prevalenza del pensiero rapido – scrive Maggei – a partire da quello che esprimiamo attraverso l’uso degli strumenti digitali, può comportare soluzioni sbagliate, danni all’educazione e perfino al vivere civile”.
Secondo Paolo Pileri “La lentezza è un dispositivo che ci aiuta a vedere cose che diversamente non potremmo vedere. La velocità ci rende tutto sfuggente”.
Vale la pena quindi fermarci un attimo, per riprendere a godere delle nostre relazioni e ad apprezzare ciò che ci circonda, senza rischiare di perdere per strada informazioni, persone e anche emozioni importanti.
Condurre vite “ad alta velocità” porta a livelli di stress elevati che possono essere estremamente dannosi. Se da un lato infatti quello che viene chiamato “eustress” può essere positivo perché induce l’organismo a reagire al meglio a un evento esterno, il “distress” è invece lo stress cattivo, correlato a emozioni e reazioni fisiologiche negative. Da contrastare con il ricorso a ritmi più lenti.
Emozioni come guida per sopravvivere
L’Intelligenza Emotiva ci invita a rallentare e a fare attenzione alle nostre emozioni per prosperare.
Tutto quello che sentiamo non è altro che un segnale inviato dal nostro cervello al nostro corpo, per avvertirlo della necessità di prepararsi a eventi esterni che possono rappresentare una minaccia o un’opportunità. Ogni emozione rappresenta un messaggio, e la sensazione di essere sopraffatti ha lo scopo di avvertirci della necessità di darci delle priorità.
Pretendiamo di essere sempre veloci e “sul pezzo”, di essere connessi e di praticare il multitasking. Ma se la sensazione che proviamo è di affanno e frustrazione, diventa necessario mettere in discussione questa modalità di approcciare la vita a tutta velocità, riappropriandoci del nostro tempo.
Come fare? Ecco qualche consiglio pratico.
- Evita di fare più cose contemporaneamente – è stato provato che il multitasking non ci fa guadagnare tempo: ce lo fa perdere. Inoltre produce ansia e depressione, costringendo il cervello a una modalità di lavoro che non è nella sua natura;
- Svegliati 5 minuti prima per prepararti e fare colazione con calma;
- Quando vai al bar a bere un caffè, prenditi il tempo per gustarlo in tranquillità, salutare il barista e magari scambiare due chiacchiere;
- In coda nel traffico o al supermercato non ti arrabbiare, ma utilizza quel tempo per programmare le tue attività della giornata o la serata;
- Quando scrivi un messaggio su Whatsapp non utilizzare simboli o abbreviazioni, ma dedica un po’ di tempo al tuo interlocutore;
- Evita di fare zapping e ogni tanto sostituisci una serie TV con un libro;
- Ricordati che il cibo è la prima medicina: cucina e gusta i pasti con calma;
- Riscopri il piacere del riposo: cerca di dormire a sufficienza e impegnati a migliorare la qualità del tuo sonno staccandoti dai device elettronici;
- Quando non è strettamente necessario non prendere l’auto, ma cammina;
- Gestisci meglio la tua agenda, lasciando degli spazi vuoti, non solo per gli imprevisti, ma per rallentare il ritmo.