Perché ai colloqui vi domandano «Dove ti vedi fra dieci anni?»
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Durante i colloqui di lavoro ci sono quelle tre-quattro domande che, nonostante si ripetano ogni volta, mettono sempre in difficoltà. Perché pensi di essere la persona giusta per questa posizione? Quali sono i tuoi pregi? Dove ti vedi fra cinque o fra dieci anni?
Soprattutto quest’ultimo è un interrogativo delicato, nella cui risposta bisogna trovare il giusto bilanciamento tra remissività ed eccessiva ambizione. Ma perché ai colloqui fanno questa domanda? Ci sono vari motivi. Innanzitutto, vogliono vedere se siete persone con obiettivi precisi, con voglia di crescere e passione per il lavoro per cui vi state candidando. Esitare troppo nella risposta, o essere troppo vaghi, non è un buon segnale.
Inoltre, come scritto nel blog dell’autorevole compagnia di consulenza sulle risorse umane Robert Half, l’interrogativo è un sondaggio indiretto su una vostra eventuale fedeltà aziendale: se fate capire di voler cambiare dieci lavori nei successivi dieci anni e che vedete questa posizione come solo temporanea, difficilmente investiranno su di voi. Meglio quindi rispondere che nel vostro futuro vedete una carriera luminosa in quell’azienda. Se per esempio, si legge su Roberthalf.ae, siete candidati per la posizione di junior accountant, potreste rispondere che, grazie alle opportunità di crescita che ci sono nella compagnia, tra dieci anni vi piacerebbe essere accounting manager. Ovviamente, senza esagerare e cadere nella sfrontatezza con risposte come: «Tra dieci anni sarò il Ceo della compagnia» (soprattutto qualora al colloquio ci fosse il Ceo stesso!).
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Altra questione nascosta dietro la domanda Dove ti vedi tra dieci anni? è allo stesso tempo quella della flessibilità. Gli esaminatori potrebbero voler verificare la vostra attitudine verso i cambiamenti, se per la compagnia dovrete viaggiare molto e variare spesso ambito di competenza. In tal caso, non è una buona idea dire che in futuro vorreste rimanere sempre allo stesso posto e che nella vita e professionalmente siete persone restie ai cambiamenti.
In ogni caso, oltre a verificare il vostro grado di ambizione e motivazione, due caratteristiche fondamentali per ottenere un lavoro, questa domanda sul futuro serve al vostro potenziale datore di lavoro per capire se siete davvero la persona giusta per quella posizione. Come suggerisce Alison Doyle, Ceo di CarrerToolBelt.com, nel suo libro The Balance: quando non c’è un chiaro percorso professionale, nella risposta bisogna concentrarsi sui miglioramenti che potete sviluppare in ambito lavorativo, mostrando interesse nell’inserimento in quell’azienda e voglia di crescervi all’interno.
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