Amelia, la napoletanità al femminile nei fumetti Disney
Chi legge Topolino? Soprattutto gli adulti, lo dicono le statistiche. Un periodico a fumetti pubblicato in Italia addirittura dal 1949 che continua ad evolversi e a stare al passo con i tempi. Anche sulle politiche di genere. Tradizionalmente nelle vignette, a livello di personaggi femminili, siamo abituati al classico modello dell’eterna fidanzata: Paperina, Minni, Clarabella, Trudy e così via.
Eppure l’elenco non si ferma qui e anzi travalica addirittura i confini americani, dov’è nata la maggior parte dei personaggi, arrivando persino in Italia e a Napoli, terra che ha sempre valorizzato le donne, pensiamo ad esempio a Sofia Loren. Ed è proprio a quest’ultima si ispira Amelia, il cui nome originario è Magica de Spell, creata dalla matita di Carl Barks dopo aver visto alcuni film dell’attrice.
Apparsa per la prima volta nel 1961, Amelia è una fattucchiera con le sembianze da papera che abita alle pendici del Vesuvio. Affiancata dal suo corvo, Gennarino, ricorda un po’ Malefica, villain de “La Bella Addormentata nel bosco”, film d’animazione uscito due anni prima. L’obiettivo della strega è rubare la Numero Uno di Zio Paperone, ovvero il primo decino che il multimiliardario ha guadagnato con il sudore della fronte, e solo così potrà costruire l’amuleto che la renderà invincibile.
Una sfida persa in partenza a causa dei mille sistemi di difesa del Deposito dello “zione”, tra aglio e tecnologie all’avanguardia, anche se a volte arriva molto vicina al risultato. Un dispendio di energie notevole che la porta ad attraversare continuamente l’oceano, da Napoli al Calisota, immaginario stato americano dove si svolgono le vicende dei paperi.
Insomma l’animo partenopeo e la caparbietà nel non arrendersi mai sono ben visibili nelle strisce della Disney e questo anche grazie a disegnatori napoletani come Blasco Pisapia che in redazione porta il suo expertise di architetto. In che modo? Innanzitutto ha immaginato, nel tempo, la struttura delle case dei vari personaggi e di recente ha dato vita a un progetto davvero interessante.
Dal 25 marzo scorso è visitabile, nella sede dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, la mostra “Tressette col Topo”, dove è possibile ammirare la sua rivisitazione delle carte da gioco napoletane, uscite in edicola con il settimanale a fine 2021. Fino al prossimo anno sarà possibile ammirare, gratuitamente, i bozzetti preparatori e le relative spiegazioni. E immancabile è la nostra Amelia, ritratta nell’asso di denari, e protagonista della copertina dell’edizione speciale del n. 3465.
Per saperne di più l’appuntamento è in Vicolo Santa Maria Cappella Vecchia, a Napoli dove si potrà vedere “La città di Napoli con gli occhi di Blasco Pisapia”, grazie alla sinergia tra l’Ordine dei Giornalisti e l’Associazione Papersera. Un’idea che sta riscuotendo successo e che vuole far conoscere gli usi e le tradizioni campane da una prospettiva diversa, perché spesso le parole non bastano, ma è con le immagini che conosciamo il mondo.