Serie tv: da Django a Yellowstone, il ritorno del western in 4 serie da non perdere
Il mito del West è tornato di moda grazie a diverse serie TV di buona qualità, che stanno generando grandi ascolti. Eccone quattro che ci offrono una prospettiva inedita su un periodo storico formidabile.
Cappelli da cowboy, pistole, praterie: se pensavate che fossero sepolti nel cassetto dei ricordi del ‘900, dovrete ricredervi. Gli elementi che hanno reso popolare il genere western nel secolo scorso, sono tornati in auge, al netto di riletture politicamente corrette, grazie ad alcune serie tv di buona fattura che stanno generando ascolti importanti. E non era affatto scontato, visto che il mito del West ancora oggi lacera lo spirito americano. Resta da vedere se la TV possa placare le divergenze tra i sostenitori e i detrattori del genere, ma alcune serie ci offrono sicuramente nuove prospettive su un periodo storico che non ha mai perso il suo fascino. Eccone quattro per immergersi nel selvaggio West senza (troppi) sensi di colpa.
1883 (Paramount +)
Uno degli archetipi dell’epopea del West è quello della carovana che si muove dall’interno degli Stati Uniti, dove siccità e povertà si mangiano intere porzioni di territorio, verso la Costa Ovest, sognando se non proprio la California almeno gli Stati confinanti come l’Oregon, l’Idaho, il Nevada. In 1883 questa epopea è messa in scena perfettamente: dalla formazione di una carovana fino alla sua dissoluzione, in seguito a vicende drammatiche, che la serie racconta senza indugi, restituendo realismo al mito del West. Ma stavolta il punto di vista è quello femminile: a guidarci è la voce della giovane Elsa Dutton, che cavalcando verso Ovest troverà l’amore e l’emancipazione. Femminista ante post, Elsa aderisce perfettamente al mito del cowboy, che 1883 mostra in tutta la sua drammaticità, seppure velato di una malinconia che ce lo fa amare più di John Wayne.
La serie è il prequel del prequel di Yellowstone, una saga che merita di essere guardata per almeno 3 motivi: il realismo drammatico paragonabile a quello di Game of Thrones, la bellezza mozzafiato del Montana, la narrazione ispirata e, a tratti, persino poetica.
1923 (Paramount +)
Allo stesso ciclo appartiene anche questa serie, dove incontriamo quel che resta della famiglia Dutton 40 anni dopo. Il che è interessante, perché si tratta di un periodo di passaggio dove l’epopea del West inizia ad arrancare rispetto alla modernità (qui simboleggiata dall’arrivo dell’energia elettrica). Mentre l’Italia e l’Europa affrontano il primo dopo guerra, e si impongono le grandi dittature, e nella Carolina del Sud si balla il charleston, 1923 mostra l’America che fatica a liberarsi del proprio passato. La saga familiare e territoriale, qui si arricchisce di una faida tra scozzesi e irlandesi per il possesso della terra, in cui non è difficile rivedere tutte le faide che hanno segnato la storia degli Stati Uniti. Anche in 1923, come in 1883 sono le donne a condurre il gioco. Ed emerge la gigantesca interpretazione di Helen Mirren, che nei panni di Cara Dutton, la signora del ranch, appare persino più regale che nei pani di Elisabetta II d’Inghilterra. Peccato che duri una sola stagione: c’erano le premesse per uno spin-off (di Yellowstone) di tutto rispetto.
Yellowstone
Spazi aperti pieni di cowboy vendicativi che galoppano attraverso montagne e fiumi sui loro nobili destrieri governano la terra di Yellowstone, il neo-western creato da Taylor Sheridan attualmente in onda in Italia su Sky, con quattro stagioni alle spalle e una serie prequel lungo la strada (vedi sopra), non mostra alcun segno di cedimento. Anzi, si può dire che abbia contribuito a inaugurare un nuovo interesse per il genere televisivo neo-western, che darà frutti anche negli anni a venire.
Il merito degli autori è aver rimosso le stanche caricature del genere western per creare dei ritratti più complessi (e plausibili) dei vari membri della famiglia Dutton, che possiedono lo Yellowstone Ranch nel Montana. Kevin Costner interpreta il patriarca John e, insieme ai suoi quattro figli adulti, conduce una strenua lotta contro vari estranei che vogliono rubargli la terra. Ma diversamente, rispetto alle storie epiche del selvaggio west quando sparatorie, impiccagioni e saloon erano disseminati per le strade, Yellowstone ha il pregio di mostrarci ciò che significa essere un cowboy nei tempi moderni. Perché il West, in realtà, non ha mai smesso di esistere.
Django
Liberamente ispirata all’omonimo spaghetti western di Sergio Corbucci, un po’ meno alla rilettura che ne ha dato Quentin Tarantino qualche anno fa, Django offre un punto di vista europeo, ma non per questo meno prezioso, sul western. La serie è ambientata in Texas nel 1872, 7 anni dopo la fine della guerra civile, e segue il personaggio di Django (interpretato da Matthias Schoenaerts), un avventuriero appena arrivato nella fatiscente New Babylon, che fa da sfondo a spietate lotte per il potere e nasconde un intricato intreccio di relazioni da svelare. Dopo un prologo necessario, ma un po’ lento, la serie prende ritmo ed eccitazione, dopo l’arrivo di un trio di banditi in costume nero, guidati dalla misteriosa Elizabeth (Noomi Rapace). Girata in gran parte in Romania e diretta da Francesca Comencini (Gomorra), Django si avvale di un cast che parla con una grande varietà di accenti, il che le conferisce un’atmosfera deliziosamente euro-texana.