Longevità: gli appassionati aspirano a creare uno Stato indipendente, dedicato all’estensione della vita
Un luogo dove poter sperimentare cure e terapie per la longevità, senza limiti. Dall’Europa agli USA, ecco dove potrebbe succedere.
L’estensione della vita umana attraverso vari approcci biotecnologici è un tema che guadagna sempre più attenzione nel mondo. Mentre la ricerca scientifica si sforza di decifrare i segreti dell’invecchiamento e trovare il modo per rallentare o, addirittura, invertire il processo, c’è anche chi sta prendendo in considerazione l’idea di creare uno stato indipendente dedicato proprio… alla longevità.
Longevità: tra Montenegro ed Ethereum
Questa comunità, radunatasi nella città (temporanea) di Zuzalu in Montenegro, sostiene che l’invecchiamento sia “moralmente cattivo” e vede le normative esistenti come ostacoli al progresso. Secondo loro, dovrebbe essere consentito agli individui di sperimentare su sé stessi con trattamenti non provati e le aziende non dovrebbero essere ostacolate da leggi nazionali che limitano come sviluppare e testare i farmaci. L’utopia di Zuzalu, se tale possiamo considerarla, è frutto della mente di Vitalik Buterin, l’inventore della criptovaluta Ethereum. La città per ora ha funzionato come luogo di incontro per quasi 800 persone interessate a creare un nuovo stato. Attenzione: in questo contesto, il termine “stato” non si riferisce a un territorio geografico, ma piuttosto a una comunità online altamente allineata con la capacità di azione collettiva, o uno “stato di rete”. Anche se c’è chi come Nathan Cheng, leader del Longevity Biotech Fellowship, sostiene l’idea di uno “Stato di longevità”: un territorio dedicato alla longevità e all’accelerazione delle tecnologie che potrebbero aggiungere più anni sani alle nostre vite. L’idea prende spunto dal Free State Project, un movimento lanciato poco più di 20 anni fa con l’obiettivo di incoraggiare 20.000 libertari a trasferirsi nel New Hampshire (USA).
Longevità: l’ipotesi Rhode Island
“Fondamentalmente quello che stiamo cercando di fare è convincere le persone a intraprendere un’azione politica proattiva, che potrebbe includere il trasferimento in, potenzialmente, determinati stati e giurisdizioni in tutto il mondo, in modo da poter votare e trasformare le politiche dello stato a beneficio di tutte le persone all’interno di quello stato”, ammette Cheng. Che caldeggia anche l’idea di fondare uno stato dove perseguire lo scopo negli Stati Uniti, dato che il Paese ospita numerosi sostenitori della longevità e aziende biotecnologiche che potrebbero essere riluttanti a trasferirsi all’estero. Il suo obiettivo è Rhode Island, principalmente per la sua vicinanza a Boston, un consolidato polo biotecnologico, e per la sua popolazione ridotta. Cheng è convinto che, se un numero sufficiente di persone condividesse la sua filosofia morale e decidesse di trasferirsi lì, potrebbe avere un impatto significativo sulle elezioni municipali e statali. “Abbiamo bisogno solo di cinque-diecimila persone”, spiega.
A qualcuno di lunga memoria potrebbe venire in mente la felice utopia di Rajneeshpuram, la comune che all’inizio degli anni ‘80 accolse migliaia di seguaci di Osho, che volevano costruire una città ideale in Oregon. Quella volta non andò a finire bene, come racconta la serie di Netflix Wild Wild County. Ma forse l’idea di un luogo dove provare a vivere più a lungo potrebbe avere una risposta migliore da parte degli americani.
Fermare l’invecchiamento
Al di là delle utopie che si porta dietro, la longevità ha assunto enorme rilevanza negli ultimi anni, con la promessa di trasformare profondamente il modo in cui viviamo e come percepiamo il concetto di invecchiamento. Sebbene ci sia ancora molto da scoprire e molte sfide da affrontare, la visione di un mondo in cui l’invecchiamento può essere gestito o persino invertito è un’idea potente e affascinante. In un mondo in cui la vita può essere prolungata, le possibilità per l’innovazione e la crescita sono infinite. E l’idea, condivisibile o meno, di creare uno stato dedicato alla longevità ci dice tanto del potenziale dirompente e della forza di questo campo di ricerca che in futuro potrebbe avere un impatto importante sulla nostra salute.