Prompt Art: l’arte al tempo dell’intelligenza artificiale
Midjourney, Stable Diffusion, DALL-E: l’intelligenza artificiale generativa sta conquistando il mondo dell’arte grazie alla sua semplicità. Ma è vera arte?
Tra gli anni ‘50 e gli anni ‘80, il mondo assisteva al trionfo della Pop Art. Mezzo secolo dopo dilaga la Prompt Art: l’arte prodotta dall’intelligenza artificiale, la cui essenza si ritrova proprio nelle indicazioni testuali (prompt) che chiunque può dare a siti come da Midjourney, Stable Diffusion a DALL-E, per generare opere pittoriche o fotografiche fino a ieri impossibili. Ma è vera arte? Il dibattito è aperto.
Prompt Art cos’è
La Prompt Art è l’arte prodotta dall’intelligenza artificiale generativa, partendo da un’indicazione testuale e dettagliata (un prompt). Una tecnica che si apprende per imitazione o spulciando il web, dove pullulano siti che suggeriscono formule magiche in grado di produrre una foto o un’illustrazione di qualità con pochi clic. C’è persino chi mette alla prova Midjourney, imponendogli lo stile dei grandi artisti del passato: e il programma risponde mostrando una conoscenza enciclopedica della storia dell’arte e delle tecniche pittoriche (provate a chiedergli, per esempio, di generare un’immagine con lo stile di Leonardo o Basquiat per vedere coi vostri occhi).
Il trucco sta nel dare all’IA i comandi giusti. E apprenderli e sperimentarli è essa stessa una forma d’arte, sebbene gli esperti continuino a chiamarla prompt engineering, evidenziandone la natura squisitamente tecnica. Ma ciò poteva essere vero fino alla versione 4 di Midjourney, che reclamava indicazioni declinate in forma di keyword (parole singole). La versione 5, appena battezzata, è dotata di intelligenza semantica e può comprendere anche intere frasi di senso compiuto (in inglese, per ora). Al punto che c’è chi, per andare sul sicuro, chiede a ChatGPT di scrivere il prompt perfetto da dare in pasto ai generatori di immagini.
Prompt Art: come impararla
Il primo passo per avvicinarsi alla Prompt Art è studiarsi la guida online di Midjourney, cominciando dalla sezione explore prompting. Ma ci sono anche i siti come Promptmania che permettono a chiunque di comporre i propri prompt artistici in pochi clic o piattaforme come Promtpbase, dove c’è chi i prompt, addirittura, li vende. Chi volesse cimentarsi con Dall-E può invece fare affidamento su questa guida prodotta da Microsoft.
La terza via, proposta da esperti come Rob Lennon, suggerisce invece di imparare sperimentando: si inizia dando all’AI generativa un’indicazione di massima su ciò che nella nostra mente è solo un pensiero sfuggente. Poi, si procede per correzioni, fino a raggiungere il risultato desiderato. Nel caso di Midjourney, un trucco utile è quello di usare il remix mode, che permette di dare nuove indicazioni testuali a ogni richiesta di modifica dell’immagine, in modo da portare l’AI verso i nostri desiderata. Anche se, in questo caso, potrebbero volerci giorni: al pari dei grandi artisti, l’intelligenza artificiale generativa, rispetta gli ordini del committente solo fino a un certo punto.
Prompt Art: è vera arte?
Recentemente Jonas Oppenlaeder, un ricercatore dell’Università di JyväskyläIs (Finlandia) ha pubblicato un saggio per provare a rispondere alla domanda se la Prompt Art sia realmente creativa e quale ruolo giochi la creatività umana nel processo. La sua tesi è che la creatività umana nella sintesi da testo a immagine non va cercata tanto nel prodotto finale (cioè l’immagine digitale), ma nasce dalla nostra interazione con l’intelligenza artificiale e le pratiche che da questa interazione evolvono. Facendo ricorso alla teoria delle 4P della creatività (people, process, places, product, ndr), formulata dal ricercatore Mel Rhodes nel 1961 per spiegare la natura della creatività umana coinvolta nella generazione di testo in immagine, Oppenlaender evidenzia che l’arte non è solo la realizzazione dell’opera, ma anche la curatela a livello di immagine e di portfolio sono importanti pratiche creative coinvolte nel processo di generazione del testo in immagine. Inoltre, la crescente importanza delle comunità nell’ecosistema dell’AI generativa funge da catalizzatore per la creatività e l’apprendimento. Insomma se la Prompt Art non è proprio Arte con la “A” maiuscola, poco ci manca…