Le serie tv non vanno in vacanza
Estate vuol dire “non c’è niente da guardare”? Non più. TV e piattaforme ci hanno ormai abituati a uscite che sono tutt’altro che “scarti”. A ciascuno il suo titolo. E per chi non ha la FOMO sulle novità, ci sono i “recuperoni”.
L’abbiamo già scritto, proprio su queste pagine. La primavera di quest’anno ci ha lasciati orfani di due dei titoli più amati e premiati delle ultime annate di piccolo schermo: sul fronte drama Succession, mentre sul versante comedy La fantastica signora Maisel. Passati gli ultimi fuochi primaverili, storicamente ci si preparava alla stagione più scarsa della TV: l’estate. Ma, nel proliferare di piattaforme e nuove modalità di fruizione, non è più così. Le serie tv non vanno in vacanza. Ecco quelle da non perdere.
La famiglia è quella che ti scegli
Da Sex and the City (di cui quest’estate, su Sky e NOW, sono disponibili i nuovi episodi del sequel And Just Like That…) a Lost, da Boris a Gomorra, le serie tv ci hanno insegnato che la famiglia è un concetto largo, elastico, interpretabile come si vuole. Il sangue non sempre c’entra, anzi. È il sangue che riporta lo chef Carmy Berzatto (l’eccezionale Jeremy Allen White), protagonista della giustamente acclamata The Bear, a mollare l’alta ristorazione e rilevare il fast-food di famiglia dopo il suicidio del fratello. Ma il vero clan di riferimento lo troverà nella caotica cucina di cui è l’inadeguato leader: la seconda stagione (dal 16 agosto su Disney+) ce lo racconta ancora meglio. E cosa sono, se non una famiglia, gli spogliarellisti working class di Full Monty, ora in versione serie (sempre su Disney+) e ancora più arrabbiati contro i governi inglesi che, dopo quasi trent’anni, li lasciano ancora ai margini? E sono “diversamente famiglie” le ciurme fantasy amatissime dai fan di Good Omens (la seconda stagione è partita il 28 luglio su Prime Video), dalle visioni di Neil Gaiman, e The Witcher (la terza stagione è ora al completo su Netflix). “Compagnie” non dell’Anello ma di altri mondi diventati più familiari del nostro.
Sia fatta (in)giustizia
Estate è tempo di legal, o almeno così pare. È tornata su Netflix la storia di Mickey Haller (Manuel Garcia-Rulfo), cioè quell’Avvocato di difesa – The Lincoln Lawyer diventato un cult fra gli estimatori del genere e non solo. Caduto in disgrazia dopo un incidente sulla tavola da surf, si rimette in carreggiata – letteralmente, sui sedili della Lincoln che sono il suo ufficio – quando eredita lo studio di un amico e collega misteriosamente assassinato (sempre a proposito di famiglie che si scelgono…). Il risultato è uno sguardo sul legal thriller non dalla parte degli squali, bensì dei pesci piccoli che hanno però caratterizzato tanta letteratura americana (qui difatti l’ispirazione è Michael Connelly). E sempre su Netflix c’è la docuserie sospesa tra legal, true crime e commedia all’italiana (anche se involontaria, quantomeno per i protagonisti) che è il vero caso nostrano di quest’estate: Il principe di Beatrice Borromeo Casiraghi. È il ritratto impietoso di Vittorio Emanuele di Savoia, ma la vera protagonista è Birgit Hamer, ex modella sorella di un ragazzo morto alla fine degli anni ’70 in un incidente sull’isola corsa di Cavallo che ha sempre creduto colpevole quello stesso “principe”. E che ancora oggi lo mette di fronte a una responsabilità che nessuno si è mai voluto prendere.
Feel-good summer
Ma estate è anche sinonimo di “cose che ci fanno stare bene”. Detto all’inglese: “feel-good”. È ormai un genere cine-seriale a sé, e il titolo principe (pardon) quest’estate è la terza stagione di Only Murders in the Building (su Disney+ dall’8 agosto), il giallo sospeso tra Agatha Christie e Woody Allen con protagonisti Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez. Una comedy old-fashioned in piena regola che a questo giro ci porta a risolvere un omicidio sui palcoscenici di Broadway, con guest star extralusso come Meryl Streep e Paul Rudd. E, per restare in campo “feel-good”, si possono fare ottimi “recuperoni”, altra attività perfetta per i mesi estivi. I due titoli che se la giocheranno sul fronte comedy ai prossimi Emmy sono Ted Lasso (su Apple TV+), storia della (ex) squadra di calcio più scalcagnata d’Inghilterra guidata dal coach Jason Sudeikis, e Abbott Elementary (su Disney+), parabola di un gruppo di insegnanti black in una scuola elementare di periferia. Due titoli, soprattutto il secondo, ancora poco conosciuti da noi e capaci di risolvere tutto con il sorriso, anche se raccontano storie tragicomicamente ai margini. È tempo di recuperare…