4 trend per il futuro della creatività
E’ passato soltanto un anno dallo scoppio della pandemia e dal conseguente lockdown che ha coinvolto l’intera umanità. Un fatto anomalo che ci ha messo tutti allo stesso livello, di vulnerabilità e di impreparazione di fronte ad un invisibile nemico, che preferisco chiamare amico proprio per la capacità che ha avuto di mettere a nudo i limiti della nostra società e farci da specchio per una riflessione che mai altrimenti saremmo riusciti a fare.
Nonostante il futuro appaia ancora incerto, non posso fare a meno di chiedermi quali potrebbero essere le tendenze nel mondo della creatività e quindi della comunicazione e del marketing. Per spingerci fuori dallo stato di emergenza e necessario cominciare a guardare con speranza il futuro e per farlo dobbiamo usare la creatività.
Nella mia lunga riflessione ho identificato quattro macro temi che ritengo fondamentali per il tempo che verrà
1. Modelli etici.
Certamente la pandemia ha evidenziato ciò che è essenziale nella nostra esistenza e sicuro abbiamo tutti più bisogno di coerenza tra il messaggio comunicato e le azioni. Di competenza, vista come capacità di far accadere ciò che si comunica, posizionando le persone corrette nei punti strategici. Di comportamenti etici, passando dalle troppe chiacchiere vuote ad azioni che includano il come fare, finalizzando le azioni verso le persone, riportando al centro le necessità degli individui e non del profitto. I comportamenti influenzano le azioni ed ognuno diviene modello etico anche quando va a fare la spesa o guida un’automobile. L’etica comportamentale genera fiducia e collaborazione. Chi comunica ed opera, deve farsi carico di una grande responsabilità, quella di essere capace di inspirare e compiere azioni virtuose in prima persona e per riscuotere successo dovrà essere leggero, concreto, creativo, credibile.
2. Buone idee.
È molto difficile prevedere il futuro ed in effetti quando lo si fa si rischia di perdersi cercando di fissare ciò che non è fissabile. Ci sono però dei pilastri su cui possiamo essere certi e sono le buone idee. Per avere buone idee ci si deve immergere, le idee sono il risultato di un processo di elaborazione, di conoscenza, di riflessione, di intuizione ed hanno un orientamento verticale, non amano la superficialità orizzontale, per questa ragione il tempo diviene una questione essenziale. Concentrarsi sulle idee, facendolo insieme ai nostri collaboratori, stimola noi stessi e gli altri ad avere nuove intuizioni, diventando più creativi. Non è una questione di essere informati sulle notizie quotidiane ma è quella rara capacità di percepire quel flusso che è lo spirito del tempo. Le grandi idee e la capacità di essere flessibili e presenti sono al centro della creatività di oggi e di domani.
3. Esseri umani al centro.
Chiunque oggi, non solo le aziende, per sopravvivere e pensare al futuro deve avere un approccio creativo orientato al servizio. Se gli obiettivi sono esclusivamente finanziari e di innovazione tecnologica sono destinati a fallire. Dobbiamo virare ogni azione verso e in favore dell’essere umano, comprendendo i suoi bisogni, i suoi desideri, i suoi sogni, le sue necessità ed entrare in empatia e raccogliere i dati necessari e costruire la strategia. Solo a questo punto realizziamo il nostro modello operativo in grado di coniugare le esigenze umane, gli obiettivi aziendali, la responsabilità generale.
4. Educarsi ad una nuova mentalità.
Per riuscire a realizzare questo cambio di paradigma abbiamo tremendamente bisogno di aggiornare le nostre conoscenze, la nostra mentalità, che produce sempre gli stessi nostri meccanismi operativi, per farlo dobbiamo ritornare ad educarci.
Quello che iniziamo a fare oggi aiuta a rafforzare la nostra fiducia ma dobbiamo attivare corsi di formazione creativa e approfondimenti per selezionare più squadre di lavoro, migliorando le competenze creative ed avviare il rinnovamento dei processi di lavoro. Non dobbiamo temere il fallimento ma avere fiducia nelle nostra capacità di cambiare, nella nostra capacità di miglioramento rimettendo al centro l’idea di servizio.
Comprendere profondamente il senso etico, strategico, operativo, creativo di servizio significa aver compreso il senso dell’anno passato in lockdown. Essere dipendente, al servizio dei nostri clienti, dei nostri amici, dei nostri vicini è la miglior cura per rialzare la testa e costruire tutti insieme un mondo più rispettoso e capace di garantirsi un futuro e successo.