Alleniamo la nostra pazienza, e impariamo l'arte dell'attesa
“Il tempo è relativo, il suo unico valore è dato da ciò che noi facciamo mentre sta passando.”
A. Einstein
La scorsa settimana, mentre aspettavo il treno che da Firenze mi avrebbe portata a Milano, ho fatto un giro in libreria dove mi sono imbattuta in un libro scritto da una giornalista tedesca sull’arte dell’attesa. Devo ammettere che questo breve saggio mi ha incuriosita molto. Sì, perché a pensarci bene, e come suggerisce la stessa autrice, passo gran parte della vita ad aspettare: un treno, una telefonata, un incontro, ma anche la risposta di un cliente o di una mail.
Eppure non sempre affronto l’attesa nello stesso modo. Ad esempio amo aspettare una torta mentre cuoce in forno e sentirne gradualmente il profumo diffondersi in cucina, fino alla sala dedicata alle colazioni, mentre mi infastidisce aspettare una persona oltre l’orario stabilito. In entrambi i casi aspettare è un’imposizione, una realizzazione del tempo che passa. Difficile rimanere senza fare qualcosa nel lasso di tempo che divide il prima e il dopo piuttosto che restarci totalmente immersa.
Voglio dire che molte cose della mia vita, specialmente quella lavorativa, sono organizzate e pianificate… Certo, se non facessi così passerei molto più tempo a lavorare ma forse colmare sempre i tempi morti non è un vantaggio poiché non lascio lo spazio ad altro.
Credo altrettanto che l’attesa sia poco ‘social’. Basta pensare a una sala d’aspetto, un vagone della metro o di un treno: la maggior parte delle persone, inclusa la sottoscritta, sono con il cellulare in mano mentre guardano la home di Facebook o Instagram, ascoltano un po’ di musica, scrivono su WhatsApp oppure una mail.
A pensarci bene, attendere significa tendere verso qualcosa o qualcuno, dunque è qualcosa che ci dovrebbe rendere attenti e in azione verso una determinata cosa o persona. È un lasso di tempo in cui ciò che deve compiersi non si è ancora realizzato e in cui le nostre emozioni restano in sospeso tra passato e futuro. Ma tutto oggi accade così velocemente che forse la cosa più semplice da fare è allenare la pazienza per imparare a godere di questo momento in cui ciò che aspetto sta per realizzarsi: l’unico momento in cui tutto è possibile.