8 ragioni fondamentali per cui l'arte ci fa crescere. E migliora la nostra vita
“Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista.”
Francesco d’Assisi
L’arte non è soltanto un diversivo alla nostra quotidianità è anche un efficace strumento di miglioramento e sensibilizzazione alla portata di ognuno di noi a patto che ci si avvicini con la dovuta sensibilità e disponibilità a mettere in discussione qualcuna delle nostre certezze. Nei momenti più impegnativi della mia vita ho sempre ricercato attraverso l’arte una sorta di calmante, uno sciroppo per la tosse, un’aspirina per l’influenza per attenuare i malanni delle diverse stagioni della vita oppure per ricercare un’ispirazione, un rilancio per guardare oltre. Mi piace pensare all’arte quotidianamente, mi piace visitare i musei, frequentare i teatri, ascoltare la musica più diversa, andare nelle sale di cinema d’essai, perché l’abilità e la creatività umana è in grado sempre di meravigliarmi e stimolare delle utili riflessioni. Allora come Pollicino voglio lasciare delle pietre sul cammino perché chi arriva dopo di me possa raccoglierle e venirne stimolato a ricercare nell’arte uno strumento di riflessione ed evoluzione, di ispirazione professionale e personale.
Ecco le pietrine che lascio dietro di me:
- L’arte è sempre inclusiva perché in grado di unire e tenere insieme l’oggetto e il soggetto: pensiamo alla musica, alla scultura, alla poesia, al balletto, al cinema, alla pittura, l’arte per sua natura non separa ma integra, anche quando non riusciamo ad apprezzarla o la troviamo urtante o non decifriamo chiaramente il messaggio, ebbene stiamo comunque interagendo, stiamo dialogando con l’oggetto e con noi stessi; gli stimoli producono, che lo vogliamo o meno, una risposta. Ecco perché l’arte è un’opportunità per riflettere su se stessi e sul mondo che ci circonda.
- L’arte è in grado di aggiungere delle esperienze alla nostra quotidianità aprendo delle porte che possono sostenerci nel migliorare le nostre attitudini ad essere aperti, disponibili alle relazioni, abili nella condivisione della bellezza.
- L’arte propone di guardare sempre con estrema attenzione ai dettagli mostrandoci un lato delle cose che di solito è sorprendente, ingaggiando così una sfida metaforica nel ricercare in profondità mettendo al centro quel che è unico e irripetibile.
- L’arte non cerca di far apparire interessanti oggetti che non lo sono, al contrario, ne evidenzia il valore di solito ignorato da un mondo che attribuisce importanza e valore talvolta in maniera distorta, ingiusta o incompleta.
- L’arte riporta il fascino al posto giusto, sottolineando ciò che davvero merita il nostro apprezzamento, è come un allineamento verticale delle tre parti che ci compongono: corpo, cuore, mente, spingendoci verso l’alto, verso un’elevazione a cui tutti tendiamo, un punto di vista più ampio e inclusivo.
- L’arte suggerisce di trattenere solo ciò che è davvero essenziale, quindi insegna a discriminare e scegliere in un’epoca nella quale è divenuto impegnativo riconoscere la qualità, la bellezza, tutto ciò che ci può migliorare.
- L’arte è conoscenza completa, non solo conoscenza razionale. È principalmente uno svelamento, intuizione, profondo ascolto, è un’esperienza toccante, è moto interiore, in grado di farci star bene anche fisicamente, spingendoci al rispetto e alla condivisione.
- L’arte è uno specchio fedele della nostra condizione, per questo possiamo riflettere su noi stessi per ritrovarci, riconoscerci e ampliare la nostra consocenza.
Imparare a guardare agli oggetti anche di uso quotidiano in un’altra ottica ci permette di rendere la quotidianità estremamente interessante. Marcel Duchamp e i suoi ready-made, oggetti puri e simbolici, intuizione straordinaria di oltre cent’anni fa, ci racconta di come siamo diventati dal cibo, all’arredamento, dalla cultura di massa ai media, alle esperienze collettive.
Perdersi per ritrovarsi, ignorare per conoscere, passare da uno stato all’altro questa è la funzione dell’arte, sollecitare il passaggio, per immergersi nella vita in maniera sempre più presente ed intensa ed apprezzare ogni aspetto perché nulla è inutile. Divenire consapevoli che vivere è cambiare per rintracciare quello sguardo sempre nuovo di osservare attento ci permetterà di accedere al mondo della gratitudine e della responsabilità.
L’arte è il mezzo più significativo che abbiamo per crescere e migliorare come esseri umani e professionisti; ora non ci resta che, come scriveva Bernardo di Chartres, salire sulle spalle dei giganti: “Noi siamo come nani assisi sulle spalle dei giganti, cosicché possiamo vedere più cose e più lontano di loro, non perché abbiamo una vista più acuta o altra particolarità fisiologica, ma poiché siamo sollevati più in alto dalla loro mole gigantesca.”