Benessere digitale per knowledge workers
Lavorare da casa nell’ultimo anno ha completamente modificato non solo il modo di affrontare i nostri compiti professionali ma anche la nostra vita in senso più lato. È ormai fortemente dimostrato che il livello di benessere delle persone è correlato alla loro produttività lavorativa: stare bene significa lavorare. E questo “stare bene” oggi necessariamente è veicolato, anche, dal modo in cui gestiamo la tecnologia a disposizione dato che buona parte del tempo lavorativo per i knowledge workers equivale a tempo su computer o smartphone.
Per questo una fetta importante del benessere sul luogo di lavoro è il benessere digitale: trovare modi sani d’uso dei tool digitali come mail, sistemi di messaggistica, news, social media, ecc. Di questo parliamo nell’articolo di oggi.
L’impatto del benessere digitale sul lavoro
Le nostre abitudini digitali si formano in modo automatico, in base a ciò che facciamo talvolta senza particolare consapevolezza. Una ricerca fatta dall’ Intelligence Unit del The Economist per Dropbox rileva come solo il 53% degli intervistati dedica più di un’ora consecutiva a un’attività nel corso di una giornata lavorativa media. Le persone che utilizzano app di chat o occasioni di comunicazione faccia a faccia hanno maggiori probabilità di concentrarsi più a lungo rispetto a chi usa la mail o le video-conferenze.
Questo significa che abituarsi a lavorare in modo perennemente frammentato rischia di diventare la nuova norma. E quando lavoriamo a spizzichi e bocconi il livello di efficacia diminuisce. Ciò ha ovviamente un impatto sul benessere individuale in quanto la dispersione della propria energia mentale e l’abbassamento della propria efficacia porta ad un abbassamento della propria soddisfazione. Quindi diventa sempre più necessario individuare delle strategie di benessere digitale che appunto aiutino le persone a lavorare meglio.
Strategie di benessere digitale
Il problema principale per i knowledge workers nella gestione di smartphone e computer riguarda i sistemi di comunicazione e quindi: mail, video-call, chat e telefonate. Nella ricerca del The Economist per Dropbox emerge che il 70% dei knowledge workers intervistati controlli la posta almeno una volta all’ora, con conseguente interruzione regolare dei periodi di concentrazione più profondi. Per questo suggerisco due strategie semplici e concrete che permettano ai singoli e ai team di lavorare meglio grazie ad una migliore gestione delle proprie comunicazioni con colleghi, capi e clienti. Sono suggerimenti generici che poi ognuno può personalizzare alla propria realtà.
Slot di disponibilità predeterminati
Identifica e comunica alle persone con cui interagisci determinate fasce orarie nella tua giornata in cui sei disponibile per essere chiamato o intercettato su altri canali. A seconda della tua mansione e settore la frequenza di questi momenti può ovviamente variare. L’utilità è duplice: tu riesci a preservare momenti di lavoro ininterrotto e le persone che ti vogliono raggiungere sanno in anticipo quando possono trovarti senza disturbarti.
Prediligi la comunicazione asincrona a quella sincrona
All’inizio del Lockdown molti hanno trasformato il proprio modo di lavorare in ufficio in un passaggio continuo da una conference call all’altra (comunicazione sincrona, cioè tutte le persone coinvolte devono essere presenti simultaneamente). Molte attività in realtà possono essere portate avanti con attività a-sincrone come il lavorare su un documento condiviso o usare una chat aziendale a cui ognuno risponde quando è disponibile. Questo aiuta a ridurre la cosiddetta zoom-fatigue che si vive nelle video-conferenze e aumenta l’efficacia dei flussi lavorativi.