Come dire a un collega che ha sbagliato (e non offenderlo)
Lo abbiamo già detto, sbagliare sul lavoro è solo questione di statistica – capiterà a tutti prima o poi – e per questo è importante sapere riconoscerlo, assumersi le proprie responsabilità e imparare a chiedere scusa.
L’errore sul lavoro porta però con sé anche l’altro lato della medaglia, cioè la difficoltà di riconoscere i propri errori. Può capitare che chi sbaglia, preso com’è tra mille attività e certamente convinto di agire nel giusto, non si renda subito conto di aver sbagliato. Come fare, quindi, quando siamo noi colleghi i primi a individuare un errore altrui?
Dire a qualcun altro che sta sbagliando o ha sbagliato non è mai semplice, ci si ritrova coinvolti in una situazione spiacevole che potrebbe farci apparire arroganti, antipatici e rischia di mettere in crisi i nostri rapporti personali. Eppure è importante comunicare ai colleghi anche gli errori commessi, tenendo a memoria il fatto più importante: più che il cosa è fondamentale il come.
Ecco allora 5 consigli su come dire a un collega che ha sbagliato, senza che questi si offenda.
1. Il peso della verità
Prima di parlare con chiunque, soprattutto se porti con te un messaggio non positivo, chiediti se quella persona è in grado di sostenere il peso della verità, se sarà in grado di gestirla. Gli ambienti di lavoro possono essere carichi di stress, e spesso è proprio l’ansia che ci porta a sbagliare. Se ti trovi di fronte una persona in vera crisi è inutile dirle alcunché, chiedi aiuto a chi ne sa più di te in materia, rischieresti di commettere errori imperdonabili.
2. Evita le frasi fatte
Cercare di indorare la pillola con frasi come: “con tutto il rispetto”, “senza offesa”, “non prenderla a male” equivale a buttare benzina sul fuoco, l’altro si metterà subito in posizione di difesa, e tu rischierai di fare la figura del disonesto. James G. Ellis, a capo della USC Marshall School of Business, ha scritto proprio sull’argomento, affermando che: “Non si deve mai cercare di essere allo stesso tempo il poliziotto buono e quello cattivo. È importante dire solo quale sia il problema e come ne siamo venuti a conoscenza, chiarendo subito che il tuo obiettivo è un miglioramento costruttivo, e nient’altro”.
3. Porta con te i fatti
Davanti alla realtà dei fatti nessuno potrà ribattere. Prima di dire a qualcuno che ha sbagliato raccogli i dati che lo dimostrano, l’obiettività è cruciale anche nelle critiche costruttive. In questo momento i tuoi sentimenti sono irrilevanti, non esplicitarli.
4. Cosa non chi
Mentre riporti il messaggio concentrati su quello che la persona davanti a te ha o non ha fatto, e non sul tipo di comportamento che ha o ha avuto. Evita commenti sul modo di lavorare, o sulla sua personalità, non cercare tu delle spiegazioni per quello che è successo e non suggerirgliele. A te potrebbe sembrare un modo per aiutarlo, all’altro un questionare il suo modo di lavorare.
5. Cosa fare ora
È importante offrire alla persona che ha sbagliato dei modi per rimediare lei stessa all’errore commesso. Senza aggiungere altri commenti mostra la direzione utile. Se non sei in grado di farlo non dire nulla, evita anche di rassicurarlo.