Impegno, relazione, libertà, innovazione: i 4 valori dell'arte di Christo
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Lo scorso 31 maggio è venuto a mancare uno dei più grandi artisti contemporanei viventi: Christo.
Nato nel 1935 in Bulgaria, è a Parigi che dà vita alla sua espressione artistica e sempre qui che incontra Jeanne-Claude, sua moglie e compagna di sodalizio artistico. Con lei infatti inizierà “impacchettare” prima oggetti piccoli e poi automobili, edifici pubblici, isole.
Alle spalle del credo artistico di Christo ci sono 4 valori fondamentali, che reggono tutta la sua produzione e che in qualche modo lo uniscono a Centodieci e Banca Mediolanum, che li condividono. Questo incontro ha fatto sì che l’artista bulgaro fosse protagonista di una retrospettiva nella città di Parma: Oltre la superficie, le cui opere (come Wrapped magazines 1962; Wrapped Monument to Vittorio Emanuele 1970 project for Milano) hanno poi arricchito anche le città di Padova e Brescia. Un vero onore aver potuto dare vita a un momento culturale con al centro uno degli artisti contemporanei che con la sua forza espressiva è riuscito a far riflettere sul valore stesso di oggetto artistico e di opera d’arte.
Relazione Uno dei veicoli principali dell’arte di Christo è sicuramente lo stretto legame tra opera e pubblico. Che senso avrebbe, dopotutto, creare una passerella sul Lago D’Iseo se le persone non potevano viverla (The Floating Piers, 2016)? L’ambiente e gli spettatori sono dunque centrali nella creazione dell’opera, che si abbina sempre al massimo rispetto, cura, sostenibilità, responsabilità di ciò che viene fatto e del luogo che si sceglie.
Impegno Nonostante Christo si sia posto sempre degli ambiziosissimi traguardi, ha sempre dimostrato di voler arrivare a compimento di questi. Non solo, anche la scelta degli oggetti da impacchettare hanno un messaggio, sono un simbolo. Diventano non soltanto opera artistica ma acquisiscono visibilità. Come il Reichstag di Berlino, imballato nel 1971 quando la Cortina di Ferro era fortissima. Qui il lavoro di Christo era come un voler dire da che parte stare, mentre Berlino era divisa da un muro.
Innovazione L’arte di Christo può sembrare a volte ripetitiva, una sorta di format che ha coinvolto nei decenni natura e opere dell’uomo. Invece nel suo lavoro vi era una ricerca continua, una ricerca ingegneristica e creativa che hanno permesso ad esempio di realizzare progetti a impatto zero sull’ambiente.
Libertà Cosa c’è di più libero di considerare il pianeta Terra come la propria tela su cui poter disegnare? E cosa c’è di più libero di annullare la schiavitù del tempo e dell’obsolescenza dell’opera, conferendole sin dal principio una data di scadenza?
Questi 4 valori sono fortissimi e fondanti del lavoro che Christo ha fatto in oltre ottant’anni di vita. La sua cifra stilistica, l’approccio progettuale, parte dal contatto e intervento diretto sul territorio naturale, sugli spazi incontaminati come deserti, laghi salati, grandi spazi, trasformati nel supporto su cui operare un segno artistico, con l’intento di intervenire per modificare la natura stessa. In meglio.
Non è un caso dunque se Christo è considerato uno dei massimi esponenti dell’arte contemporanea e uno dei fondatori del movimento della Land Art.
Qui sotto potete trovare il Pensiero d’arte che Gian Luca Bianco aveva dedicato a Christo e Jeanne-Claude. Arrivederci, maestro.
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