Come cambiare la tua mente ma anche idea. Il nuovo libro di Michael Pollan
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Da sempre Michael Pollan si è occupato di natura: natura intesa come fauna, animali da cortile, tradizioni culinarie ed etica, ma anche intesa come flora, coltivazioni, giardini, wilderness, e perfino natura come elementi: in Cotto, il suo libro del 2013 poi diventato serie tv per Netflix, è diviso in quattro capitoli che corrispondono a Fuoco, Aria, Acqua, Terra. L’ultimo libro, uscito nel 2019, è in un certo senso sempre dedicato alla natura, ma un tipo di natura più sfuggente, mutevole forse: la mente umana, da un lato, le molecole delle sostanze psichedeliche, dall’altro. Per Come cambiare la tua mente Pollan ha indagato la storia, passata e presente, di Lsd e psilocibina, prevedendo il futuro più prossimo con l’aiuto di scienziati, ricercatori, psicologi e tutta una variopinta eppure interessante compagnia di appassionati.
Sintetizzata per la prima volta nel 1938 dallo svizzero Albert Hoffman, la Lsd è stata a lungo una sostanza legale e, soprattutto, tenuta in grande conto dalla comunità scientifica occidentale: con pochissimi effetti collaterali, e assunta in piccole dosi, aveva dimostrato in diversi test come fosse in grado di migliorare se non guarire patologie come depressione o dipendenze. Ma la sua fama uscì presto dai laboratori e, nelle mani di Timothy Leary, scalmanato psicologo, sperimentatore, attivista e forse anche guru, attirò presto troppe attenzioni sbagliate. Inserite nella “schedule 1” della Drug Enforcement Administration, la tabella per le sostanze pericolose, le sostanze psichedeliche sparirono in fretta dal mondo legale e dalla ricerca scientifica.
Negli ultimi anni, tuttavia, le cose stanno cambiando:
Pollan ha incontrato i nuovi terapisti e i nuovi ricercatori che, alla luce del sole e con fondi statali, stanno ricominciando a studiare i benefici di psilocibina, Dmt, Lsd e Mdma sulla mente di persone malate e, ed è questo uno degli aspetti più interessanti, medicalmente sane.
“Come cambiare la tua mente” è, infatti, nella sua versione originale un intraducibile gioco di parole in cui mind significa anche “idea”.
Pollan, seppur inizialmente refrattario all’esplorazione di ogni territorio che non comprendesse l’esistenza del suo solo materialismo positivista, con l’aiuto di terapisti psichedelici ha testato viaggi con tutte le sostanze, per scoprire una dimensione in un certo senso “spirituale”, forse mistica, con cui entra in contatto senza scetticismi. Così l’esplorazione la propria mente. È, questo, il simbolo del metodo di indagine giornalistica e letteraria che ha sempre caratterizzato la carriera di scrittore (o divulgatore) di Michael Pollan: approcciarsi con curiosità alla materia, informarsi, imparare, ascoltare, senza pregiudizi, senza fretta.
Pronti a cambiare idea, o a cambiare la propria mente.
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