4 ragioni per cui lavorare fino a tardi è controproducente
Succede in tutti le aziende e non solo: le ore della giornata lavorativa giungono al termine eppure un buon numero di dipendenti rimane in ufficio, a finire di sbrigare qualche faccenda. Dati dimostrano che sono tantissimi i lavoratori che regolarmente rimangono in ufficio oltre l’orario, anche senza incassare un centesimo di straordinario. Ma anche si amasse quello che facciamo a tal punto da rimanere felicemente in ufficio, ci sono delle buone ragioni per rispettare l’orario e che dimostrano quanto sia in realtà controproducente fermarsi alla scrivania: queste.
1. Si lavora peggio
In molti ritengono che lavorare fino a tardi significhi lavorare molto. Nulla di più falso. Spesso è proprio l’opposto. Più si lavora, più si utilizzano risorse energetiche e si scaricano le batterie, che devono necessariamente essere ricaricate fuori dall’ufficio. C’è poi il rischio di entrare in un circolo vizioso in cui la stanchezza della sera si prolunga fino al mattino, minando seriamente la nostra produttività.
2. Fa male alla salute
Ne va del ritmo sonno veglia, ma non solo. Studi recenti hanno mostrato che chi lavora fino a tardi è più propenso a ictus e infarti. Ne risente poi la nostra vita privata, non rimane il tempo per fare altro che non sia lavorare.
3. Si può dare il messaggio sbagliato
Abbiamo un monte ore per una ragione, ed è previsto che in quelle ore si riesca a svolgere il lavoro al meglio. Rimanere in ufficio potrebbe dare l’impressione che si abbia bisogno di tempo extra, ma non solo: qualcuno potrebbe approfittare della nostra disponibilità e sfruttarci per farci lavorare più del dovuto.
4. Non aiuta a raggiungere gli obiettivi di lungo termine
Non bisogna mai perdere di vista il nostro fine ultimo. Dove vogliamo arrivare? Togliamoci dalla testa che lavorare fino a tardi può aiutarci a raggiungere quell’obiettivo, perché può in realtà solo ostacolarlo.