Cosa fare se, sul lavoro, ti viene attribuito uno sbaglio che non hai fatto
Nel corso della propria carriera capita a tutti, prima o poi, di essere rimproverati dal capo per qualcosa che però non è dipeso da noi, per una colpa che non abbiamo commesso, per un errore che non abbiamo fatto. In questi casi puntare subito il dito su qualcun altro è controproducente: sembrerebbe che vogliamo sgravarci della responsabilità e minerebbe le relazioni coi colleghi e forse anche con il capo. Che fare allora? Il trucco è far capire come sono andate le cose senza dare l’impressione di assolversi completamente. Ecco 3 frasi che possono aiutarci:
1. Non ne ero a conoscenza
Va usata nel caso avessi commesso tu l’errore ma solo perché non eri a conoscenza di tutte le informazioni di cui vivi bisogno. È importante far capire al tuo capo che ti assumi le responsabilità ma non è dipeso solo da te.
2. Mi sono comportato così perché
Se ti accusano di qualcosa che non hai fatto è evidente che non si sta considerando l’intero scenario. Prima di arrivare a dire che non eri coinvolto racconta quel che hai fatto davvero, e mostra le giustificazioni logiche e pratiche che ci sono dietro le tue azioni.
3. Possiamo parlarne tutti insieme?
Nel colloquio diretto con il capo non fare mai il nome della persona che ha effettivamente sbagliato, non è mai bello coinvolgere gli assenti. Chiedi però una riunione con tutto il team, sperando che il responsabile si assuma la responsabilità. E se non accade la persona coinvolta avrà comunque imparato una lezione.