Empowerment
Cinque dritte per coinvolgere i partecipanti durante una presentazione
Di
Giuliano Ambrosio
Consulente Freelance con più di 7 anni d’esperienza in strategie digitali.
Il mio lavoro di consulente consiste nell’identificare soluzioni creative in campo Digital e Social Media seguendo un approccio strategico. Lo scopo è quello di ottenere gli obiettivi stabiliti, utilizzando i giusti strumenti, tecnologie e canali media a disposizione.
Durante la mia carriera da Freelance ho avuto modo di maturare le mie competenze in Comunicazione Digitale e Strategie Creative sui Social Media in diverse agenzie, J. Walter Thompson, M&C Saatchi, HUB09, Done!Group, ProDea, YoungDigitals dove ho avuto il privilegio di lavorare per clienti come Motivi, Gillette, Abarth, Gruppo Generali, Alfa Romeo, [...]
Parlare in pubblico non è da tutti, ci vuole allenamento, controllo del tempo, prontezza nel rispondere in modo diplomatico anche alle domande a cui non abbiamo risposta. Le tecniche di Public Speaking a volte non bastano, bisogna saper coinvolgere i partecipanti: puoi infatti avere un contenuto di valore, un discorso perfetto, ma che fare se dall’altra parte trovi blocchi di ghiaccio? Vorrei condividere alcune tecniche che ho adottato durante i miei discorsi per creare fin da subito coinvolgimento ed evitare il classico monologo dello speaker.
- Scopri chi è il tuo pubblico
È fondamentale per diversi motivi. Il primo è avere un’idea generale del livello di formazione delle persone che ti troverai davanti. Si risolve domandando agli organizzatori che tipologia di persone si aspettano, per tenerne poi conto durante l’impostazione del discorso. Altro modo per conoscere i partecipanti è quello di farli presentare a inizio evento, dando 60 secondi ad ognuno per dire chi è: nome, città, job description. Se sono molti o hai poco tempo puoi invitare tutti a presentarsi su Twitter con 140 caratteri, usando l’hashtag dell’evento. In questo modo amplifichi l’utilizzo dell’hashtag e puoi consultare i tweet arrivati in tempo reale, fare qualche battuta e ricordarti di alcune persone specifiche per settore o job title.
Queste informazioni saranno molto utili quando vorrai condividere esempi, aneddoti o casi concreti. Se stai parlando di Snapchat e ricordi che uno di loro seguiva un brand di moda, potrai citarlo dandogli importanza e attenzione, fornendo un caso concreto sul tema della moda. «Chi era che gestiva il brand di abbigliamento per solo donne?» – «Sì Marco!» – «Come vedi in questo caso Snapchat è molto efficace con aziende di moda come la tua, potresti fare… ecc.» - Inizia con una domanda rumorosa
Mi è capitato durante i miei speech di iniziare con una domanda, la cui risposta non è sempre scontata o comunque per arrivarci ci vuole un minimo di ragionamento. Probabilmente questa prassi l’avete già sentita o anche adottata nelle vostre presentazioni, ma quello che voglio consigliarvi è la metodologia nel ricevere il feedback.
Evitate di fare domande aperte, ma date sempre delle opzioni, due o tre massimo. Questo evita la confusione o il vuoto in sala per vergogna o per ignoranza. Dando le tre alternative tutti si rilassano perché in realtà non devono pensare alla soluzione, ma solo indovinare quale sia corretta tra quelle fornite.
Per avere un feedback non chiediamo di alzare la mano (dai, lo fanno tutti!) ma facciamo rumore. Usiamo la platea come “audiometro” con applausi oppure con battito di piedi a terra. Ecco un esempio: «Battete i piedi se avete un account Snapchat», oppure «Secondo voi in Italia quanti utenti attivi su Snapchat ci sono? Applauda chi pensa che siano meno di 500.000». Ovviamente non abusiamo di questa tecnica, altrimenti la sala diventerà un circo. - Crea competizione tra i partecipanti
La competizione e il protagonismo sono due leve molto efficaci per stimolare il pubblico durante uno speech. Come invogliare i partecipanti a sfidarsi tra loro? Promettendogli qualcosa di esclusivo e raro. Si basa tutto nel far compiere un’azione utile al tuo argomento; quella più semplice potrebbe essere sfidare i partecipanti a interagire. «Chi farà almeno una domanda riceverà un gadget», oppure, se volessimo essere un po’ più aggressivi: «Chi mi farà una domanda a cui non so rispondere o che mi metta in difficoltà riceverà un’ora di call skype gratuita con me». In questo caso dovremmo essere davvero molto preparati sull’argomento, per ora nella mia esperienza ancora nessuno è riuscito a trovare quella fatidica domanda per me.
Il gioco può basarsi su una domanda oppure su un’azione digitale come ad esempio: «chi mi aggiunge ora su Snapchat? Ricambio con piacere il follow». Sembra un’azione banale ma funziona, crea legame con il pubblico, durante l’evento e oltre. - Diventa double screen
Altro esperimento che ho fatto con successo è quello di trasformarmi in double screen. Cosa vuol dire? La tendenza di condividere e fare live tweetting durante uno speech è davvero molto alta, quindi spesso lo speaker si trova davanti a una platea che per il 70% guarda il proprio smartphone. Non è bellissimo lo so, ma è anche sintomo di apprezzamento e voglia di condividere in tempo reale quello di cui stai parlando.
Oltre al “primo schermo” – il palco dove parli con le slide proiettate dietro – cerca di essere presente come speaker anche nel secondo, gli smartphone. Quando prepari uno speech e hai più o meno i tempi in testa per ogni slide, hai una buona timeline mentale da poter pianificare prima di essere all’evento.
Nella pratica hai la possibilità di pianificare e programmare 5-6 tweet con TweetDeck di Twitter, in cui condividi in 140 caratteri con il tuo account personale le tematiche più importanti della tua presentazione. Ogni tweet sarà seguito dall’hashtag ufficiale dell’evento e le persone mentre tu parlerai vedranno i tuoi tweet in tempo reale, più sarai sincronizzato migliore sarà l’effetto.
Ovvio che questa metodologia richiede una sincronizzazione quasi perfetta: se non vuoi avere problemi o meno stress puoi banalmente far usare il tuo account personale a qualche persona di fiducia o del tuo staff e far eseguire live tweetting in tempo reale. Il fascino si perde, ma l’efficacia rimane. - Fatti ricordare
Il quinto punto riguarda sempre il coinvolgimento dei partecipanti, ma post evento. Un modo semplice per farsi ricordare dopo sono le slide, quindi il contenuto che hai appena discusso. La cosa più banale, spesso sottovalutata, è quella di fornire in tempo reale (se possibile) le slide della presentazione, magari già disponibili su tuo account SlideShare, oppure pubblicate e messe in evidenza sul tuo account Twitter.
Un’altra attività che si può preparare è quella di fornire un contenuto esclusivo ed extra presentazione. Ecco un esempio: «Oggi vi ho parlato di Snapchat, nell’ultima slide trovate un link dove potrete scaricare un pdf con le 50 best case study di aziende che hanno saputo usare in modo efficace questo media».
Stiamo dando un valore aggiunto e un approfondimento utile: in molti scaricheranno il file, atterrando su una tua landing page preparata con tutti i crismi del caso, che contiene anche altre informazioni che vorrai mettere in risalto.