3 ragioni per cui è giusto sbagliare (anche sul lavoro)
A nessuno piace sbagliare. Essere in torto ci fa sentire a disagio, vulnerabili, spesso in imbarazzo. Fin da piccoli ci è stato insegnato che il modo migliore per crescere e avere successo è avere le risposte giuste, fare le cose esatte. Per lo stesso motivo siamo portati a nascondere le nostre difficoltà e debolezze, a mostrarci sempre sicuri. Questo capita sia nella vita privata che nel mondo del lavoro, eppure molte volte essere in errore, sbagliare, è una delle cose migliori che possano accaderci. Ecco perché.
1. Gli errori sono esperienze
Sbagliando si impara, dice un proverbio, e non c’è nulla di più vero. Per trovare la strada giusta a volte è importante prima percorrerne una sbagliata. Se non ci si pongono domande, se non si fanno errori, è impossibile crescere e migliorare, il mostro modello (di vita o di business) non sarà mai completo.
2. Un vero leader sbaglia spesso
I momenti di difficoltà possono rivelarsi preziosi momenti di riflessione, momenti in cui ci troviamo di forte alla diversità. Le sfide, e quindi gli errori che compiamo nel tentare di superarle, ci rendono più forti e più sicuri. Un buon leader abbraccia le sfide e le differenze, sa scorgerle e superarle, sa sbagliare e chiedere scusa e di tutto questo fa un pretesto per l’autoanalisi.
2. Sbagliando si smette di aver paura degli errori
Per smettere di vivere l’errore come un momento solamente negativo dovremo iniziare a sbagliare di più. Solo sbagliando, e sbagliando più spesso, l’errore diventerà parte integrante del processo formativo e inizierà a essere visto come un momento di crescita e non di sconfitta. Per questo è importante mettere alla prova se stessi, uscire dalla propria zona di comfort, sperimentare e sbagliare.