10 Abilità da sviluppare per vivere una vita felice
Attualmente viviamo immersi nell’imperativo categorico del “Se vuoi, puoi”, del potere della mente nel dominare il corpo, i pensieri, le scelte, le azioni, e, al limite anche le emozioni, nella possibilità di orientare la propria esistenza secondo i propri veri desideri, ambizioni, aspettative e se non ci si riesce sembra che sia frutto solo del nostro disimpegno, cattiva volontà o carenza nel metodo.
Interpretazioni psicoanalitiche relative a queste convinzioni avrebbero, forse, qualcosa da obiettare, nella misura in cui viene chiamato in gioco l’inconscio e il suo influsso sulle nostre esistenze, indipendentemente dal fatto che possiamo rendercene conto o meno, e viene fatto appello alla estrema complessità e interconnessione reciproca, spaziale, temporale delle nostre esistenze che non si può certo ridurre a regole prestabilite di comportamento e azioni valide ovunque, per tutti, sempre.
La scienza a tale proposito cosa ci dice?
Le ricerche scientifiche sulla felicità
L’uomo si interroga da millenni su alcuni temi dall’alto valore esistenziale cercando le risposte da diverse angolature. Uno degli argomenti più indagati e dibattuti è probabilmente la felicità. Filosofia, psicologia, sociologia, arte, economia, medicina, spiritualità: numerosi sono i contesti in cui si è discusso e ricercato, anche scientificamente, sulla felicità.
Dalle ricerche è emerso che le persone più felici sembrano avere anche una salute migliore, con difese immunitarie più reattive, che permettono loro di ammalarsi meno ed, eventualmente, di guarire più velocemente, soffrono meno di malattie cardiache, cardiovascolari, diabetiche, hanno più successo al lavoro, sono più produttive, fanno più carriera, hanno relazioni affettive più durature e serene.
Spesso il limite di queste ricerche consiste nella difficoltà di isolare le molteplici variabili in gioco che possono contribuire a renderci felici e il complicato e delicato rapporto tra connessione che non sempre va di pari passo con la casualità.
In ogni caso, anche ipotizzando, secondo il semplice, intuitivo buon senso, che la maggior parte di noi desidera provare più emozioni positive e magari anche momenti di felicità, e che tutto questo possa beneficiare la salute fisica, psichica, relazionale e professionale, potrebbe valere la pena coltivare, laddove possibile, questa disposizione d’animo.
Secondo Tchiki Davis, Ph.D., autrice di “Outsmart Your Smartphone: Conscious Tech Habits for Finding Happiness, Balance, and Connection” si possono individuare, in base a ricerche scientifiche, 10 abilità che potrebbe essere utile sviluppare per vivere una vita più felice.
1. Creare un piano strutturato per coltivare la propria felicità
Così come in cucina per preparare una buona pietanza occorre verosimilmente seguire una ricetta, anche nella vita per conseguire un obiettivo occorre predisporre un progetto preliminare e seguirlo nel dettaglio. Anche la felicità in questo senso non fa eccezione.
Nello specifico, nel cammino verso la felicità, l’autrice suggerisce di:
– chiarirsi le idee sul perché si ambisce ad una vita felice
– identificare bene sul quando costruirsi le abilità che possono condurre a tale tipo di esistenza
– decidere quali capacità specifiche consolidare
– stabilire in quale ordine lavorare alle singole abilità
– impegnarsi a fondo per giungere al proprio obiettivo
– apprendere in che modo costruirsi le proprie abilità per essere felici.
2. Lavorare su se stessi per essere felici
Nelle cose, affinché si verifichino e abbiano successo, occorre prima di tutto crederci. Spesso non raggiungiamo i nostri obiettivi perché non li crediamo possibili, desistiamo in partenza, oppure iniziamo, ma inconsciamente li autosabotiamo, ci demotiviamo, ci distraiamo, troviamo scuse, ci perdiamo per strada.
Lavorare su se stessi per riconoscere e rimuovere queste convinzioni interiori che finiscono col limitarci, ostacolarci, danneggiarci è il primo passo verso una esistenza più piena e realizzata.
Alcuni passaggi importanti per operare costruttivamente sulla propria persona possono essere:
– sviluppare una dimensione mentale centrata sulle proprie capacità di crearsi una vita felice
– identificare i propri valori
– definire chiaramente cosa significhi per noi una vita felice
– registrare con cura i propri progressi nello sviluppo personale
– se necessario, farsi aiutare nel processo di consapevolezza e crescita personale.
3. Essere ottimisti verso la possibilità di costruirsi una vita felice
La realtà consta di fatti oggettivi. Spesso, però, accade alla maggior parte di noi di osservare i fatti tramiti filtri interpretativi che possono essere più o meno positivi, o negativi, costruttivi o distruttivi, possibilistici o limitanti. Essi ci derivano in parte dal fattori genetici, familiari, educativi, culturali, sociali, storici, economici, professionali. In quanto tali in ampia parte si possono riconoscere ed, eventualmente, modificare.
Trovare il lato positivo, costruttivo, potenziale nelle situazioni non significa falsare le circostanze, i dati di fatto, distorcerli a proprio piacimento, bensì permette di fare leva su ciò che potrebbe permettere alle circostanze di volgere al meglio, a nostro favore.
Per compiere questo potrebbe essere utile:
– stimolare il cervello a trovare il lato positivo e costruttivo in ogni accadimento, situazione, circostanza, attività
– visualizzare una giornata positiva ogni mattina quando ci si sveglia
– assaporare con consapevolezza i momenti positivi
– fare tesoro e valorizzare tutto quello che di positivo sperimentiamo
– porre deliberata attenzione sul positivo
– creare una collezione di immagini e/o citazioni che rinforzano la positività
– praticare la gratitudine
– non dare per scontato il successo, ma celebrarlo.
4. Alimentare la fiducia in se stessi come strumento per crearsi una vita felice
Esattamente come oggi si assiste a numerose manifestazioni di egoismo, egocentrismo, apparente fiducia smisurata in se stessi, pretesa di onniscenza e onnipotenza, all’estremo opposto troviamo anche altrettante persone che invece non si sentono mai all’altezza, sono insicure, sfiduciate, con scarsa autostima. Quest’ultimo atteggiamento non è un toccasana per crearsi una esistenza felice.
Per alimentare la fiducia in se stessi, che in ampia parte va di pari passo con pensieri ed emozioni positive, ivi compresa la felicità potrebbe essere consigliabile:
– sviluppare la compassione verso se stessi
– visualizzare le proprie migliori qualità
– essere consapevoli dei propri punti di forza
– celebrare i propri successi.
5. Bilanciare vita privata e professionale
Sia l’eccesso di lavoro, la sua diffusione ubiquitaria, grazie anche ai dispositivi tecnologici, sia la sua carenza o assenza rappresentano degli ostacoli per una vita felice. Ogni essere umano è unico e completo e nella sua giornata può ricoprire diversi ruoli, a seconda dei momenti, dei luoghi, delle circostanze. Tutto questo contribuisce parzialmente alla propria autorealizzazione.
Se vi è un eccesso, una assenza o una sovrabbondante sovrapposizione di ruoli e funzioni la nostra salute fisica e psichica, e con essa la relativa qualità della vita, ne possono soffrire.
Per imparare a bilanciare in modo particolare la vita privata con quella professionale potrebbe essere utile:
– capire se si è a rischio di un possibile burnout
– stabilire dei limiti e dei confini ben precisi tra vita privata e professionale, pubblica ed intima
– svolgere più attività che ci rendono energici, felici, positivi, equilibrati
– dedicare del tempo all’ozio e al riposo.
6. Coltivare la resilienza
Spesso la vita ci mette alla prova. Piccole e grande sfide ci possono cogliere nella nostra quotidianità e testano le nostre abilità, risorse e capacità di reagire, fisicamente, intellettualmente, emotivamente. Alla lunga, se non si possiedono le risorse e gli strumenti necessari e sufficienti per fronteggiare le circostanze può essere anche molto usurante.
Ciascuno di noi ha i suoi talenti, capacità, risorse, ma anche limiti e incapacità. Per questo coltivare le potenzialità potrebbe essere utile al fine di consolidare la propria resilienza. Ecco alcune strategie possibili per farlo:
– coltivare la consapevolezza, l’accettazione, la compassione per se stessi (e gli altri)
– addestrarsi ad una maggiore presenza, osservazione, attenzione verso sé e il mondo
– trovare il positivo, le possibilità, anche nel negativo, nei limiti e negli ostacoli
– crearsi una collezione di immagini e citazioni capaci di rinforzare la motivazione, la reattività, la persistenza
– comprendere e accettare le lezioni e i benefici che, a loro modo, anche pensieri, emozioni e situazioni negative possono comportare.
7. Ampliare il senso di presenza e attenzione
Oggi più che mai tendiamo a vivere di fretta, a seguire le abitudini, gli schemi di pensiero, reazione, comportamento, a farci guidare da stimoli esterni, dalle scelte altrui. Tali atteggiamenti vanno a discapito della nostra consapevolezza e della possibilità di intraprendere deliberatamente un cammino verso una esistenza più autentica, piena, felice, capace di rappresentare ed esprimere noi stessi e le nostre risorse, ambizioni, desideri, aspettative.
A volte, al limite, non solo non coltiviamo consapevolmente quello che ci fa bene, che si rasserena, che ci crea emozioni positive, ma addirittura possiamo non renderci conto che tutto questo è già dentro di noi, mentre noi siamo distratti da tutt’altro.
Per essere presenti e consapevoli dei momenti gioiosi e felici potrebbe essere opportuno:
– coltivare il senso di presenza nel corpo, nella mente, nelle sensazioni, percezioni, emozioni, qui e ora
– prendersi delle pause stabilite a priori da tutti i dispositivi tecnologici
– impegnarsi a cercare il vero senso della vita
– riscorpire quello che veramente conta per noi e per cui vale la pena vivere e che ci fa sentire bene nel corpo e nella mente.
8. Ritrovare il vero scopo della vita
A dispetto di quello che, magari, a volte crediamo, non esiste un unico significato, scopo, finalità nel vivere e nella vita. Non solo non può essere il medesimo per ciascun essere umano, ma anche nella stessa persona può variare a seconda delle circostanze, delle fasi e dei momenti di vita.
Per questo motivo, periodicamente, si dovrebbe dedicare del tempo per riflettere su questi grandi temi esistenziali. Le loro risposte, per quanto circostanziate, individuali e provvisorie, possono aiutarci nel nostro cammino verso una maggiore felicità.
A seguire alcune strategie per raggiungere questo obiettivo:
– identificare i propri valori
– impegnarsi per migliorare non solo la propria esistenza, ma anche quelle altrui
– svolgere attività che ci assorbono pienamente e che ci fanno sentire utili
– trovare quello che veramente ci anima e ci indirizza nel profondo
– rinvenire ciò che ci fa sentire autentici, allineati a noi stessi, realizzati.
9. Praticare atti di gentilezza
Quando siamo di fretta, stanchi, preoccupati, in ansia o ammalati spesso ciò che perdiamo immediatamente sono l’attenzione, la comprensione, il rispetto, l’empatia, la solidarietà, la gentilezza, non solo verso noi stessi, ma anche e soprattutto verso gli altri.
Restringiamo il focus esclusivamente su noi stessi, ciò che ci riguarda, diventiamo a volte duri, spietati, agitati, irrequieti, irascibili, in ansia, stressati e smettiamo totalmente di curarci di ciò che ci circonda.
Questo modus vivendi non rappresenta un valido modo per nutrire la felicità. Al contrario, rallentare, tornare ad essere più rispettosi, consapevoli, gentili può stimolare emozioni e gesti positivi anche verso gli altri, che fanno stare meglio sia noi, sia loro.
Qualche indicazione su come fare questo:
– praticare degli atti concreti di gentilezza, anche molto piccoli, semplici, inattesi
– trovare il modo di impattare positivamente sulle esistenze altrui
– ascoltare e interessarsi genuinamente agli altri
– cogliere tutte le occasioni possibili per rendersi utili
– non dare alcunché per scontato, ma interpretarlo come un dono inatteso e non meritato necessariamente.
10. Costruire delle solide e sane relazioni
Una delle fonti maggiori di felicità sono le relazioni intime, ancora più se solide e durature nel tempo. Oggi, grazie anche ai Social network, possiamo avere numerosissimi conoscenti, ma questo non necessariamente va di pari passo con l’incremento della profondità e autenticità del rapporto. Anzi, a volte l’eccesso di quantità va a discapito della qualità.
Tornare a coltivare con cura le relazioni già in essere e avviarne di nuove, in modo profondo, mirato, sincero, può aiutarci ad essere più felici e contribuire e rendere a nostra volta felici anche gli altri.
Di seguito alcuni modi per migliorare le nostre relazioni:
– dedicare meno tempo alle relazioni virtuali, tramite Social e messaggistica, e devolverne di più ai rapporti vis a vis
– silenziare le notifiche dei dispositivi tecnologici quando ci si trova con altre persone
– ascoltare con cura e reale interesse chi si ha di fronte
– evitare di formulare giudizi, preconcetti, ricette precostituite quando si ascoltano gli altri
– astenersi, ogni volta che sia possibile, dal fornire consigli non richiesti
– scegliere nuove amicizie sulla base della comunanza di valori profondi e interessi comuni
– stanziare in agenda del tempo specifico per coltivare le relazioni.
Per concludere, anche se non esistono ricette precostituite per costruire la propria felicità, qualche strategia e comportamento mirato in tale direzione, secondo la propria sensibilità e preferenze, potrebbe essere utile per conseguire questo obiettivo. Ogni meta, infatti, per poter essere raggiunta con successo richiede una attenta preparazione e modalità che con impegno, perizia, cognizione di causa e i giusti strumenti potrebbe riservare la soddisfazione auspicata.