Occorre una nuova filosofia (energetica, vitale) che ci guidi nella comprensione del presente
Sia che la filosofia vi attragga e ne comprendiate l’importanza, sia che invece ve ne teniate accuratamente a distanza, vorrei dirvi una cosa: noi abbiamo un enorme bisogno di filosofia ma al tempo stesso quella di cui abbiamo bisogno è una filosofia molto diversa da quella che tradizionalmente conosciamo. Abbiamo un enorme bisogno di filosofia, perché se il nuovo mondo globale, connesso, complesso, lo affrontassimo senza visioni forti saremmo condannati alla deriva. Ma in questo mondo – che le storiche narrazioni politiche, ideologiche, spirituali, culturali, non sono in grado di abbracciare in tutta la sua novità e pienezza – la filosofia non può più essere la stessa di prima.
Quella di cui non abbiamo alcun bisogno – anzi, di cui abbiamo bisogno di liberarci – è la filosofia degli esperti di filosofia, dei mestieranti accademici, di una disciplina per addetti ai lavori che ruminano interpretazioni cerebrali. Quella di cui abbiamo bisogno è una filosofia vitale, che dà senso e orizzonte e slancio alle nostre esistenze quotidiane. È una filosofia molto più biologica che non soltanto logica.
Quella di cui non abbiamo alcun bisogno è – come avviene quasi immancabilmente nelle scuole e nelle università – la riduzione della filosofia alla storia della filosofia del passato. Quella di cui abbiamo bisogno è una filosofia che la storia la fa, che schiude l’orizzonte e le opportunità del presente avanzato e dell’istantaneo futuro prossimo. Perché il modo migliore – l’unico modo – per onorare davvero la grande filosofia del passato è quello di usarla e reinventarla, non certo quello di mummificarla.
Quella di cui non abbiamo alcun bisogno – anzi, quella che dobbiamo combattere e battere – è una filosofia puramente mentale, pensiero sul pensiero. Quella di cui abbiamo bisogno è una filosofia che nasce tanto dalla mente quanto dal corpo, dai sensi, dai muscoli, dalle sostanze chimiche che danzano dentro di noi, dall’intero organismo. Se pensiamo di elevare la mente al di sopra del corpo noi commettiamo il peggiore dei torti non soltanto al corpo ma anche alla mente stessa (“vi è più ragione nel tuo corpo che nella tua migliore saggezza”, diceva il vecchio, meraviglioso Friedrich Nietzsche).
Quella di cui non abbiamo alcun bisogno è una filosofia che si limita a esaminare e interpretare idee e concetti, quella che non fa che riflettere sul pensiero filosofico tradizionale. Quella di cui abbiamo bisogno è una filosofia che crea idee e concetti (“solo per creare voi dovete imparare”, diceva ancora Nietzsche), ed è una filosofia connettiva che si collega all’evoluzione del linguaggio, del pensiero e dell’intera conoscenza ed esistenza contemporanea. Se un filosofo è esperto soltanto di filosofia, allora è esperto di una cattiva, limitatissima filosofia.
Insomma, quella di cui abbiamo tanto, tanto bisogno è una filosofia tanto profonda quanto energetica, tanto storica quanto istantanea e sperimentale, tanto riflessiva quanto attiva e costruttiva. Una filosofia che si produce non guardando il mondo dall’esterno, non speculando dall’alto di una montagna o nel chiuso di una biblioteca, ma nel vivo delle cose, dentro la corrente calda dell’esistenza, del mutamento e dell’evoluzione. Una filosofia che ci offre una visione del mondo e della vita e che insieme ci trasmette il senso del nostro posto in questo mondo e in questa vita, che accresce e valorizza il senso di noi stessi, le nostre capacità di scelta, i sentimenti, i comportamenti, le relazioni, la spinta a migliorarci. Potete allora provare fascinazione per la filosofia oppure invece diffidenza: ma in ogni caso la costruzione di una filosofia vitale è questione che riguarda tanto anche voi.