A che età si trova il senso della vita? Lo rivela uno studio scientifico
Uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Psychiatry ha analizzato a che età si percepisce maggiormente un senso esistenziale nella propria vita. I risultati indicano che il picco si verifica intorno ai…
Che ci faccio qui? Anche se non tutti i giorni (per fortuna), da quando l’uomo ha sviluppato la coscienza, questo interrogativo lo perseguita senza tregua. Da Socrate a Sartre, passando per Seneca e Bruce Chatwin, le menti più eccelse di ogni epoca hanno cercato, spesso invano, di dare una risposta definitiva alla domanda delle domande. Ma anche la scienza ci ha provato e continua a provarci: l’ultimo, in ordine di tempo, ad averlo fatto è uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Psychiatry, che non si è limitato ad analizzare il legame tra percezione di uno scopo esistenziale e benessere. Ma ha anche cercato di capire a che età percepiamo (finalmente?) il significato della nostra vita.
Il senso della vita
Analizzando i dati di oltre 1000 persone tra i 21 e i 100 anni, i ricercatori dell’Università di San Diego (USA) hanno scoperto che la curva del sense of purpose ha un andamento a “U rovesciata”, con il picco che si verifica intorno ai 60 anni. Sembra che sia quella l’età della vita in cui comprendiamo di aver trovato il nostro significato esistenziale. “Quando sei giovane, come nei tuoi vent’anni, non sei sicuro della tua carriera, di un partner di vita e di chi sei come persona”, spiega il dottor Dilip Jeste, autore senior dello studio. “Stai cercando un significato nella vita. Man mano che inizi ad avvicinarti ai trenta, quaranta e cinquant’anni, hai relazioni più consolidate, forse sei sposato e hai una famiglia e ti sei stabilito in una carriera. La ricerca diminuisce man mano che il significato nella vita aumenta”.
Il tempo della saggezza
Ma è al giro di boa dei sessant’anni che troviamo la nostra risposta alla domanda delle domande. “Dopo i 60 anni, le cose iniziano a cambiare. Le persone vanno in pensione e iniziano a cercare di nuovo il significato della vita perché il significato che una volta avevano è cambiato”, afferma lo scienziato. E i dati sembrano confermare questa intuizione. Lo studio dimostra infatti che dare un senso alla propria esistenza migliora il benessere psico-fisico e le funzioni cognitive proprio dopo i 60 anni. Al contrario, continuare a cercare un significato esistenziale in età avanzata è associato a peggiori condizioni di salute mentale e declino cognitivo.
Il senso della vita dopo i 60: lo studio
I ricercatori si sono basati su dati raccolti da 1.042 adulti, di età compresa tra 21 e 100 anni (età media: 66 anni), che facevano parte di uno studio più ampio sull’invecchiamento condotto nella contea di San Diego. Tutti i partecipanti vivevano “nella comunità” e durante le interviste telefoniche, gli sono state poste varie domande per misurare se avessero trovato o stessero ancora cercando un significato nella vita. È stato chiesto loro, ad esempio, di valutare su una scala da 1 (assolutamente falso) a 5 (assolutamente vero) affermazioni come “Sto cercando uno scopo o una missione per la mia vita” e “Ho scoperto uno scopo di vita soddisfacente”. Altre domande hanno inquadrato la salute fisica e mentale dei partecipanti. Altre ancora sono state utilizzate per valutare le capacità cognitive.
In seguito, i ricercatori hanno diviso i partecipanti in due gruppi di età – 60 anni e sotto e 61 anni e oltre – scoprendo una curva a U rovesciata, con il picco della curva che si verificava intorno ai 60 anni. In altre parole, quella era l’età in cui la gran parte degli intervistati erano più propensi a dire che la loro vita aveva uno scopo e un significato. Al contrario, la ricerca di significato nella vita aveva una relazione a U con l’età, con i punti più alti della curva che apparivano sia all’inizio che alla fine (dopo i 60 anni) dell’età adulta.
Senso della vita e benessere
Non è tutto. I dati hanno anche rivelato una significativa associazione tra avere un senso di scopo nella vita e un migliore benessere fisico e mentale, nonché migliori funzioni cognitive tra le persone di età superiore ai 60 anni. “Molti pensano al significato e allo scopo nella vita da una prospettiva filosofica, ma questo è invece associato a una migliore salute, benessere e forse longevità”, chiosa Jeste. “Quando troviamo più significato nella vita, siamo più appagati, mentre se non abbiamo uno scopo nella vita e lo cerchiamo senza successo, ci sentiremo molto più stressati”.
Sebbene lo studio, in quanto osservazionale, vada letto con cautela, in quanto non può dimostrare una connessione diretta tra il significato della vita e una migliore salute, tuttavia conferma precedenti ricerche secondo cui le persone che percepiscono le loro vite come significative tendono a ottenere punteggi più alti su una varietà di misure di salute psicologica e fisica. E i 60 anni sembrano essere il momento migliore per raggiungere questa consapevolezza.